martedì 8 ottobre 2024
Antonio CABRINI
lunedì 7 ottobre 2024
Jurgen KOHLER
Il suo primo mese italiano scrive Maurizio Crosetti sul “Gerin Sportivo” del 25 settembre - 1° ottobre 1991 –, Jürgen Kohler l’ha trascorso distribuendo sorrisi: un po’ perché si tratta di un simpatico naturale, un po’ perché non capiva un accidente di quello che gli dicevano. Così è vissuto in simbiosi con Stefan Reuter, il quale sapeva da un anno che sarebbe venuto da queste parti e ha provveduto studiando. Kohler era ritenuto quasi un optional.
domenica 6 ottobre 2024
Mattia VITALE
Il Settore Giovanile della Juventus – scrive Enrico Zambruno su “HJ Magazine” dell’ottobre 2014 – è una solida e grande realtà. Forma i calciatori in erba, ognuno con i suoi sogni e i suoi obiettivi. Ma, soprattutto, forma uomini. La cosa più importante, per la crescita di ogni singolo talento. Uno di questi è Mattia Vitale, diciassette anni compiuti il primo ottobre, colonna della Primavera bianconera. Giovane, bravo e senza paura. Ha vissuto un'estate indimenticabile con la Prima Squadra, volando con i campioni d’Italia nella tournée a Giacarta, Sydney e Singapore e trovando il goal nel vernissage di Villar Perosa, schierato titolare tra i big da mister Massimiliano Allegri.
JUVENTUS - CAGLIARI
15 marzo 1970 – Stadio Comunale di Torino
JUVENTUS-CAGLIARI 2-2
Juventus: Anzolin; Salvadore e Furino; Roveta, Leoncini e Cuccureddu; Haller, Vieri, Anastasi, Del Sol e Zigoni (dal 55’ Leonardi). Portiere di riserva: Piloni. Allenatore: Rabitti.
Cagliari: Albertosi; Martiradonna e Mancin (dal 74’ Poli); Cera, Niccolai e Nenè; Domenghini, Brugnera, Gori, Greatti e Riva. Portiere di riserva: Reginato. Allenatore: Scopigno.
ARBITRO: Lo Bello di Siracusa.
MARCATORI: Niccolai autorete al 29’, Riva al 45’, Anastasi su rigore al 66’, Riva su rigore all’82’.
sabato 5 ottobre 2024
Mauro German CAMORANESI
È lui la sorpresa più bella del campionato – afferma Matteo Marani sul “Guerin Sportivo” del 19-25 novembre 2002 –. Nessuna persona, nemmeno chi oggi giura di averlo previsto, poteva immaginare che Mauro German Camoranesi spodestasse il quotato Zambrotta e diventasse una colonna della Juve. Tutto in meno di quattro mesi. Eppure ci è riuscito. Merito di un carattere orgoglioso e di una propensione quasi naturale alla sfida, che lo accompagna dai diciotto anni, l’età in cui lasciò l’Argentina la prima volta per emigrare in Messico.
venerdì 4 ottobre 2024
giovedì 3 ottobre 2024
Zlatan IBRAHIMOVIC
«Mia madre ha lavorato come donna delle pulizie; tanto e duro, come può fare solo una che ha una personalità molto forte. Mio padre fa il manutentore di uno stabile ed ha un orgoglio smisurato; non puoi aiutarlo in niente, non te lo permette. Deve essere per questo che un sacco di volte, anche da ragazzo, mi sono sentito dire “Zlatan Ibrahimović, tu non ascolti”. È vero; mi piace fare le cose da solo. Ma il tempo mi sta aiutando a capire che a volte si ha bisogno anche degli altri. Anche in campo. Il campo dove sono diventato calciatore è stato quello di un parco di Rosengard, il ghetto di Malmö. Pochi svedesi, molti stranieri: neri, arabi, musulmani, orientali. Ci si conosceva tutti, ci si aiutava tutti e soprattutto si giocava tutti i giorni, ma proprio tutti; i ragazzi arrivavano anche dagli altri parchi lì intorno e ognuno portava una cosa nuova, inventata oppure vista alla televisione. Un colpo, un tiro particolare, una finta. I miei maestri di strada sono stati due: Goran, un macedone, e Gagge, un bulgaro che toccava la palla come un brasiliano, aveva un anno più di me e giocò assieme a me nella Primavera del Malmö. Mi hanno spiegato un sacco di trucchi, mi hanno insegnato il piacere di far fare certe cose al pallone, di toccarlo in un certo modo».
