sabato 15 novembre 2025

Francesco GROSSO


La Juventus – scrive Sergio Barbero su “Hurrà Juventus” dell’aprile 1980 – ha forse il torto – per la critica – d’essere stata la più bella ed elegante regina nella storia del calcio. Ma la sua storia e un insieme di severità e raffinatezza che si beve d’un fiato come un bicchiere di champagne. I racconti passano attraverso vecchie contrade torinesi che hanno visto il nascere di talenti colmi di finezze ma con il grande pregio della praticità. In una di queste contrade, per esempio, nella cara ‘Barriera ‘d Milan’ – mensa popolare della Torino più vera – è nato Francesco Grosso, attuale allenatore della Primavera bianconera, che in questi giorni festeggia i vent’anni di lavoro nel settore giovanile Dunque una vita, durante la quale ha contribuito con ritmo quasi mitragliante al rigoglioso sviluppo di quella regina di cui dicevamo poc’anzi. I ragazzi usciti dalla sua scuola sono stati, e parecchi lo sono tuttora, un coro gradevolissimo che affolla il massimo palcoscenico del calcio.

venerdì 14 novembre 2025

Raul BANFI


Arrivato in Italia dal Racing Avellaneda con la fama di sfonda reti, questo uruguagio dal tratto marcato, approdò al Modena nel 1940. La sua prima apparizione con i Canarini fu molto positiva: nove reti in sedici partite, ma i suoi gol non furono sufficienti a evitare la retrocessione del club emiliano. La Serie B, si rivelò molto più adatta alle caratteristiche di Banfi, trovando avversari meno tecnici e più adatti al suo gioco di potenza. Ventiquattro partite e ventidue reti; un biglietto da visita che avrebbe inorgoglito chiunque.

giovedì 13 novembre 2025

Roberto BONINSEGNA


«Boninsegna arrivò alla Juve a fine carriera, ma restava sempre un fior di centravanti. Era capace di insultarti per un passaggio sbagliato, ma se cinque minuti dopo andavi a terra per un fallo era il primo a venirti vicino e a chiedere: “Chi è stato?”. Guardava gli avversari a muso duro, per far capire che se ci avessero riprovato li avrebbe sistemati lui». Roberto Bettega.

mercoledì 12 novembre 2025

Alessandro BIRINDELLI


San Frediano a Settimo – scrive Nicola Calzaretta sul “Guerin Sportivo” del 2-8 agosto 2005 –, entroterra pisano, una bella casa a due piani costruita con i primi guadagni e con una buona dose di sacrifici alla fine degli anni ‘70. «Siamo in fase di trasloco. Mia figlia Tiziana tra poco si sposa, così gli ho liberato il piano superiore. Io ed Erminia, mia moglie, si sta di sotto». Paolo Birindelli ci mette subito al passo con quanto sta accadendo, mentre Erminia tiene a bada i due nipotini. Sono i figli di Alessandro, volante terzino dal destro al fulmicotone, da otto anni al servizio della Vecchia Signora. «Ricordo ancora quando Ale mi telefonò per darmi la notizia del trasferimento. Per prima cosa mi disse di mettermi seduta. Poi aggiunse: mi ha preso la Juventus. Aveva la voce rotta dall’emozione. Io mi misi a urlare. Ero felicissima, soprattutto per lui, bianconero fin dalla nascita».

martedì 11 novembre 2025

William John JORDAN


UMBERTO MAGGIOLI, DA “HURRÀ JUVENTUS” DELL’APRILE 1966
Calciatori inglesi, di nascita e scuola sportiva, hanno militato nelle file bianco nere a più riprese: ve ne furono sin dai tempi che immediatamente seguirono la fondazione della società. Ne contava anche la squadra che vinse il primo campionato della lunga serie sociale: quello del 1905. Poi, per lunghi anni, elementi britannici non vestirono più la maglia a striscioni.

lunedì 10 novembre 2025

Sergio PORRINI


Sin dal primo impatto con l’ambiente bianconero – scrive Gianni Giacone su “Hurrà Juventus” del luglio 1993 – Sergio Porrini da Milano, 26 anni, reduce da una stagione a dir poco esemplare nell’Atalanta, dimostra di aver afferrato al volo come vanno le cose nel mondo del pallone. Anni di gavetta, di sacrifici, per meritare la grande squadra, ed ecco la Juve, cioè il massimo, il sogno di bambino, insomma tutto.

