lunedì 21 ottobre 2024

Ian RUSH


Nasce a Saint Asaph, nel Galles, il 20 ottobre 1961, Arriva alla Juventus nell’estate del 1987 con la fama di miglior attaccante del mondo, in virtù delle valanghe di goal segnati con il Liverpool (alla fine della sua carriera saranno 346 in 658 partite) e dei numerosi trofei sollevati, fra cui la Scarpa d’oro. Prenotato dalla squadra bianconera, che vince la concorrenza dei maggiori club europei, un anno prima è destinato a far coppia con Platini, per riproporre grandi coppie del passato, in particolare quella composta da Sivori e da Charles.

domenica 20 ottobre 2024

Wojciech SZCZESNY

 

23 dicembre 2017, Allianz Stadium di Torino: si stanno giocando gli ultimi minuti di un palpitante Juve-Roma. La truppa di Allegri è in vantaggio grazie a una rete dell’ex Benatia. Ma proprio il difensore marocchino commette una leggerezza e spalanca davanti a Schick (mancato promesso sposo juventino) una prateria verso la porta bianconera. L’attaccante ceco e tifosi giallorossi pregustano il dolce sapore del pareggio ma un grandissimo intervento di Wojciech Szczesny (pure lui un ex) salva il risultato.

Romeo BENETTI


22 giugno 1979, il pomeriggio è caldo, la pista di Caselle assolata. Dall’aereo proveniente da Roma sbarca la Juventus, reduce da Napoli, dove ha conquistato la Coppa Italia. I bianconeri sono stanchi dopo l’ultimo successo, ma sorride loro la prospettiva delle imminenti vacanze. Sorrisi e pacche sulle spalle, non tutti però sono allegri: per qualcuno, infatti, è il momento dell’addio; Romeo Benetti, oramai alla conclusione della sua esperienza in bianconero. Anche a Napoli, in occasione della sua ultima prestazione con la maglia juventina, il carro armato del centrocampo, ha offerto una grande prestazione, riscuotendo consensi dai critici e complimenti dai compagni.

sabato 19 ottobre 2024

JUVENTUS - LAZIO


11 febbraio 1973 – Stadio Comunale di Torino
JUVENTUS-LAZIO 1-0
Juventus: Zoff; Spinosi e Marchetti; Furino, Morini e Salvadore; Haller (dal 72’ Cuccureddu), Causio, Anastasi, Altafini e Bettega. In panchina Piloni. Allenatore: Vycpálek.
Lazio: Pulici; Facco e Martini (dall’83’ Petrelli); Wilson, Oddi e Nanni; Garlaschelli, Re Cecconi, Chinaglia, Frustalupi e Manservisi. In panchina Chini. Allenatore: Maestrelli.
Arbitro: Angonese di Mestre.
Marcatore: Bettega al 18’.

venerdì 18 ottobre 2024

Domenico PENZO


Lo «zingaro» del gol è arrivato a Torino con una valigia piena di sogni. – scrive Angelo Caroli su “Hurrà Juventus” del settembre 1983 – Il trentenne Domenico Penzo tocca la vetta di una carriera che si è ravvivata solo a Verona. Ma i dati anagrafici non gli impediscono di riempire i bagagli di ambizioni. «La strada è ancora lunga – dice spesso con un sorriso discreto – e l’approdo alla Juventus non è certo un punto di arrivo». Perché «zingaro» del gol? Perché in tredici anni di assistenza calcistica, Penzo ha visitato nove città (Varese, Borgosesia, Roma, Piacenza, Benevento, Bari, Monza, Brescia, Verona) servendo dieci club (Romulea compresa) e segnando un buon quantitativo di gol, pur denunciando le discontinuità che il ruolo di «bomber» comporta.

giovedì 17 ottobre 2024

Giacomo MARI


Nato a Vescovato (Cremona), il 17 ottobre del 1924, iniziò la carriera nella Cremonese; passò, poi, all’Atalanta all’inizio della stagione 1946-47, dove riuscì a imporre il suo nome all’attenzione dei tecnici e ottenere la convocazione per le Olimpiadi di Londra del 1948. La Juventus, protesa a rinverdire gli allori del passato e a ripetere le prodezze del quinquennio, decise di acquistarlo, insieme a Piccinini. Il compito dei due mediani era fra i più difficili: dovevano sostituire il tandem Depetrini-Locatelli, oramai declinante, ma che aveva lasciato un’impronta indelebile nel gioco della Juventus; poche partite furono sufficienti a Mari e a Piccinini per sgombrare il campo da ogni dubbio. La Juventus, edizione 1949-50, formato “WM”, la prima Juventus voluta dall’avvocato Gianni Agnelli, aveva trovato, con un colpo fortunato, la sua naturale propulsione a centrocampo.

