martedì 11 febbraio 2025

Vincenzo MARESCA


L’avventura bianconera di Enzo Maresca comincia nel gennaio del 2000. «Compirà vent’anni tra una settimana – scrive Franco Esposito su Repubblica.it – e di sicuro questo sarà il compleanno più bello della sua vita. Vincenzo Maresca, salernitano, centrocampista dai piedi buoni, ha convinto la Juventus a puntare su di lui. Il club bianconero lo ha, infatti, ingaggiato per cinque stagioni acquistandolo dagli inglesi del West Bromwich Albion per una cifra superiore ai dieci miliardi. Maresca gioca a pallone da quando aveva quattro anni e frequentava il campo dell’oratorio dei Cappuccini nel quartiere salernitano del Carmine. La famiglia, di umili origini, non ha mai ostacolato la sua passione e ora è finalmente arrivata la grande occasione. “Il primo impatto con la Juve è stato emozionante. Devo imparare, ma Ancelotti è stato sincero con me: se meriterò di giocare, l’età non avrà alcuna importanza”.

lunedì 10 febbraio 2025

Carlo DELL'OMODARME


Aveva fatto simpatia al complicato Giordanetti – ricorda Vladimiro Caminiti – che lo aveva visto bene tra i ragazzini del Nagc. A testa bassa Dellomo dribblava tutto e soprattutto se stesso. Il momento del cross arrivava nel caos di questa tecnica solistica e senza sole, i supporter di Madama se la prendevano con i dirigenti per la presenza di questo mediocre cursore. La Juventus lo cedette alla Spal nel 1961 ma quel furbo di campagna di Mazza lo ritornò a prezzo triplicato al commendator Giordanetti due anni dopo. Manco a dirlo rifiniva alla Spal dribblando accanitamente.

domenica 9 febbraio 2025

NENE'


Campionato 1963-64: Miranda ha fatto le valige, la ricerca del nuovo centravanti è difficile, meticolosa; inutile cercare in Italia, i pezzi pregiati scarseggiano e quei pochi non sono in vendita. All’estero, del resto, non è tutto oro quel che luccica. La scelta, complice anche il caso, viene fatta una calda sera di fine giugno 1963; al Comunale torinese, gremito di folla, è di scena il Santos di Pelé in un’amichevole di lusso, che segna l’arrivederci della squadra bianconera al suo pubblico. Al centro della prima linea juventina gioca un francese alquanto referenziato, Douis si chiama, e la prova sua è molto attesa in prospettiva di un eventuale acquisto. Ma Douis non convince e finisce che pubblico e osservatori puntano gli occhi su un giovanotto color ebano che, nelle file del Santos, dialoga con disinvoltura con sua maestà Pelé. Si chiama Claudio Olinto de Carvalho, per tutti più brevemente Nené, ventuno anni scarsi.

sabato 8 febbraio 2025

Carlo VOLPI


Volpi arriva dal Mantova – scrive Gianni Giacone su “Hurrà Juventus” del gennaio 1973 – all’indomani del tredicesimo scudetto conquistato proprio con l’indiretto concorso del Mantova, che ha piegato i nerazzurri di Herrera all’ultimissima giornata, non c’è juventino autentico che non ricordi quel primo giugno sessantasette. Sono scampoli di gloria che la pattuglia heribertiana ha ampiamente meritato con lo strenuo impegno e una eccezionale volontà di emergere e lottare; ma sapranno i bianconeri confermare quei sorprendenti risultati nell’anno che li vede contemporaneamente impegnati in Coppa dei Campioni?

venerdì 7 febbraio 2025

Nicolò NAPOLI


Riserva di lusso, Nicolò Napoli veste la maglia bianconera a 25 anni, a cavallo fra gli anni Ottanta e Novanta, riuscendo a ritagliarsi un piccolo posto da protagonista e facendosi apprezzare dai suoi allenatori, da Marchesi a Zoff, per arrivare a Maifredi. Dal 1987 al 1991, riesce a totalizzare 93 presenze e 6 gol, conditi con la conquista della Coppa Uefa e della Coppa Italia.

giovedì 6 febbraio 2025

Ugo AMORETTI


Il dopo Combi, alla Juventus, prende le sembianze e gli slanci tardo romantici di Ugo Amoretti da Sampierdarena, classe 1909. Un metro e 75 di coraggio che si manifesta in tuffi da ogni parte, l’acrobazia fatta persona, un idolo per i tifosi, un po’ meno per gli esperti che prediligono il portiere innanzitutto forte nel piazzamento. Veste la maglia numero uno bianconera dal 1936 al 1940, totalizzando una settantina di presenze e vincendo la Coppa Italia edizione 1937-38.

