“HURRÀ JUVENTUS”:
La Juve che ha vinto l’anno prima la Coppa Campioni parte sparatissima, preparando al meglio l’Intercontinentale dell’8 dicembre a Tokyo. Otto vittorie nelle prime otto domeniche lasciano il segno sulla classifica, e anche la sconfitta di Napoli alla nona (gran goal di Maradona) passa in archivio senza danni. I bianconeri si riprendono subito ed alla decima battono la Roma (3-1) portando a 4 punti il vantaggio sulle inseguitrici più vicine.
Lo scontro diretto, alla venticinquesima, mette in chiaro i propositi dei capitolini, vittoriosi per 3-0. Alla ventisettesima, nuovo stop dei bianconeri a Firenze e Roma ad un solo punto (40 a 39).
L’aggancio è alla domenica dopo: la Roma passa a Pisa, mentre la Juve pareggia con la Sampdoria. Mancano due partite alla fine. E la penultima giornata è carica di insidie per i bianconeri, attesi dal Milan, mentre la Roma deve vedersela col già retrocesso Lecce.
Succede il finimondo: i pugliesi giocando in scioltezza hanno ragione della Roma (3-2) in un Olimpico ammutolito, mentre la Juve, pur soffrendo, supera il Milan con un goal di Laudrup. Juve 43, Roma 41.
Si attendono ulteriori sorprese dall’ultimo turno, visto che tocca alla Juve misurarsi con il Lecce. Ma con 3 reti di Mauro, Cabrini e Serena i bianconeri passano (3-2) in Puglia, mentre la Roma in crisi si arrende anche a Como, chiudendo staccata.
Tacconi, Favero, Cabrini e Platini hanno giocato sempre, Brio e Laudrup, con 29 presenze, quasi. Tra i bomber, subito dopo Platini autore di 12 centri, si piazza Aldo Serena con 11, mentre sono comunque pesanti i 7 goal di Michelino Laudrup.
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