mercoledì 2 ottobre 2024
Enrique Omar SIVORI
«Omar Sivori è un vizio». Soleva ripetere l’avvocato Giovanni Agnelli con un accostamento tanto colorito quanto efficace. Omar arriva da Buenos Aires nell’estate del 1957, grazie al programma del dottor Umberto Agnelli, che esige il rilancio della Juventus dopo cinque stagioni di vacche magre. Omar è uno degli Angeli dalla Faccia Sporca del calcio argentino. Non è alto, ha un baricentro piuttosto basso, dettaglio importante per un calciatore, una zazzera corvina e lo sguardo pungente di chi ti vuole prenderti in giro. Il resto della storia non ha misteri. Su di lui sono stati versati torrenti di inchiostro.
martedì 1 ottobre 2024
Tiago DJALO
C’è la stazione della metro a Reboleira, quartiere di Amadora – scrive Stefano Chioffi sul “Guerin Sportivo” dell’aprile 2024 – murales colorati e street food, dieci fermate fino a Sao Sebastiao, la zona più elegante di Lisbona, dove un monolocale in affitto costa una tombola. Solito tragitto, per Tiago Djalò, quando usciva da scuola. Con il treno raggiungeva lo stadio «José Alvelade», in mezzo al traffico della «Rua Professor Fernando da Fonseca», poi si spostava in pullman con la squadra giovanile dello Sporting nell’accademia di Alcochete, a Setubal, una struttura che ora porta il nome di Cristiano Ronaldo e riunisce tutta la parrocchia dei «Leões», diciannove campionati e diciassette coppe del Portogallo, in bella mostra nella galleria virtuale del sito. Da qui sono partiti anche Luis Figo, Nani, Quaresma, Joao Moutinho e Rafael Leao.
Mirko VUCINIC
Quello che gioca in pantofole o in infradito: così è stato più volte soprannominato Mirko Vucinić, montenegrino di Niksić. Classe purissima, talento da vendere, tutti gli ingredienti per diventare uno dei giocatori più forti della propria epoca. Ma Mirko, come detto, gioca in pantofole: un dribbling ben riuscito e, per lui, la partita finisce lì. E tutto rimane sospeso nell’aria, nell’attesa vana del definitivo salto di qualità.
lunedì 30 settembre 2024
Emilio CAPRILE
Mancino grintoso e determinato, nasce a Genova il 30 settembre 1928 e gioca nella Nazionale Olimpica ai giochi di Londra del 1948. Raggiunge Torino subito dopo la manifestazione londinese e veste la maglia bianconera solo in quella stagione, prima di essere ceduto all’Atalanta. Ritorna juventino nell’estate del 1951, giusto in tempo per vincere lo scudetto e ripartire per Roma, sponda biancoceleste. In totale accumula trentasette presente e undici reti.
domenica 29 settembre 2024
Filip KOSTIC
È un pensiero che non nasconde – scrive Stefano Cioffi sul “Guerin Sportivo” dell’ottobre 2022 – nella sua visione generale l’Eintracht rappresentava una realtà dalle prospettive limitate, in rapporto ai desideri: una squadra di fascia media che cominciava ad andargli stretta come un vecchio jeans uscito troppe volte dalla lavatrice. Un’idea che Filip Kostic non aveva cambiato neppure dopo il prodigioso trionfo in Europa League, considerato un’utopia dai bookmaker all’inizio del torneo. Un percorso che riteneva esaurito da un po’ di tempo, senza romanticismi e ipocrisie, all’interno di un club che ha vinto – in 123 anni solo un campionato – la Oberliga del 1959 con Paul Osswald in panchina e i ventuno gol di Eckehard Feigenspan.
