martedì 18 febbraio 2025

Gino STACCHINI


«Frequentavo le Magistrali a Forlimpopoli. Il Bologna venne a vedermi giocare tre o quattro volte, mediante l’osservatore Pasti. I rossoblu sembravano molto interessati alla mia figura, ma non mi presero mai, in seguito scoprii che al mio posto il club petroniano aveva reclutato nelle mie veci un altro grande attaccante, Ezio Pascutti. Pascutti era totalmente diverso da me; io ero veloce e amante del dribbling, avevo una buona tecnica; lui era solido, concreto, con un colpo di testa eccezionale. Sul finire della stagione 1954-55, si fece viva la Juventus, grazie all’interessamento del mio allenatore al San Mauro Pascoli, Tosolini: il provino con i bianconeri non fu totalmente convincente. Venni arruolato grazie alle mie abilità di scattista. Al termine del test, ci accordammo per una sfida: dovevo battere Boniperti sui cento metri. Ci riuscii, per tre volte. Così, divenni juventino».

lunedì 17 febbraio 2025

Angelo PERUZZI


La leggenda racconta che a Blera, il paese in provincia di Viterbo dov’è nato, Angelo allenasse la presa ferrea delle mani cercando di afferrare i pesci nei ruscelli. La passione originaria, quasi genetica, è per la pesca. Ma la prodigiosa abilità delle mani trova sfogo anche altrove, per esempio nel ruolo solitamente meno amato dai ragazzini che giocano a pallone. Nasce così, quasi per scherzo, il portiere Peruzzi. La prima squadra è quella di Blera. Il passatempo diventa, in breve tempo, una cosa più seria. Angelo è notato dagli osservatori della Roma, che convincono papà Francesco e mamma Francesca ad affidarglielo. Non è facile, perché l’idea che il figlio tredicenne trascorra lunghi periodi fuori di casa è accettata con molte riserve, ma alla fine il ragazzo si trasferisce nella foresteria giallorossa della Montagnola.

domenica 16 febbraio 2025

JUVENTUS - INTER


31 dicembre 1967 – Stadio Comunale di Torino
JUVENTUS-INTER 3-2
Juventus: Anzolin; Coramini e Leoncini; Bercellino, Castano e Salvadore; Favalli, Sacco, Depaoli, Cinesinho e Zigoni. Allenatore: Heriberto Herrera.
Inter: Sarti; Burgnich e Facchetti; Bedin, Landini e Monaldi; Domenghini, Mazzola, Cappellini, Suárez e Corso. Allenatore: Helenio Herrera.
Arbitro: Monti di Ancona.
Marcatori: Leoncini al 14’, Domenghini al 17’, Depaoli al 60’, Bercellino su rigore al 75’, Cappellini all’89’.

sabato 15 febbraio 2025

Romolo BIZZOTTO


Gentiluomo di vecchio stampo, non ama parlare di sé e che lega il suo nome a una delle Juventus più forti della storia, quella dei grandi assi danesi John Hansen e Præst e del giovane Boniperti, tra il 1949 e il 1952. Due scudetti vinti, con il contributo complessivo di quarantasei presenze e due reti.

venerdì 14 febbraio 2025

Roberto VIERI


La storia del calcio è fatta di tipi stravaganti come Bob Vieri – racconta Gianni Giacone su “Hurrà Juventus” – basta cercare in epoche di meno solido pragmatismo e di più diffusa poesia, come il calcio, nei ruggenti anni Venti; poesia, appunto, condita appena da un pizzico di professionalità. La poesia di Bigatto, strenuo lottatore, è ancora impregnata di rimembranze dannunziane e assai poco propensa alla filosofia pratica del risultato da conquistare ad ogni costo. Per non parlare di Pastore, il centrattacco di quella Juventus, in fondo tardo romantica e tardo garibaldina, che nel ruvido tackle con il “centr’half” avversario, scopre in se stesso insospettate doti drammaturgiche e finisce sul set del nascente mondo cinematografaro. Vieri, tanto per tornare in argomento, in quella Juventus di estrosi protagonisti ci sarebbe stato molto bene.