mercoledì 16 ottobre 2024

Federico MUNERATI


Nel suo calcio, le ali giocavano entrambe avanti e il loro compito principale era quello di effettuare traversoni per i piedi o per la testa del centrattacco. Se il cross arrivava da sinistra, l’ala destra si proiettava incontro al pallone per incornarlo in rete e viceversa. Munerati sapeva fare in modo ottimale entrambe le cose, perché era un giocatore velocissimo e opportunista, con eccezionali doti di palleggiatore che gli permisero di vestire la maglia bianconera 254 volte e di realizzare ben 114 gol.

martedì 15 ottobre 2024

David TREZEGUET


Il padre George, la mamma Beatrice e la sorella Fabiana sono nati a Buenos Aires; David, invece, nasce a Rouen, in Francia, il 15 ottobre 1977. Il papà, che è stato giocatore professionista, ha militato per quattro stagioni nel Rouen; poi, scaduto il contratto, ha riportato tutta la famiglia in Argentina. Trézéguet cresce nelle giovanili del Platense. All’età di diciassette anni, è chiamato in Francia dal Monaco. «È stato Jean Tigana a scoprirmi e, ritrovarmelo come allenatore, è stato un onore per me. Era uno a cui piaceva il bel calcio ed io mi sono adattato subito al suo sistema di gioco, alla sua mentalità. Al Monaco, però, avevo diciassette anni, mi allenavo con la prima squadra e poi, magari, al sabato andavo in panchina con la prima squadra e la domenica tornavo a giocare con la Primavera».

lunedì 14 ottobre 2024

Didier DESCHAMPS


Fratelli nel dolore. Didier Deschamps ha un amico, – scrive Matteo Dalla Vite sul “Guerin Sportivo” del 10-23 agosto 1994 – il suo migliore amico: si chiama Marcel Desailly, e con lui ha diviso le gioie nel Nantes e la profonda tragedia di un parente che viene a mancare. Didier è un ragazzo sensibile, come Desailly. Entrambi si sentono fratelli, forse perché quelli veri non ci sono più. «È difficile parlarne, anche se sono già passati alcuni anni. Marcel aveva un fratello, giocava bene al calcio: noi tre eravamo inseparabili, sembravamo indistruttibili, ma un giorno un incidente d’aut se lo è portato in Paradiso. Anch’io avevo un fratello, si chiamava Philip. Scomparve quando l’aereo che lo portava a Bruxelles per lavoro cadde; se ne andò quando io avevo diciotto anni e lui ventuno. Adesso ha capito perché ci sentiamo così uniti?».

domenica 13 ottobre 2024

Massimo BONINI


Al termine della trionfale stagione del ventiduesimo scudetto, Boniperti lo ha definito: «Il nostro fantastico terzo straniero». Più che all’origine anagrafica (è nato a San Marino), il presidente si riferiva al costante rendimento offerto da Massimo Bonini. Il biondo centrocampista è un mostro di continuità, infaticabile e prezioso. Quando si presenta, giovanissimo, lo battezzano in mille modi: il nuovo Netzer, il nuovo Benetti, l’erede di Furino. In realtà, Bonini è un azzeccato cocktail, ricco di personalità originale. Se la Juventus non ha dovuto rimpiangere un grosso campione come Furino, il merito è proprio del suo degno successore.

sabato 12 ottobre 2024

Giuliano SARTI


Lo sguardo è limpido – scrive Beppe Barletti, su “Hurrà Juventus” del settembre 1968 –, reso più intenso dal rapido cangiare verde-azzurro dei suoi occhi, freddi e glaciali solo all’apparenza. Le pagliuzze dorate che vi navigano dentro testimoniano di un calore umano senza limiti e senza misure. Longilineo, piuttosto secco e di muscoli allungati, tradisce un non so che di disperatamente nordico nella sua discendenza familiare. Lui, però, è emiliano tutto sangue. È nato quasi trentacinque anni fa, a Castel d’Argile, in provincia di Bologna. Il suo nome è famoso negli annali del calcio mondiale: Giuliano Sarti.