mercoledì 5 febbraio 2025

Ugo LOCATELLI


«Sono stato, in certo senso, un ragazzo precoce, calcisticamente parlando – raccontò di se stesso – perché, dopo aver militato nelle squadre giovanili del Brescia, all’età di sedici anni ero già titolare della squadra azzurra che a quell’epoca disputava il campionato di Serie B. Ero agile, scattante, dotato di un tiro non fortissimo, ma molto preciso. Giocavo centrattacco e, per qualche stagione, nessuno pensò mai a cambiarmi ruolo. Il Brescia era stato promosso in Serie A nella stagione 1933-34 e fu proprio in quell’anno che feci conoscenza con i grandi campioni della Juventus dell’epoca d’oro. Non avevo giocato la gara del girone di andata a Torino a fine novembre, gara conclusasi con una secca sconfitta per 5-1 delle Rondinelle; ma nell’incontro del girone di ritorno, disputato il 15 aprile sul vecchio campo di Brescia, andai in campo anch’io, nel ruolo di centrattacco. Me la vidi con il mastodontico Monti, giocatore di incredibile potenza e grande classe. Il Brescia, nelle cui file giocavano ottimi atleti, come il portiere Peruchetti e i due fratelli Frisoni, uno mediano, l’altro attaccante, disputò una gagliarda partita, ma non riuscì a spuntarla».

martedì 4 febbraio 2025

Mario MENEGHETTI


«Anziano gladiatore di razza giunto da Novara – scrive Renato Tavella – con nel bagagliaio la fama di gran colpitore di testa. Giunto alla corte di Karoly apprende alcuni segreti “per andare su di testa” con migliore profitto e sembra non darsi pace per non averci pensato prima».

lunedì 3 febbraio 2025

Bruno GARZENA


«Volto e fisico da guerriero mitologico distinguevano Bruno Garzena – scrive Renato Tavella sul suo libro “Il romanzo della grande Juventus” – altro ragazzo della Juve, detto il Falco di Venaria. Del paesino sull’orlo di Torino in cui era nato portava le stimmate e, con orgoglio, se ne faceva vanto. Sembrava costruito in acciaio il coriaceo terzino. Protetto dalla linea del fuori, gambe divaricate e braccia pure, saltellava sulla punta dei piedi, sempre pronto a contrastare l’avversario. Ad azzannare se necessario, a picchiare anche, se era il caso. Ma alcune volte non gli riusciva di tenersi controllato e magari “si smontava”, come si dice in gergo. Passato il momento, schiuma alla bocca, si riprendeva e tornava a giostrare concentrato, senza più sbavature».

domenica 2 febbraio 2025

JUVENTUS - EMPOLI


21 dicembre 1997 – Stadio Delle Alpi di Torino
JUVENTUS-EMPOLI 5-2
Juventus: Peruzzi (dal 46’ Rampulla); Birindelli, Ferrara, Iuliano e Torricelli; Di Livio (dall’80’ Dimas), Conte, Davids e Zidane; Del Piero e Inzaghi (dal 77’ Fonseca). In panchina: Aronica, Nicoletto, Pecchia e Tacchinardi. Allenatore: Lippi.
Empoli: Roccati; Fusco, Baldini (dal 79’ Bettella), Bianconi e Ametrano (dal 67’ Cribari); Pane, Ficini, Martusciello e Tonetto; Florijančič (dal 75’ Bisoli) ed Esposito. In panchina: Mazzi, Martino, Masini e Cappellini. Allenatore: Spalletti.
ARBITRO: Serena di Bassano del Grappa.
RETI: Inzaghi al 15’, Del Piero al 16’ e al 26’, Florijančič al 40’, Del Piero al 55’, Esposito su rigore al 72’, autogoal di Tonetto al 76’. 

sabato 1 febbraio 2025

Franco CAUSIO


C’è un ricordo che Franco Causio si porterà sempre: lo scopone con Pertini sull’aereo che riportava a casa l’Italia Campione del Mondo del 1982: «Indelebile. Io ero in coppia con Bearzot, il presidente con Zoff. Io feci una furbata: calai il sette, pur avendone uno solo. Pertini lo lasciò passare e Bearzot prese il “Settebello”. Abbiamo vinto così quella partita». C’è tutto il repertorio di Causio: il sette, la finta, l’avversario disorientato. Ma stavolta non era un terzino, era il Presidente della Repubblica. Che si arrabbiò moltissimo.

