martedì 3 dicembre 2024

Salvatore SCHILLACI


Nasce a Palermo il primo dicembre del 1964 da una famiglia povera. Il calcio è la sua passione e dopo un campionato nella categoria Dilettanti, approda al Messina, dove gioca dal 1982 al 1989 segnando un’infinità di goal. La Juventus lo nota e lo acquista nel 1989 insieme con un altro attaccante semisconosciuto, Pierluigi Casiraghi, e lo fa esordire in Serie A il 27 agosto 1989. Da quel momento inizia la favola di Totò, che realizza il sogno da bambino, giocando nella squadra per la quale ha sempre fatto il tifo.

lunedì 2 dicembre 2024

Raimundo ORSI


Alle Olimpiadi di Amsterdam, 1928, l’Argentina era arrivata seconda dietro l’Uruguay. La Stella di Amsterdam era stata l’ala sinistra della Nazionale del Plata: tutti dicevano che quell’Orsi era un uomo prodigioso e la Juventus decise di assicurarselo. I giornali di allora non pubblicavano fotografie; non esisteva la televisione, perciò vi era grande attesa (non soltanto a Torino) di vedere in carne e ossa quel fenomeno. Lo si immaginava un tipo grande e grosso, pieno di muscoli, con una grinta feroce; invece, quando arrivò con il piroscafo a Genova, si vide che era tutto il contrario, con grande sbalordimento degli juventini, che si credettero presi in giro.

domenica 1 dicembre 2024

LECCE - JUVENTUS


27 aprile 1986 – Stadio Via del Mare di Lecce
LECCE-JUVENTUS 2-3
Lecce: Negretti; Vanoli e Danova; Enzo, S. Di Chiara (dal 59’ Causio) e Miceli; Raise, Barbas, Pasculli, Nobile e A. Di Chiara. In panchina: Pionetti, Colombo, Paciocco e Rizzo. Allenatore: Fascetti.
Juventus: Tacconi; Favero e Cabrini; Bonini, Brio e Scirea (dal 82’ Pioli); Mauro, Laudrup, Serena, Platini e Briaschi (dal 55’ Pin). In panchina: Bodini, Caricola e Pacione. Allenatore: Trapattoni.
Arbitro: Agnolin di Bassano del Grappa.
Marcatori: Mauro al 69’, Miceli al 73’, Cabrini al 79’, Serena al 85’, A. Di Chiara al 86’.

sabato 30 novembre 2024

Ernesto TOMASI


Giocatore juventino per tre stagioni, dal 1937 al 1940, fu un interno di regia molto abile nella costruzione del gioco e nell’ultimo passaggio. Militò in bianconero negli anni successivi al quinquennio aureo e si fece apprezzare non solo per le sue doti tecniche, ma anche per la squisita bontà del suo tratto umano. Quella dell’epoca di Tomasi era una Juventus decisamente forte, contando su una formazione tipo comprendente: Bodoira; Foni e Rava; Varglien I, Monti e Varglien II; Bellini, Borel II, Gabetto, Tomasi e Defilippis, con Depetrini, Borel I Amoretti, Santià e Bergonzini come validi rincalzi. Il biondo scarsocrinito Tomasi giocò 86 partite in maglia bianconera, realizzando 15 goal, contribuendo alla vittoria della Coppa Italia del 1938.

venerdì 29 novembre 2024

Sandro SALVADORE


Sandro Salvadore era uno dei pochissimi difensori, se non l’unico, che teneva i calzettoni arrotolati sulle caviglie, come Omar Sivori. All’epoca non era obbligatorio portare i parastinchi, a lui davano fastidio e li metteva solo in casi eccezionali. Mostrava gli stinchi nudi agli avversari, senza timore. Detto Old Billy, soprannome proveniente dalla grande ammirazione per Billy Wright, mitico centromediano dell’Inghilterra che sconfisse 4-0 l’Italia di Valentino Mazzola allo Stadio Comunale di Torino, il 16 maggio 1948. Billy fu adottato come nome di battaglia da Salvadore: «Potenza del nome, suonava bene, e poi apparteneva a un gran regista difensivo, un pilastro dell’Inghilterra dei maestri».

