venerdì 16 maggio 2025

Giovanni VARGLIEN


Anni Trenta: c’era una volta la Juventus e l’altra Italia, una 520 Torpedo può essere acquistata con 10.000 lire, le prime immagini sonore arrivano nei cinematografi, una copia di un quotidiano costa venticinque centesimi, un pasto al ristorante cinque lire. Mumo Orsi sale sul tram in corsa, ha un morbido Borsalino in testa, le scarpe lucide di vernice, il cappotto di panno blu. L’Italia freme per Mussolini e il ciclismo. Peppin Meazza sta riempiendo stadi, cuori e reti, l’Ambrosiana deve accettare il comando della Signora di Edoardo Agnelli e del barone Mazzonis. L’avventura comincia il 28 settembre dal 1930 alle quindici e trenta campo di Via Marsiglia, Juventus-Pro Patria con la prima partita di campionato.

giovedì 15 maggio 2025

Cestmir VYCPALEK


Parco Stromovka è il suo campo preferito, i compagni di quartiere gli avversari più indomiti. Čestmír è un ragazzotto biondo e paffutello che trascorre interminabili ore nel cortile di casa a incantare compagni e avversari; palleggia col piede destro e col mancino fino all’esasperazione. Papà Premsyl, tifoso del grandissimo Slavia Praga lo costringe a seguirlo ogni domenica allo stadio Spartan e Čestmír comincia ad accarezzare sogni di grandezza calcistica. La strada non è facile: papà Premsyl vede in Cesto un futuro campione, mentre mamma Jarmila, invece, pretende la massima dedizione allo studio: «Ti dedicherai al pallone – gli impone – solo dopo aver superato l’Accademia Commerciale». Čestmír supera ogni anno a pieni voti le classi del ginnasio e quelle dell’Accademia Commerciale e, a diciassette anni, si ritrova con il diploma e il lasciapassare dei dirigenti dello Slavia per giocare in prima squadra.

mercoledì 14 maggio 2025

Zdenek GRYGERA


Le nuvole si agitano inquiete in cielo come inseguissero un pallone o dovessero marcare stretto l’avversario – scrive Guido Andruetto su “Hurrà Juventus” dal maggio 2008 – bianche e nere fanno un certo effetto sopra le nostre teste, mentre ci stringiamo la mano prima di incamminarci verso il posto scelto per l’intervista. La cornice dell’incontro con Zdenek Grygera è la dorata hall del Principi di Piemonte, un salotto lucente dentro il quale il difensore ceco dice di ritrovare l’eleganza e la raffinatezza di una città e di una squadra che lo hanno letteralmente sedotto. Comincia così, dal racconto di questo innamoramento abbagliante, il nostro colloquio: «Indossare la maglia bianconera per me è un traguardo così importante, e per certi versi inatteso, che mi risulta stranamente difficile spiegare la sensazione di grazia e di realizzazione che sto provando in questa fase della mia vita».

martedì 13 maggio 2025

Stefano TACCONI


Poteva diventare cuoco e preparare spaghetti all’amatriciana – scrive Angelo Caroli su “Hurrà Juventus” del gennaio 1984 – e polenta con spezzatino; invece è finito fra due pali, a vivere in solitudine l’arte acrobatica del portiere. La storia di Stefano Tacconi è singolare, quasi una fiaba, dove tutto diventa incantesimo ed è appeso al sottile filo dei sogni e dove un bambino fragile si trasforma in principe. Figlio di operai (Arsenio e Giannina) di un lanificio di Ponte Felcino (piccolo paese umbro dove Stefano è nato), Tacconi viene dalla gavetta; e nasce portiere per caso, quando i fratelli maggiori Giuseppe e Piero, che credono di saperla lunga soltanto perché fanno il mestiere del centrocampista, lo obbligano a stare in mezzo a una porta, un ruolo che ogni bambino rifiuta categoricamente. Ma Stefano è docile e si adatta. Il tempo lo ripagherà con grossi interessi.