venerdì 31 gennaio 2025

Silvino BERCELLINO


«Dove lo mandiamo Bercellino II quest’anno - si chiede Vladimiro Caminiti – l’allenatore lo ritiene superfluo per la rosa. E Bercellino numero due viaggiava. Mantova, Palermo, Potenza, dovunque segnando goal col sinistro, che risolvevano la partita ma non l’avvenire del giocatore. Nemmeno le mani Accadue lo avevano sciolto. Silvino amava giochicchiare, occupato a spartire l’ora e mezzo con lo stopper di turno, se la prendeva comoda. Bambino grassottello, non si scalmanò mai. Voleva divertirsi. Era lento ma soprattutto non aveva la perfidia di chi vuol far carriera. Non aveva nemmeno la tenacia del fratello. Qualche volta buon vino mente».

giovedì 30 gennaio 2025

Roberto TANCREDI


«Tarchiato portiere – chi scrive è il mitico Camin – dalle geometri abituali, buon colpo di reni e discreta elevazione, mediocre in uscita, attinge al successo con difficoltà e non riesce a garantirsi un posto in squadra». Aggiunge Renato Tavella: «Oltre modo difficile, viene da dire, assicurarsi una maglia in quella Juve pronta per l’ennesima cavalcata».

mercoledì 29 gennaio 2025

Erminio FAVALLI


Nasce a Bobecco d’Oglio vicino Cremona il 29 gennaio 1944. Suo padre fa l’agricoltore, lui segue spesso il fratello Armanno più grande di cinque anni. Non si mette comunque a giocare al calcio solo per imitare il fratello. «Mi piaceva – racconta Erminio – e all’ala destra me la cavavo bene. Armanno mi fece provare per la Cremonese. Superai il provino e venni tesserato. Assieme a mio fratello ho giocato poche partite». Favallino è timido, riservato, non scontroso ma modesto, come suo fratello del resto. Un giorno è notato da un osservatore dell’Inter. «Mi chiesero – dice Erminio – se volevo trasferirmisi all’Inter. Non sapevo cosa rispondere. Andai da Armanno che giocava nel Brescia. Lui rispose se ero matto ad aspettare. Che mi precipitassi a Milano e di corsa pure. Mi convinse».

martedì 28 gennaio 2025

Gianluigi BUFFON


«Siete stati la cornice dentro la quale ho dipinto la mia storia bianconera. In venti anni non mi avete mai abbandonato, mi avete sempre sostenuto e incitato. Assieme siamo caduti e assieme siamo rinati. Assieme abbiamo vissuto gioie infinite e assieme abbiamo vissuto delusioni profonde. Un semplice grazie non sarà mai sufficiente per ricambiare il vostro infinito affetto che mi avete ininterrottamente mostrati per venti anni».

lunedì 27 gennaio 2025

Alberto PICCININI


Laterali erano Mari e Piccinini – racconta Renato Tavella nel libro “Il romanzo della grande Juventus” – due ottimi giocatori che si compensavano a vicenda, giocando sovente in diagonale: più difensivo Mari, più per l’attacco Piccinini. Il quale, poi, conosceva i suoi limiti e non solo rimediava con intelligenza e la posizione, ma non faceva mai “il di più” per dribblare e brillare, giocando unicamente per la squadra. Il 1949, per la Juventus, è l’anno zero. Il ventottenne presidente Gianni Agnelli vuole riportare la sua squadra ai fasti antichi, a quei successi epici culminati, tra il 1930 e il 1935, con l’indimenticabile serie dei cinque scudetti consecutivi. Non è ammissibile prolungare oltre, un digiuno che dura oramai da quattordici anni.

domenica 26 gennaio 2025

NASCE LA “GIOVIN SIGNORA”

 


1969-1971: un biennio di transizione fra il ciclo heribertiano e quello favoloso e vincente di Boniperti presidente. Due anni avvincenti e tragici, durante i quali si gettano le basi per la Juventus che trionferà in ogni angolo d’Italia e del Mondo.

Questo percorso viene raccontato attraverso le dirette parole dei protagonisti. Avendo ridotto al minimo i cenni di cronaca, può capitare che la narrazione non risulti chiarissima ma è un rischio che ho voluto correre per far sì che il lettore possa immaginare di essere seduto comodamente in poltrona, faccia a faccia con chi ha vissuto in prima persona questa avventura.

Un’opera che fa da trait d’union tra le mie due precedenti pubblicazioni: «La Juve di Heriberto» e «28 maggio 1972: la Giovin Signora diventa grande» a racchiudere un decennio di storia bianconera avaro di soddisfazioni ma tutto da raccontare. 


Lo potete trovare qui