venerdì 13 settembre 2024

Luigi BERTOLINI


«Sono nato a Busalla, nel 1904, per caso. La mamma, prossima all’evento, abitava ad Alessandria, dov’era nata. Mio padre, Aristide, era di Caprino Veronese; un tipo strambo, per come posso rammentarlo. S’imbarcò per l’America che ero ancora bambino. Faceva il pittore e si aggiustava a suonare la chitarra. Un fratello di mamma aveva un negozio di frutta e verdura. Come ebbi l’età e la forza di lavorare mi volle con sé. Vita dura, mica scherzi. Mi alzavo di mattino presto, verso le 4, per andare al mercato generale, con il carretto. Ne tornavo tre ore dopo e facevo il garzone di bottega. Dopo la sfaticata giornaliera, a sera, andava a scuola. Diploma di Arti e mestieri, licenza commerciale, medaglia d’oro per il disegno meccanico. Nei pochi momenti di svago, via in piazzetta a giocare alla palla. Di stracci, mica con il pallone vero. Ci davo dentro un paio di ore, poi la fame e il sonno mi inducevano a smetterla.

giovedì 12 settembre 2024

Samuel ILING JUNIOR

 

La Juve ha fatto esordire in Serie A, ieri sera contro l’Empoli – si legge sul sito alfredopedulla.com del 22 ottobre 2022 – l’attaccante Samuel Iling Junior. Nato il 4 ottobre 2003, Iling Junior ha passato nove anni nella cantera del Chelsea dal 2011 al 2020. Ha iniziato a giocare all’età di quattro anni, quando andava alla scuola materna. Poi la svolta: durante una partita tra amici, a otto anni, lo notano gli osservatori del Chelsea che lo convincono a entrare nell’Accademy dei blues. Dal 2011 al 2020, fa tutta la trafila nelle giovanili del Chelsea, dove impara tante cose, a livello tecnico e tattico. Ma quello che sorprende i suoi tecnici, è il suo strapotere fisico.

Marino MAGRIN


È stato sfortunato, Marino Magrin: capitato in una delle peggiori Juventus di sempre (quella di Marchesi, tanto per intendersi) e costretto a sostituire, nel gioco e nel cuore dei tifosi, Michel Platini. Chiunque avrebbe capito che l’ex atalantino non sarebbe mai stato in grado di rimpiazzare il divino Michel. Dotato di buona tecnica e temibile sui calci piazzati, il buon Magrin ci prova, soprattutto il primo anno: trentaquattro presenze e sei gol, che gli valgono la riconferma per la stagione successiva, che lo vede partire spesso dalla panchina anche se, alla fine, totalizzerà trenta presenze e due reti. Ma l’avventura juventina di Marino finisce qui: la sensazione è che, magari in un’altra Juventus, avrebbe potuto recitare un ruolo da protagonista.

mercoledì 11 settembre 2024

Daniel FONSECA


Daniel Fonseca è nostro! – sentenzia Marco Monassero su “Hurrà Juventus” del luglio 1997 – Daniel scende nella fossa dei leoni, pardon… dei campioni. L’uruguayano dal sinistro magico sostituisce Christian Vieri nell’organico delle punte bianconere.

martedì 10 settembre 2024

Leonardo COLELLA


Per risolvere il problema del centravanti apertosi con l’involuzione tattica di Boniperti, che andava trasformandosi da centrattacco in mezzala di regia, la Juventus optò per il mercato sudamericano, puntando su Gino Orlando, punta del São Paulo ed in odore di Nazionale brasiliana. Per alcune settimane i dirigenti juventini tentarono in tutte le maniere di portare a Torino il baffuto sfondatore paulista, ma questi tentennò parecchio prima di dire un no definitivo, spaventato dai gravami fiscali che gli venivano prospettati in caso di un suo soggiorno italiano.