domenica 9 novembre 2025

Alessandro DEL PIERO


È il 1993-94 ed a Torino sbarca un giovanotto di belle speranze, dalla chioma riccioluta e dal destro mirabile. Il ragazzo si è già messo in mostra nel Padova, nella Primavera ed anche in prima squadra, nonostante la giovane età. «Lo sport mi è sempre piaciuto, giocavo un po’ a basket, a tennis senza maestro, però lo sport era il calcio e basta. Una passione irrefrenabile. Ero a scuola e pensavo alla palla, mangiavo con la palla e poi via, fuori. I miei genitori sono stati fantastici perché non mi hanno mai forzato né gasato. È quello l’errore grande. Il comportamento dei genitori è decisivo, per i figli sportivi. Io avevo anche l’esempio di mio fratello Stefano, più grande: era alla Samp, nella Primavera, con Lippi. Lui l’ha visto prima di me.

sabato 8 novembre 2025

JUVENTUS – TORINO


2 marzo 1958 – Stadio Comunale di Torino
JUVENTUS-TORINO 4-1
Juventus: Mattrel; Corradi e Garzena; Emoli, Ferrario e Colombo, Nicolè, Boniperti Charles, Sivori e Stacchini. Allenatore: Broćić.
Torino: Rigamonti; Grava e Brancaleoni; Bearzot, Ganzer e Fogli; Armano, Arce, Ricagni, Bertoloni e Tacchi. Allenatore: Baldi.
Arbitro: Lo Bello di Siracusa.
Marcatori: Sivori all’8’ e al 47’, Charles al 59’ e all’82’, Ricagni al 79’.

venerdì 7 novembre 2025

Luigi ALLEMANDI


«Era una forza scatenata della natura. – scrive Sergio Di Battista su “La Storia della Juventus” – Portava la zazzera ricciuta e aveva del diavolo. I suoi spunti veloci impressionavano come i suoi balzi acrobatici, Entrava primo sull’avversarlo lanciato al gol ed erano veri sfracelli. Se poi gli toccavano il Pepp Meazza nell’area opposta, partiva lui digrignando a render noto che un altro colpo sarebbe stato restituito con ingenti interessi». Così Gianni Brera racconta Luigi Allemandi, detto Gigi, classe 1903, nato a pochi chilometri da Cuneo, campione del mondo, compagno di Eraldo Monzeglio in una di quelle celebri coppie di terzini immortalate nel gran libro delle leggende. Prima c’erano Rosetta e Caligaris, poi sarebbero venuti Foni e Rava. E ancora Burgnich-Facchetti, Gentile-Cabrini...

giovedì 6 novembre 2025

Sergio Bernardo ALMIRON


A ventisette anni quasi compiuti – scrive Fabio Ellena su “Hurrà Juventus” del luglio 2007 – una fetta importante della sua vita l’ha passata qui. In Italia è giunto nel 2001, ingaggiato dall’Udinese che lo prelevò giovanissimo dal Newell’s Old Boys, una delle formazioni sudamericane più note, in cui anche suo padre ha lasciato un segno, oltre a quello del Mondiale 1986 con Maradona. Udine e Verona sono state tappe per la sua crescita, fino alla consacrazione a Empoli: una promozione, una salvezza e una storica qualificazione Uefa, conquistate anche con i suoi gol. Come quello rifilato a Buffon nel 2006, al Delle Alpi: «Me lo ricordo bene, non capita tutti i giorni di fare gol a Gigi. A fine partita, mi ha fatto piacere anche sapere che temeva le mie punizioni».

mercoledì 5 novembre 2025

Jan ARPAS


Estate 1947. Liquidati Korostelev e Vycpálek la Juventus si gettò nuovamente sul mercato cecoslovacco per rinnovare il parco stranieri. Al posto del deludente Cesto, i bianconeri pescarono nelle file dello SK Bratislava, una delle formazioni più in voga di quegli anni, una mezzala che non aveva mai indossato la maglia della Nazionale boema, ma le cui qualità erano state decantate da tutti gli osservatori: Ján Arpáš. Con lui doveva arrivare anche il terzino Stanislav Kocourek, astro emergente nella difesa del mitico Slavia; costui, però, non ottenne mai il nulla osta e fu costretto a rimanere in patria.

martedì 4 novembre 2025

Stefan REUTER


Luca Cordero di Montezemolo ha finalmente ufficializzato il trasferimento in bianconero del ventiquattrenne campione del mondo Stefan Reuter – si legge su “Hurrà Juventus” del luglio/agosto 1991 a firma di Marco Franceschi –. Con la Juventus, Reuter ha sottoscritto un contratto triennale, scadenza giugno 1994. Le basi dell’accordo, comunque, erano state gettate fin dal marzo 1990. Il suo contratto con il Bayern Monaco è scaduto il 30 giugno; lo scorso inverno la dirigenza bavarese, per bocca del general manager Uli Hoeness, aveva fatto l’ultimo tentativo per trattenerlo in Germania, inutilmente. «Reuter doveva essere una colonna del Bayern degli anni Novanta, l’erede naturale del libero Klaus Augenthaler, abbiamo fatto il possibile per trattenerlo, ma lui aveva già deciso diversamente» ha commentato, sconsolato, lo stesso Hoeness.