lunedì 12 maggio 2025

Massimo BRIASCHI



Ha detto seccamente ma anche educatamente «No grazie!» alla Lazio – scrive Massimo Burzio su “Hurrà Juventus” del settembre 1984 sperava nella Fiorentina e come «in un sogno» ecco la Juventus. Massimo Briaschi era persino disposto a restare un anno in serie B, al Genoa, pur di fare ciò che voleva. Per preveggenza, per un caso o grazie a qualche buon consiglio? Chissà? Fatto sta che il vicentino ha resistito agli «assalti» di Giorgio Chinaglia e contemporaneamente, complici le folli pretese economiche di Bruno Giordano, si è ritrovato di colpo a vestire la maglia bianconera.

domenica 11 maggio 2025

Gilberto NOLETTI


Chissà quanti si ricorderanno di questo difensore – scrive Gianni Giacone su “Hurrà Juventus” – che Amaral converte sin dall’inizio al suo 4-2-4 di tutto stile brasiliano? Al profano il modulo richiama prima di tutto confusione di numeri e di ruoli, a qualche tecnico pure, ma la Juventus formato sudamericano per un bel po’ è accattivata dalle trovate esotiche del suo trainer e la concorrenza guarda con curiosità, ma anche con una certa dose di rispetto, questa squadra che ci ha i centromediani interscambiabili e il terzino sinistro con il numero sei, Noletti il più delle volte.

sabato 10 maggio 2025

LAZIO - JUVENTUS


28 novembre 1965 – Stadio Olimpico di Roma
LAZIO–JUVENTUS 0-1
Lazio: Cei; Zanetti e Vitali; Cerosi, Pagni e Dotti; Mari, Bartù, D’Amato, Governato e Ciccolo. Allenatore: Mannocci.
Juventus: Anzolin; Gori e Leoncini; Bercellino, Castano e Salvadore; Dell’Omodarme, Mazzia, Da Costa, Cinesinho e Menichelli. Allenatore: Heriberto Herrera.
Arbitro: Lo Bello di Siracusa.
Marcatore: Da Costa al 28’.

venerdì 9 maggio 2025

Luciano SPINOSI


Nasce a Roma il 9 maggio 1950. A dieci anni, è investito da una macchina, che gli causa la frattura di una gamba («Da mancino diventai destro», ama ricordare); si riprende ed è tesserato dalla Tevere Roma, che gioca in Quarta Serie. Luciano picchia che è un piacere, mangia delle bistecche da far paura, ma non ingrassa di un etto; lo chiamano Er Secco der Villaggio. «Sono sempre passato per un picchiatore, ma non era così. Certo, le mie entrate le facevo, ma non ho mai fatto male a nessuno e, soprattutto, non sono mai stato espulso per un fallaccio».

giovedì 8 maggio 2025

Andrea BARZAGLI


«Un’emozione forte. Avevo vissuto una settimana molto tranquilla, perché mi sentivo sereno. Secondo me era arrivato il momento giusto. Poi la mattina mi sono svegliato e mi è iniziato un po’ di magone, sapevo che sarebbero venuti la mia famiglia e i miei amici. Ho avuto un’annata calcisticamente difficile, sono stato molto fuori, non mi sentivo più all’altezza degli altri. E quando sei in una squadra del genere, con dei giocatori così, allenarti diventa impegnativo, c’è tantissima qualità quindi devi star bene fisicamente. Nello spogliatoio i ragazzi hanno scherzato e il magone mi è passato. Non mi aspettavo il prepartita con i ringraziamenti del presidente e la squadra schierata. Gigi che è venuto apposta da Parigi, mi ha fatto un enorme regalo. E già lì è stata un’emozione forte».