giovedì 13 febbraio 2025

Adolfo GORI


«Il giorno del mio arrivo a Torino – racconta – toccavo il cielo con un dito; era la Juventus, cioè il massimo e sarebbe stato facile di lì in poi. Non era vero, naturalmente, ma avevo poco più di vent’anni e ci credevo. Arrivavo dalla Spal, cioè dalla provincia piccola piccola e mi ritrovavo in una squadra carica di gloria e di tradizioni. Sono stati anni indimenticabili, anche se non vincemmo molto. Le soddisfazioni incominciarono subito, a cominciare dalla Coppa delle Alpi, nel 1963; pensavo che non avrei giocato neppure un minuto e, invece, disputai tutti gli incontri, fino alla finalissima con l’Atalanta, che battemmo 3-2, grazie ad un grandissimo Sivori. A fine giugno di quell’anno, giocammo una partita amichevole contro il Santos; Omar, stimolato dalla presenza di Pelé, fece delle cose incredibili. Sognavo ad occhi aperti, pensando che con compagni così forti nessuno avrebbe fermato la mia Juventus. E, invece, c’era l’Inter che, però, battemmo nella Coppa Italia del 1965 e nel campionato 1966-67. L’Inter era fortissima, ma anche noi non scherzavamo; in difesa eravamo quasi imbattibili, Anzolin diceva che, con noi davanti, poteva anche giocare con le mani legate. A metà campo, Del Sol era unico; solo in attacco avevamo qualche problema, non perché i miei compagni non fossero forti, ma perché quelli dell’Inter erano formidabili».

mercoledì 12 febbraio 2025

Luciano BODINI


«Boniperti ci voleva bene come se fossimo suoi figli. Ma aveva anche imposto delle regole e non si doveva sgarrare, il famoso stile Juventus. Ci vestivamo sempre eleganti, con giacca e cravatta, dovevamo salutare tutti e firmare gli autografi. Guai se ci fossimo rifiutati di firmare qualche autografo ai tifosi. Venivano le scolaresche al campo Combi a vedere i nostri allenamenti, un ambiente da sogno nel quale ho vissuto benissimo e senza mai creare polemiche. Era come stare in famiglia».

martedì 11 febbraio 2025

Vincenzo MARESCA


L’avventura bianconera di Enzo Maresca comincia nel gennaio del 2000. «Compirà vent’anni tra una settimana – scrive Franco Esposito su Repubblica.it – e di sicuro questo sarà il compleanno più bello della sua vita. Vincenzo Maresca, salernitano, centrocampista dai piedi buoni, ha convinto la Juventus a puntare su di lui. Il club bianconero lo ha, infatti, ingaggiato per cinque stagioni acquistandolo dagli inglesi del West Bromwich Albion per una cifra superiore ai dieci miliardi. Maresca gioca a pallone da quando aveva quattro anni e frequentava il campo dell’oratorio dei Cappuccini nel quartiere salernitano del Carmine. La famiglia, di umili origini, non ha mai ostacolato la sua passione e ora è finalmente arrivata la grande occasione. “Il primo impatto con la Juve è stato emozionante. Devo imparare, ma Ancelotti è stato sincero con me: se meriterò di giocare, l’età non avrà alcuna importanza”.

lunedì 10 febbraio 2025

Carlo DELL'OMODARME


Aveva fatto simpatia al complicato Giordanetti – ricorda Vladimiro Caminiti – che lo aveva visto bene tra i ragazzini del Nagc. A testa bassa Dellomo dribblava tutto e soprattutto se stesso. Il momento del cross arrivava nel caos di questa tecnica solistica e senza sole, i supporter di Madama se la prendevano con i dirigenti per la presenza di questo mediocre cursore. La Juventus lo cedette alla Spal nel 1961 ma quel furbo di campagna di Mazza lo ritornò a prezzo triplicato al commendator Giordanetti due anni dopo. Manco a dirlo rifiniva alla Spal dribblando accanitamente.

domenica 9 febbraio 2025

NENE'


Campionato 1963-64: Miranda ha fatto le valige, la ricerca del nuovo centravanti è difficile, meticolosa; inutile cercare in Italia, i pezzi pregiati scarseggiano e quei pochi non sono in vendita. All’estero, del resto, non è tutto oro quel che luccica. La scelta, complice anche il caso, viene fatta una calda sera di fine giugno 1963; al Comunale torinese, gremito di folla, è di scena il Santos di Pelé in un’amichevole di lusso, che segna l’arrivederci della squadra bianconera al suo pubblico. Al centro della prima linea juventina gioca un francese alquanto referenziato, Douis si chiama, e la prova sua è molto attesa in prospettiva di un eventuale acquisto. Ma Douis non convince e finisce che pubblico e osservatori puntano gli occhi su un giovanotto color ebano che, nelle file del Santos, dialoga con disinvoltura con sua maestà Pelé. Si chiama Claudio Olinto de Carvalho, per tutti più brevemente Nené, ventuno anni scarsi.

sabato 8 febbraio 2025

Carlo VOLPI


Volpi arriva dal Mantova – scrive Gianni Giacone su “Hurrà Juventus” del gennaio 1973 – all’indomani del tredicesimo scudetto conquistato proprio con l’indiretto concorso del Mantova, che ha piegato i nerazzurri di Herrera all’ultimissima giornata, non c’è juventino autentico che non ricordi quel primo giugno sessantasette. Sono scampoli di gloria che la pattuglia heribertiana ha ampiamente meritato con lo strenuo impegno e una eccezionale volontà di emergere e lottare; ma sapranno i bianconeri confermare quei sorprendenti risultati nell’anno che li vede contemporaneamente impegnati in Coppa dei Campioni?