giovedì 28 novembre 2024

Alessandro ALTOBELLI


In fondo la faccia, o meglio, l’espressione di quella faccia, è la stessa – afferma Tony Damascelli sul “Guerin Sportivo” del 3 agosto 1988 –. «Scusate il ritardo» non è soltanto il titolo di un film, ma lo slogan che accompagna la vita di Alessandro-Massimo Altobelli-Troisi, uno che a trentatré anni («vi prego, dite trentadue», ci corregge) ricomincia dalla Juventus, tanto per restare in film, anzi in tema. Non è un colpo di sole estivo, nemmeno un’illusione ottica, Altobelli che veste alla bianconera: ma sì, è proprio lui, l’ex garzone di macelleria a Sonnino, lo Spillo di Brescia, l’incompreso di Milano, il «mundial» di Madrid, il capocannoniere azzurro in Messico, insomma tutte queste cose insieme, confuse e arruffate come i capelli suoi, su quel viso piccolo e triangolare, buffo e un po’ afro, vispi ha gli occhi anche se certi giorni Altobelli-Troisi sembra piovuto dal cielo, passante per caso attraverso il mondo nostrano, comune e mortale o, se preferite, appena caduto dal letto.

mercoledì 27 novembre 2024

Lionello MANFREDONIA


Lionello Manfredonia: uno, nessuno, centomila – scrive Nicola Calzaretta sul “Guerin Sportivo” del 25-31 agosto 2009 –. Difensore, centrocampista, giocatore universale. Dalla Lazio alla Roma, passando per la Juventus dell’ultimo Platini. Precocemente avviatosi al calcio sorretto da un talento non comune, per il biondino nato ai Parioli. Scudetto Primavera e la Serie A con la Lazio, la Nazionale maggiore: tutto d’un fiato, intorno ai vent’anni. Poi, sul più bello, l’entrata sbagliata proprio sotto il naso dell’arbitro: rosso inevitabile. Un’ingenuità che lo ha condotto dritto nel girone dei calciatori maledetti, con tanto di squalifica per una brutta storia, forse più grande di lui.

martedì 26 novembre 2024

Cesare VALINASSO


Nasce a Torino, il 27 novembre 1909. Ultimo di tre figli (il padre era sarto) mosse i primi passi nell'Oratorio Michele Rua di Torino. Nel 1928 entrò nelle giovanili della Reggina, disputando sei partite nel corso della stagione 1928-29. In seguito, a causa del servizio di leva, passò alla Novellara e alla Biellese. In quel periodo esordì anche in Nazionale giovanile, in occasione di un incontro vinto per 8-1 contro la Francia.

lunedì 25 novembre 2024

Gianfranco ZIGONI


«Quello è un “musso”, è un “figlio de puta” e poi ha troppe donne che lo sfiniscono, ma quando vuole è un purosangue». Queste parole, pronunciate da Saverio Garonzi, presidente di Gianfranco Zigoni nei suoi anni a Verona, riassumono perfettamente la personalità e il carattere del nostro. Pare di vederlo ancora, Zigo, che si toglie pelliccia e cappello, il suo abbigliamento da panchina, saluta il suo pubblico e, se gli gira bene, porta a casa la partita con un paio di prodezze.

domenica 24 novembre 2024

RUI BARROS


È stato il Porto, squadra dall’andatura ubriacante, di bassotti rapaci, a incrementare in Italia la conoscenza del calcio portoghese – afferma Vladimiro Caminiti su “Hurrà Juventus” del settembre 1988 –. Personalmente ricordo certe grandi prestazioni della Nazionale lusitana contro tedeschi e francesi, i suoi scatenatissimi puffi hanno sempre riscosso la mia simpatia. In verità, in Portogallo i giocatori non vengono misurati in altezza, nemmeno i portieri, come succede ahimè in Italia, tranne che da parte di addetti ai lavori coscienti e preparati. E la storia della Juventus è qui ad ammonirci, coi vari Sernagiotto, Bo, Muccinelli, per non citare il solito ruggente Furino, che la statura nulla ha da dividere e condividere con la vera classe. E poi c’è quel tal proverbio, in botte piccola con quel che segue...

sabato 23 novembre 2024

MILAN - JUVENTUS


10 gennaio 1960 – Stadio San Siro di Milano
MILAN-JUVENTUS 0-2
Milan: Ghezzi; Fontana e Trebbi; Liedholm, Maldini e De Angelis; Bean, Schiaffino, Altafini, Grillo e Danova. Allenatore: Bonizzoni
Juventus: Mattrel; Castano e Sarti; Leonini, Cervato e Colombo; Nicolé, Boniperti, Charles, Sivori e Stacchini. Allenatore: Cesarini
Arbitro: Adani di Roma.
Marcatori: Stacchini al 50’, Cervato al 79’.