venerdì 11 ottobre 2024

Luciano FAVERO


«Ero a conoscenza delle trattative della Juventus per prelevarmi dall’Avellino e mandarmi alla Lazio, quale contropartita di alcuni giocatori; partii per le vacanze con la consapevolezza di vestire la maglia biancoazzurra laziale. Fu proprio in vacanza che ricevetti dalla società la notizia del mutamento di programma; la cosa mi lasciò letteralmente incredulo e la mia felicità esplose nel più vivo entusiasmo. Poi è sopraggiunta una fase all’insegna della paura di commettere errori; essere accanto a personaggi di fama mondiale, mi ha fatto scaturire un senso di inferiorità e di imbarazzo che ha creato delle difficoltà al mio rendimento iniziale. Soprattutto, ero deluso dalla consapevolezza di vedere i tifosi juventini titubanti a un mio impiego nella squadra bianconera; molto mi giudicavano non da Juventus. È stato un periodo molto duro, poi, in una partita casalinga contro il Napoli, sono riuscito ad annullare Maradona e la gente ha cominciato a scoprire anche Luciano Favero, quale protagonista delle vittorie della Juventus».

giovedì 10 ottobre 2024

Rinaldo MARTINO


L’Italia rinasce in mezzo alle macerie con tanta voglia di riemergere, nel calcio la tragedia di Superga ha lasciato un grande vuoto. L’avvocato Gianni Agnelli costruisce una squadra grandissima, la vuole con fuoriclasse mai visti prima, li sceglie personalmente, attraverso relazioni che legge più volte prima di decidere, informandosi su tutto, anche le abitudini private dei soggetti.

mercoledì 9 ottobre 2024

Giancarlo BERCELLINO


Aveva quindici anni – scrive Emilio Fede su “Hurrà Juventus” dell’aprile 1965 – gli dissero che sarebbe divenuto un forte attaccante se avesse continuato ad allenarsi con serietà, senza grilli per la testa. Così fu. Esordì nel ruolo di centravanti contro la squadra ragazzi della Juventus. L’anno dono la società bianconera lo acquistò per un milione e mezzo. Giancarlo Bercellino, ragazzo senza grilli, aveva realizzato il grande sogno. «Mi ricorderò sempre quel giorno. Battersi contro la Juventus, anche se si trattava dei giovani, era una vera emozione. La notte prima non aveva chiuso occhio, mi rigiravo nel letto in preda agli incubi. E in quel dormiveglia correvo come un forsennato su e giù per il campo, dribblavo mediani e terzini segnando stupendi goal. Invece non ho segnato, ma ce l’ho messa tutta per fare bella figura», racconta Bercellino.

martedì 8 ottobre 2024

Antonio CABRINI


Si è imposto subito come un ottimo terzino moderno: le sue qualità apparvero talmente evidenti, che anche in un club come la Juventus, rispettoso della tradizione e, soprattutto, delle gerarchie, decisero che sarebbe stata follia rinviare il lancio di quel giovanotto dal volto d’attore e dal fisico di atleta. La vita juventina di Antonio Cabrini inizia ufficialmente alle quindici di domenica 13 febbraio 1977 a Torino. L’incontro, con la Lazio, è vinto per 2-0 dai bianconeri. Buon auspicio, del resto anche quello era un anno scudetto. 7 partite e 15 nel campionato successivo, tutte giocate ad altissimo livello. Quando la stagione del Mundial di Buenos Aires si apre, Enzo Bearzot decide che Cabrini avrebbe fatto parte della comitiva azzurra. E così, il debutto in azzurro avviene nella più famosa ribalta del mondo.

lunedì 7 ottobre 2024

Jurgen KOHLER


Il suo primo mese italiano scrive Maurizio Crosetti sul “Gerin Sportivo” del 25 settembre - 1° ottobre 1991 –, Jürgen Kohler l’ha trascorso distribuendo sorrisi: un po’ perché si tratta di un simpatico naturale, un po’ perché non capiva un accidente di quello che gli dicevano. Così è vissuto in simbiosi con Stefan Reuter, il quale sapeva da un anno che sarebbe venuto da queste parti e ha provveduto studiando. Kohler era ritenuto quasi un optional.

domenica 6 ottobre 2024

Mattia VITALE


Il Settore Giovanile della Juventus – scrive Enrico Zambruno su “HJ Magazine” dell’ottobre 2014 – è una solida e grande realtà. Forma i calciatori in erba, ognuno con i suoi sogni e i suoi obiettivi. Ma, soprattutto, forma uomini. La cosa più importante, per la crescita di ogni singolo talento. Uno di questi è Mattia Vitale, diciassette anni compiuti il primo ottobre, colonna della Primavera bianconera. Giovane, bravo e senza paura. Ha vissuto un'estate indimenticabile con la Prima Squadra, volando con i campioni d’Italia nella tournée a Giacarta, Sydney e Singapore e trovando il goal nel vernissage di Villar Perosa, schierato titolare tra i big da mister Massimiliano Allegri.