lunedì 9 settembre 2024

Luigi PASETTI


Alla Juve arriva ventiduenne – scrive Gianni Giacone su “Hurrà Juventus” del novembre 1972 – dalla Spal, che è da sempre fucina di campioni: come terzino ha dimostrato subito di saperci fare, tanto che il suo nome figura nella lista di Bearzot tecnico della «Under 23». Ma il suo è un arrivo quasi in punta di piedi: si capisce che i tifosi parlano degli acquisti-boom, di Haller e di Anastasi vale a dire, e che il nome di Pasetti compare solo in secondo piano. Il fatto è che si sta forgiando una Juve tutta nuova: arrivata l’anno prima (1967-68) al prestigioso traguardo della semifinale di Coppacampioni, la società bianconera chiude un ciclo di transizione e ne apre un altro che si vorrebbe subito di trionfi almeno caserecci.

domenica 8 settembre 2024

Marco Antonio DE MARCHI


Cinque anni fa giocava riserva nell’Ospitaletto, in C2 – scrive Adalberto Scemma su “Hurrà Juventus” del febbraio 1991–. Dodici presenze in tutto, prospettive di carriera quasi nulle, un allenatore (l’herreriano Mauro Bicicli) che non lo filava proprio. Eppure basta un niente, nel calcio, a proiettare un giocatore nel vivo di una realtà mai sognata fino in fondo. Questione di fortuna, di occasioni, ma anche di feeling. Il feeling subito scattato con Gigi Maifredi, per esempio. Il feeling che ha proiettato Marco Antonio De Marchi al centro di una realtà scandita in bianco e nero ma filtrata (perdonateci l’evidente, persino troppo elementare paradosso) in technicolor.

sabato 7 settembre 2024

Simone PEPE


«Ho realizzato due sogni nel giro di un mese. Partecipare al Campionato del Mondo e giocare il prossimo anno in una grande squadra. E la Juventus è la società più prestigiosa d’Italia, lo dice la sua storia, che non si può certo dimenticare per una stagione storta. Quella può capitare a qualsiasi squadra. Lo so bene, perché anche all’Udinese, l’anno passato, avevamo un’ottima squadra, che non avrebbe dovuto lottare per la salvezza, eppure abbiamo avuto mille difficoltà».

venerdì 6 settembre 2024

Mario LEMINA


Era giunto dal Marsiglia come un buon prospetto – si legge sulla pagina Facebook de La Maglia della Juve, l’8 agosto 2017 – nulla più. Su di lui non c’era una particolare pressione, non era obbligato a fare subito la differenza: avrebbe potuto, dovuto crescere, in seno a un gruppo dove oltre al grande calcio si mastica anche la dottrina del sacrificio, del lavoro, del miglioramento costante. Invece no: Mario Lemina lascia Torino dopo due anni da precario di lusso. Il suo rendimento con la maglia bianconera si riassume in quarantadue presenze (delle quali solo quindici si riferiscono a gare giocate interamente) e tre reti (nessuna decisiva).

giovedì 5 settembre 2024

Olof MELLBERG


Il giorno in cui ha messo il suo nome sul contratto scritto in carta intestata Juventus – scrive Federica Furino su “Hurrà Juventus” del settembre 2008 –  Olof Mellberg ha pensato: ecco, il mio momento è arrivato. E dopo ha aggiunto: era ora. Poi però, perché quel momento arrivasse sul serio – dopo le tre stagioni di esordio a casa sua in Svezia, le tre di gavetta internazionale nella Liga con il Racing Santander e le quasi-sette di onorevole militanza in Premiership con l’Aston Villa – ha dovuto attendere altri sei mesi per “svincolarsi” ufficialmente. Da gennaio a luglio, con i piedi in Inghilterra, la testa in Italia e il cuore a fare la spola tra passato e futuro, tra i ricordi e l’ambizione.

mercoledì 4 settembre 2024

Andreas MOLLER


Andreas «Andy» Möller – scrive Marco Zunino su “Hurrà Juventus” del luglio/agosto 1992 – il più amato, odiato, dotato calciatore tedesco del momento. Andreas Möller, uno dei nuovi assi nella manica della Vecchia Signora. E nato a Francoforte il 2 settembre 1967 e nella sua città, a maggio, si è spostato con Michaela Winter, la ragazza conosciuta a sedici anni sui banchi di scuola, nel quartiere di Sossenheim. Sono almeno quattro stagioni che in Germania si parla di lui come del più grande talento in circolazione.