lunedì 3 novembre 2025

Milos KRASIC



Le belle storie, diceva un grande scrittore americano, si raccontano da sole – scrive Giuseppe Gattino su “Hurrà Juventus” del novembre 2010 – e quella di Milos Krasić è davvero una bella storia. Venticinque anni compiuti il primo novembre (anniversario della Juventus, bella coincidenza), una Coppa Uefa, due campionati, quattro coppe e tre supercoppe di Russia nel CSKA Mosca, il posto fisso nella nazionale serba e un sogno perseguito con tenacia: giocare nella Juventus. Oggi che quel sogno è una felice realtà la storia di Milos sembra ancora più bella e ancora più facile da raccontare. La rapidità con cui si è inserito in squadra e la forza con cui ha conquistato gli juventini lasciano pensare che il ragazzo di Kosovska Mitrovica sia destinato a far parlare di sé ancora per molto tempo.

domenica 2 novembre 2025

Vinicio VERZA


«Quando gioco con la maglia bianconera vengo rapito dall’esaltazione. La mia unica preoccupazione è quella di essere utile ai compagni, le soddisfazioni personali vengono dopo quelle legate al collettivo. Voglio essere all’altezza dei colori che vesto: consapevole che non è facile, perché la Juve è il massimo. La Juve ti offre tanto, ma ti chiede, giustamente, di essere degno della sua tradizione e del suo stile. L’influenza della Vecchia Signora non si arresta al terreno di gioco, ma concerne altri aspetti, anche extracalcistici. Alla Juventus non è assolutamente sufficiente fornire lo stesso tipo di apporto agonistico e comportamentale che potrebbe risultare graditissimo in altri club. Alla Juventus occorre tendere alla perfezione, perché la Juventus tende alla perfezione».

sabato 1 novembre 2025

CREMONESE - JUVENTUS

 

6 dicembre 1925 – Stadio Giovanni Zini
CREMONESE-JUVENTUS 0-0
Cremonese: Compiani; Ravani I, Ravani II; Puerari I, Cassanelli, Manfredi; Poli, Jeszmas, Bodini, Wilhelm, Tanzini. Allenatore: Paver.
Juventus: Combi; Rosetta, Ferrero; Viola, Barale I, Bigatto I; Munerati, Vojak I, Pastore, Hirzer, Torriani. Allenatore: Karoly.
Arbitro: Pinasco di Sestri Ponente (GE).

venerdì 31 ottobre 2025

Edwin VAN DER SAR


Il primo portiere straniero della storia della Juventus, nasce e cresce nel vivaio dell’Ajax; fino a sedici anni, Edwin, non pensa affatto che il suo futuro possa essere quello del calciatore. Il giovane olandese si preoccupa solamente di prendere il diploma di commerciante per aprire un negozio nella sua Voorhout. Gioca saltuariamente a calcio con gli amici, in una piccola squadra dilettantistica dal nome quasi impronunciabile, il Noordwijk. Come tutti gli olandesi, anche Edwin conosce benissimo la fama dell’Ajax e, quando un emissario della formazione più famosa d’Olanda lo va a visionare e gli propone un contratto, non ci pensa due volte e si trasferisce ad Amsterdam.

giovedì 30 ottobre 2025

Giuseppe PERUCCHETTI


Nasce a Gardone Val Trompia, il 30 ottobre 1907. Cresciuto nella “Giuseppe Bernardelli” di Gardone Val Trompia, dove gioca per sei stagioni, parte per il servizio militare a Bressanone nel Secondo Reggimento Artiglieria da Montagna. Tornato a casa è tesserato dalla Boifava di Brescia, società da dove erano usciti i fratelli Evaristo e Berardo Frisoni, Pasolini, Gadaldi, Giuliani e Maffioli. Dopo poco tempo la Boifava viene sciolta e Beppe gioca le ultime partite del campionato 1927-28 nella squadra uliciana del Villa Cogozzo. Nell’estate del 1928 passa giovanissimo al Brescia, formandosi alla scuola di Giuseppe Trivellini, ex portiere della Nazionale.Molto bravo tra i pali, la sua specialità è la deviazione in angolo di pugno. Nelle “Rondinelle” esordisce il 18 novembre 1928, settima giornata di andata del girone B del campionato di Divisione Nazionale: Brescia-Biellese 1-0. Rimane a Brescia sette stagioni e si mette a tal punto in evidenza da meritare la convocazione in Nazionale. L’esordio in maglia azzurra avviene il 17 maggio 1936 (Italia-Austria 2-2). Dieci giorni dopo, la sua prestazione a Budapest lo consacra definitivamente come uno dei migliori portieri italiani.