mercoledì 7 maggio 2025

Emanuele GIACCHERINI


«Giaccherini è l’esempio di come un giocatore che ha fatto la provincia, può meritarsi la Juventus. Se si chiamasse Giaccherinho sarebbe molto più considerato», sono parole di Antonio Conte. Alto 167 centimetri è un giocatore duttile, molto dotato nel dribbling e veloce sul breve, caratteristiche che gli permettono di saltare facilmente l’uomo. Ottimo negli assist, ha anche una buona capacità realizzativa grazie ai suoi inserimenti. Giak esordisce con la maglia bianconera l’11 settembre contro il Parma, nella partita inaugurale della stagione, giocando tutti i 90 minuti. Titolare anche la domenica successiva a Siena, conquista piano piano i tifosi che vedono in lui la grande voglia di emergere. Conte lo utilizza per ben 27 volte, schierandolo in più ruoli e confermando la sua enorme duttilità e intelligenza tattica.

martedì 6 maggio 2025

DANI ALVES


Il re dei social tra i calciatori di Serie A – scrive Antonio Barillà, sul “Guerin Sportivo” del dicembre 2016 – il top player che la Juventus ha strappato al Barcellona per inseguire il sogno della Champions, Dani Alves ha vinto da solo più titoli internazionali (dodici) di tutti gli altri bianconeri ed è capitano del Brasile con cui ha disputato novantasette partite, ma i tifosi non ricordano soltanto discese, dribbling e cross: ne amano classe o carisma in campo quanto estro, solarità e generosità fuori, qualità a portata di smartphone o tablet attraverso Instagram, Facebook e Twitter. Accanto alle figurine classiche d’ogni campione, il web propone una galleria di look eccentrici, danze e canzoni, post ironici e riflessioni profonde.

lunedì 5 maggio 2025

Domenico MAROCCHINO


Nella gara di ritorno con il Widzew Lodz, nella Coppa Campioni 1982-83, in cui sostituì Bettega, fu accolto all’aeroporto di Varsavia da uno stuolo di ragazzine polacche entusiaste che esibivano un’incredibile striscione con la scritta (in italiano) “Marocchino, vieni a ballare con noi in discoteca”, a testimonianza che Domenico ha spesso, inconsciamente, inteso il calcio come un hobby e non come una professione vera e propria. «Ho esordito a pochi passi da Torino, a Tronzano nella squadra locale, poi un provino fortunato alla Juventus ed ecco tutta la trafila, fino ala prima squadra. Sono stato Campione d’Italia Allievi, vice Campione nella Primavera, ho giocato con Rossi, Marangon e Zanoni, poi ho giocato trentacinque partite in C e altrettante in B alla Cremonese e una in A, a Bergamo. Nell’estate del 1979, finalmente nella Juventus. Penso che, per un giocatore, la Juventus rappresenti il culmine delle aspirazioni, nel senso che giocare nell’Inter, nel Milan, nel Torino, è bello, ma la Juventus ha un qualcosa di più, rappresentato da quel certo fascino che le deriva dal fatto che tutta l’Italia guarda a lei. Quindi, una grossa soddisfazione e nello stesso tempo un notevole sacrificio perché sulle spalle si porta un fardello che non tutti sono degni di sostenere».

domenica 4 maggio 2025

BOLOGNA - JUVENTUS


10 febbraio 1963 – Stadio Comunale di Bologna
BOLOGNA-JUVENTUS 1-2
Bologna: Cimpiel; Capra e Pavinato; Tumburus, Janich e Fogli; Renna, Bulgarelli, Nielsen, Haller e Pascutti. Allenatore: Bernardini.
Juventus: Mattrel; Castano e Salvadore; Noletti, Carrera e Sarti; Sacco, Del Sol, Miranda, Sivori e Stacchini. Allenatore: Amaral.
Arbitro: Jonni di Macerata.
Marcatori: Del Sol al 27’, Nielsen al 60’, Miranda al 77’.