martedì 3 settembre 2024

Paolo MONTERO


Debutta a diciannove anni in serie A con il Peñarol, dopo aver praticato romantiche pedate con la classica Pelota de trapo, la palla di stracci, primo amore di ogni campione sudamericano: «Mio padre, Julio, è stato un asso del Nacional di Montevideo e della “Celeste”, la nazionale uruguagia. Nel mio destino c’era scritto che avrei ripercorso il cammino di papà; questione di cromosomi, di fatalità e di sangue. Al Peñarol sono arrivato che non avevo ancora diciotto anni; Menotti mi disse che sarei diventato come Passerella e toccai il cielo con un dito».

lunedì 2 settembre 2024

Adriano NOVELLINI


Nasce anche con Adriano Novellini – scrive Gianni Giacone su “Hurrà Juventus” del settembre 1981 – mantovano di Mariana, attaccante di nerbo e caparbietà, la Juve del dolce stil novo, la squadra vale a dire protagonista e regina del calcio italiota anni Settanta. Nasce da campioni e comprimari, una squadra grande e vincente. E Novellini, che di quella Juve è personaggio non grande ma nemmeno trascurabile, è l’ideale per riaccostarsi a quegli anni ruggenti, a quella stagione in particolare della nascita di tutti i sogni e di tutte le speranze.

domenica 1 settembre 2024

JUVENTUS - ROMA


7 novembre 1971 – Stadio Comunale di Torino
JUVENTUS–ROMA 2-1
JUVENTUS: Carmignani; Spinosi e Marchetti; Furino, Morini e Salvadore; Haller, Causio, Anastasi, Capello e Bettega (Savoldi dall’86’). Secondo portiere: Piloni. Allenatore: Vycpálek.
ROMA: Ginulfi; Scaratti e Petrelli (Liguori dal 77’); Salvori, Bet e Santarini; La Rosa, Amarildo, Zigoni, Cordova e Pellegrini. Secondo portiere: De Min. Allenatore: Helenio Herrera.
ARBITRO: Lo Bello di Siracusa.
MARCATORI: Amarildo al 27’, Capello al 71’ e al 75’.

sabato 31 agosto 2024

Vladimir JUGOVIC


Lo slavo con gli occhi di ghiaccio e un mezzo sorriso che guarda truce negli occhi Van der Sar, portierone dell’Ajax prima di trafiggerlo su rigore, la tiepida notte dello stadio Olimpico sullo sfondo di una finale di Champions League: è questa l’immagine che i tifosi bianconeri conserveranno per sempre nella loro memoria. «Del tiro dal dischetto di Roma, se ci penso, sento ancora le stesse sensazioni di allora. Era l’ultimo, quello che valeva la coppa. Quel goal mi ha permesso di entrare nella storia di un club glorioso come la Juventus e di vincere la seconda Coppa Campioni. Cambierei qualcosa di quella notte? Mi gusterei maggiormente il successo. Subito dopo la finale di Roma andai a giocare con la mia Nazionale invece di festeggiare con i compagni».

venerdì 30 agosto 2024

Pavel NEDVED


«Ci faceva sempre goal – ricorda Luciano Moggi – lo prendiamo noi, così risolviamo il problema, dissi nel 2001 a Bettega e Giraudo. Oltre che a rompere le scatole a noi della Juventus, Pavel Nedved era davvero un gran giocatore: centrocampista offensivo, qualità tecniche eccellenti, nessuna differenza tra destro e sinistro, super anche nel calciare le punizioni. Tutto questo associato a un fisico infaticabile. Correva sempre, ricordo che negli allenamenti bisognava fermarlo, altrimenti non smetteva più. Correva anche negli spogliatoi, mai visto nulla di simile.

giovedì 29 agosto 2024

Carlo BIGATTO


Niente meglio delle cifre riassume la grandezza di Carlo Bigatto: – si legge su “La storia della “Juventus” di Perucca, Romeo e Colombero – vestì la maglia bianconera dal 1913 ai 1931; giunse nella Juventus dei Dalmazzo e dei Montano, dei Boglietti e degli Omodei, diventò capitano della squadra nel primo dopoguerra e la condusse per mano fino alla soglia degli anni ‘30; fino al mito.