Silvio PIOLA
Metà ottobre del 1945, calciare il pallone era uno dei primi segni della vita che ricominciava. Ed ecco un nome mitico per la Vecchia Signora: Silvio Piola, trentaduenne, già oltre la metà della sua lunghissima carriera che doveva riservargli ancora una maglia azzurra, a quasi quarant’anni. Piola era stato nella Pro Vercelli e nella Lazio, i suoi gol in Serie A erano quasi 200.
sabato 28 settembre 2024
GENOA - JUVENTUS
22 ottobre 1989 – Stadio Ferraris di Genova
GENOA-JUVENTUS 2-3
Genoa: Gregori; Ferroni e Caricola; Ruotolo (dall’87’ Rotella), Perdomo (dal 68’ Torrente) e Signorini; Urban, Fiorin, Fontolan, Ruben Paz e Aguilera. In panchina: Braglia, Collovati e Camerano. Allenatore: Scoglio.
Juventus: Tacconi; Napoli (dal 46’ Bruno) e De Agostini; Galia, Bonetti e Fortunato; Alejnikov, Rui Barros, Zavarov (dall’88’ Alessio), Marocchi e Schillaci. In panchina: Bonaiuti, Brio e Casiraghi. Allenatore: Zoff.
Arbitro: Lanese di Messina.
Marcatori: Schillaci all’11’, Aguilera al 20’, Schillaci al 21’, autorete di Fortunato al 41’, Alejnikov al 49’.
venerdì 27 settembre 2024
Gianluca FRABOTTA
I sogni si avverano – si legge sul sito goal.com del 20 settembre 202 – Gianluca Frabotta sta vivendo l’apice di una carriera a oggi ancora breve, ma che sta già raggiungendo picchi altissimi. Terzino sinistro classe 1999, Frabotta è in forza alla Juve Under-23 e lo scorso primo agosto ha giocato contro la Roma la sua prima gara in Serie A dal primo minuto: il calendario fittissimo e il ritorno degli ottavi di Champions col Lione alle porte, hanno portato Sarri a schierare diversi giovani. Tra questi, proprio Frabotta. L’uomo su cui ha deciso di puntare anche Andrea Pirlo nella prima da allenatore della Juventus, contro la Sampdoria.
Claudio GENTILE
Nel giugno 1958, cominciava a brillare ed a far parlare di sé la stella di Pelè, ma nessuno di quei ragazzini che sfidavano il sole nelle polverose strade del quartiere Sant’Antonio a Tripoli, disputandosi accanitamente una palla, aveva la benché minima idea che in quei giorni in Svezia si disputassero i campionati mondiali di calcio. Neanche se qualcuno glielo avesse detto, il loro interesse sarebbe mutato: erano ben più importanti le sfide quotidiane tra figli di emigranti e piccoli arabi che, in fondo simili a quelle che tutti i giorni si disputano nei nostri oratori, avevano però protagonisti ben lontani dall’identificarsi o voler emulare i celebrati campioni del tempo.
giovedì 26 settembre 2024
Giovanni SACCO
Campionato 1962-63, quello delle grandi novità; c’è il 4-2-4, Miranda detto Mirandone è il centravanti, Sivori è ancora mezzo sinistro. E c’è un ragazzino, poco più che diciottenne, astigiano, di nome Sacco Giovanni, che Amaral, a corto di difensori d’appoggio, butta nella mischia alla Favorita di Palermo; Sacco ha il 5 sulla schiena, ma funge in pratica da mediano di appoggio. Esordio positivo, pareggio largo; Giovannino ha talento, due piedi sensibilissimi e un buon senso della posizione.
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