venerdì 7 febbraio 2025

Nicolò NAPOLI


Riserva di lusso, Nicolò Napoli veste la maglia bianconera a 25 anni, a cavallo fra gli anni Ottanta e Novanta, riuscendo a ritagliarsi un piccolo posto da protagonista e facendosi apprezzare dai suoi allenatori, da Marchesi a Zoff, per arrivare a Maifredi. Dal 1987 al 1991, riesce a totalizzare 93 presenze e 6 gol, conditi con la conquista della Coppa Uefa e della Coppa Italia.

giovedì 6 febbraio 2025

Ugo AMORETTI


Il dopo Combi, alla Juventus, prende le sembianze e gli slanci tardo romantici di Ugo Amoretti da Sampierdarena, classe 1909. Un metro e 75 di coraggio che si manifesta in tuffi da ogni parte, l’acrobazia fatta persona, un idolo per i tifosi, un po’ meno per gli esperti che prediligono il portiere innanzitutto forte nel piazzamento. Veste la maglia numero uno bianconera dal 1936 al 1940, totalizzando una settantina di presenze e vincendo la Coppa Italia edizione 1937-38.

mercoledì 5 febbraio 2025

Ugo LOCATELLI


«Sono stato, in certo senso, un ragazzo precoce, calcisticamente parlando – raccontò di se stesso – perché, dopo aver militato nelle squadre giovanili del Brescia, all’età di sedici anni ero già titolare della squadra azzurra che a quell’epoca disputava il campionato di Serie B. Ero agile, scattante, dotato di un tiro non fortissimo, ma molto preciso. Giocavo centrattacco e, per qualche stagione, nessuno pensò mai a cambiarmi ruolo. Il Brescia era stato promosso in Serie A nella stagione 1933-34 e fu proprio in quell’anno che feci conoscenza con i grandi campioni della Juventus dell’epoca d’oro. Non avevo giocato la gara del girone di andata a Torino a fine novembre, gara conclusasi con una secca sconfitta per 5-1 delle Rondinelle; ma nell’incontro del girone di ritorno, disputato il 15 aprile sul vecchio campo di Brescia, andai in campo anch’io, nel ruolo di centrattacco. Me la vidi con il mastodontico Monti, giocatore di incredibile potenza e grande classe. Il Brescia, nelle cui file giocavano ottimi atleti, come il portiere Peruchetti e i due fratelli Frisoni, uno mediano, l’altro attaccante, disputò una gagliarda partita, ma non riuscì a spuntarla».

martedì 4 febbraio 2025

Mario MENEGHETTI


«Anziano gladiatore di razza giunto da Novara – scrive Renato Tavella – con nel bagagliaio la fama di gran colpitore di testa. Giunto alla corte di Karoly apprende alcuni segreti “per andare su di testa” con migliore profitto e sembra non darsi pace per non averci pensato prima».

lunedì 3 febbraio 2025

Bruno GARZENA


«Volto e fisico da guerriero mitologico distinguevano Bruno Garzena – scrive Renato Tavella sul suo libro “Il romanzo della grande Juventus” – altro ragazzo della Juve, detto il Falco di Venaria. Del paesino sull’orlo di Torino in cui era nato portava le stimmate e, con orgoglio, se ne faceva vanto. Sembrava costruito in acciaio il coriaceo terzino. Protetto dalla linea del fuori, gambe divaricate e braccia pure, saltellava sulla punta dei piedi, sempre pronto a contrastare l’avversario. Ad azzannare se necessario, a picchiare anche, se era il caso. Ma alcune volte non gli riusciva di tenersi controllato e magari “si smontava”, come si dice in gergo. Passato il momento, schiuma alla bocca, si riprendeva e tornava a giostrare concentrato, senza più sbavature».

domenica 2 febbraio 2025

JUVENTUS - EMPOLI


21 dicembre 1997 – Stadio Delle Alpi di Torino
JUVENTUS-EMPOLI 5-2
Juventus: Peruzzi (dal 46’ Rampulla); Birindelli, Ferrara, Iuliano e Torricelli; Di Livio (dall’80’ Dimas), Conte, Davids e Zidane; Del Piero e Inzaghi (dal 77’ Fonseca). In panchina: Aronica, Nicoletto, Pecchia e Tacchinardi. Allenatore: Lippi.
Empoli: Roccati; Fusco, Baldini (dal 79’ Bettella), Bianconi e Ametrano (dal 67’ Cribari); Pane, Ficini, Martusciello e Tonetto; Florijančič (dal 75’ Bisoli) ed Esposito. In panchina: Mazzi, Martino, Masini e Cappellini. Allenatore: Spalletti.
ARBITRO: Serena di Bassano del Grappa.
RETI: Inzaghi al 15’, Del Piero al 16’ e al 26’, Florijančič al 40’, Del Piero al 55’, Esposito su rigore al 72’, autogoal di Tonetto al 76’.