sabato 3 maggio 2025

TIAGO


L’arrivo alla Juventus, un impatto difficile con la nuova realtà – scrive Enrica Tarchi su “Hurrà Juventus” del marzo 2009 le valigie quasi in mano, poi la presa di coscienza, l’affetto dei compagni e un rinnovato entusiasmo per un progetto del quale vuole essere protagonista. C’è tutto questo, ma non solo, nella storia bianconera di Tiago: ragazzo romantico e antidivo per eccellenza, uomo che vive per la famiglia come un papà qualunque, lontano dai riflettori. Un giovane che ama la musica e i libri, che lascia il calcio fuori dalla porta di casa. Fernando Pessoa diceva “La vita è ciò che facciamo di essa. I viaggi sono i viaggiatori. Ciò che vediamo non è ciò che vediamo ma ciò che siamo”. Non credi che questa frase si possa adattare al tuo impatto con il mondo bianconero... «Sono parole che esprimono bene il mio modo di vedere le cose, perché penso che la nostra vita la costruiamo noi stessi. La mia esperienza qui è stata difficile all’inizio, ma ora la sto facendo diventare bellissima».

venerdì 2 maggio 2025

Ernesto CASTANO


Per ben due volte rischiò che la sua carriera fosse finita, per ben due volte tornò in campo, nonostante i medici gli avessero detto che non avrebbe più potuto farlo. È la storia di uno straordinario uomo di calcio, Ernesto Castano, per tutti Tino, «Il terzino di maggior classe mai avuto dalla Juventus», garantisce chi ha giocato con lui. Cominciò la sua carriera come terzino per diventare, nelle ultime stagioni, un libero di grande stile, diventando un ostacolo invalicabile per gli avversari, nonostante sembrasse reggersi precariamente sulle gambe. «Molti pensano che giochi pesante, ma è sbagliato. Gioco con vigore, ma in maniera corretta. Forse è il mio atteggiamento, il mio volto spesso imbronciato che mi fa passare per un duro». Un giornalista, dopo l’ultima lunga convalescenza e il ritorno alle partite gli chiese quale fosse il sogno più bello che avrebbe voluto veder realizzato. Lui rispose sorpreso: «Ma è la realtà di oggi; tutto quello che ho è già un magnifico sogno realizzato».

giovedì 1 maggio 2025

Leonardo BONUCCI


Per quasi quattro anni, a Leonardo Bonucci – scrive Fabio Ellena su “Hurrà Juventus” dell’agosto 2010 – Vinovo non ha evocato ricordi idilliaci. La ragione è da ricercare nella stagione 2006-07 quando, non ancora ventenne, era uno dei punti di forza della Primavera dell’Inter che fece capolino due volte allo stadio Chisoia, dove rimediò un 5-1 in Supercoppa (tripletta di De Ceglie) e un 2-0 nell’andata della finale di Coppa Italia (a segno ancora De Ceglie e Giovinco). Da allora qualcosa è successo nella carriera del giovane azzurro. Ha conosciuto il calcio professionistico, ha assaggiato la Serie A, ne è diventato uno degli enfant prodige e a ventitré anni si è meritato un viaggio con destinazione Sudafrica.
Prima, ovviamente, dell’arrivo alla Juventus. La squadra di cui è tifoso fin da bambino e di cui è destinato a diventare un protagonista.

mercoledì 30 aprile 2025

Cristian ZENONI


Chissà, forse per un’affinità elettiva derivante dalla denominazione da... liceo classico – scrive Franco Montorro, su “Hurrà Juventus” del novembre 2001 –, con un sostantivo latino e il nome di una figura della mitologia greca, fatto sta che sono sempre stati intensi i contatti di mercato tra Atalanta e Juventus e dalla società orobica a Torino, per indossare la maglia bianconera, sono arrivati fior di giocatori: da Tacchinardi a Montero solo per ricordare i più recenti, a Scirea, per ricordare il più grande di tutti e uno dei più grandi al mondo nel suo ruolo.