venerdì 22 novembre 2024

Vincenzo IAQUINTA


Quaranta goal in 109 presenze nella Juventus – si legge su www.Juventusnewsradio.,it del 18 novembre 2012 – questa è la media di Vincenzo Iaquinta in quattro stagioni passate nella rosa juventina, all’ombra della Mole. Un’ottima media per una prima punta, specie trovandosi come terza scelta al fianco della storica coppia Del Piero-Trézéguet. Sebbene sia ancora membro dentro la società della Vecchia Signora, l’ex bomber bianconero di Crotone è già da considerarsi un ex, poiché non rientra minimamente nei progetti di Antonio Conte per la sua nuova Juventus, e già da oltre un anno non scende più in campo in partite ufficiali con la maglia bianconera, essendo utilizzato giusto in qualche amichevole interna a Vinovo e vivendo da separato in casa, quello che probabilmente è il suo ultimo anno nella squadra Campione d’Italia.

giovedì 21 novembre 2024

Ferenc HIRZER


È bravo e intelligente – scrive Renato Tavella sul libro “Il romanzo della grande Juventus” –, il suo gioco taglia come rasoiate il campo e va a incidere, con particolare precisione, nelle difese avversarie. I tifosi si rallegrano. La sua capigliatura rosseggiante volteggia sul prato, la testa alta del campione di razza, il tiro saettante e improvviso, il goal come naturale conseguenza. La Gazzella han preso a chiamarlo, per come si muove sulla corsa lineare e potente, volando a pelo d’erba. L’ungherese, non solo si distingueva per le doti di scattista, ma riusciva a fermare l’attenzione dei tifosi anche al termine di ogni sgroppata quando, con noncuranza, estraeva dal pantaloncino un piccolo pettine e, guadagnato un angolo del campo, riordinava la chioma ondeggiante. Manco fosse un attore, come il compagno di squadra Pastore.

mercoledì 20 novembre 2024

Antonio VOJAK

 

Le mezze ali del secondo scudetto (1925-26) – scrive Alberto Fasano su “Hurrà Juventus” del luglio 1965 – furono Vojak e Hirzer. Vojak era un fiumano di eccellenti doti atletiche, magro e ossuto, ma resistentissimo alle fatiche di un torneo, generoso oltre ogni limite, sufficientemente tecnico per imporre i diritti di una certa classe, forte stoccatore a rete, anche se non eccessivamente preciso. Non mi pare che il virtuosismo fosse la qualità peculiare di Vojak, ma possedeva un enorme senso tattico, e ciò si spiega con il fatto che il senso tattico è qualcosa di meditato, derivante dall’applicazione dell’intelligenza sportiva ai fini dell’impostazione e dello sviluppo della carriera. Vojak ha giocato in bianconero dal 1924 al 1929, disputando 78 partite e realizzando 24 reti.

martedì 19 novembre 2024

Kurt HAMRIN


Figlio di un imbianchino, il piccolo Kurt nasce come calciatore già a cinque anni, quando entra nei pulcini dell’AIK Solna, squadra di un sobborgo della capitale svedese Stoccolma. È vispo, astuto e intelligente; sul campo, gli spunta una minuscola cresta dì capelli: da pulcino si trasforma velocemente in galletto. Kurt è sempre l’ultimo a lasciare lo stadio; rivestiti i panni borghesi, si ferma per ore e ore ad ascoltare i racconti degli anziani, che parlano di geni del football emigrati in Italia per formare un trio leggendario, il GRE-NO-LI.

lunedì 18 novembre 2024

Darko KOVACEVIC


«Sono un ambizioso». È la spezia che Darko Kovacevic mette sul piatto della conversazione ogni tre frasi pronunciate – scrive Matteo Marani sul “Guerin Sportivo” del 9-15 febbraio 2000 –. Una piacevole ossessione che lo sta spingendo a essere la sorpresa più importante della Juve 2000 e dell’intero campionato. Darko si alza di continuo il bavero del cappotto, quasi come avesse un tic. E così abbigliato, simile a un eroe poliziesco o a una guardia del corpo, riparte spedito: «No, non mi accontento di dire che sono nella Juve o di guadagnare i soldi che una squadra come la Juve ti può offrire. Io voglio giocare, fare tante reti e trionfare. Sono un ambizioso».

domenica 17 novembre 2024

Pedro SERNAGIOTTO


A soli cinquantasette anni – scrive Umberto Maggioli su “Hurrà Juventus” dell'aprile 1965 – è mancato improvvisamente a San Paolo del Brasile, dove era nato nel novembre 1908, Pietro Sernagiotto, calciatore che ha onorato lo sport sui campi di gioco del vecchio e del nuovo continente, italiano di stirpe, brasiliano di nascita, juventino di adozione. Di lui nell’ambiente bianconero è stato e sarà sempre vivo il ricordo: sia di uomo che di giocatore.