martedì 25 agosto 2020

Raffele BIANCO

 

MAURIZIO TERNAVASIO, “HURRÀ JUVENTUS” DELL’AGOSTO/SETTEMBRE 2006
Raffaele Bianco è alla sua quinta stagione in bianconero, dopo i primi calci nella piccola società Afragola ‘92, in provincia di Caserta. Racconta la scorsa stagione, vissuta tra i successi della squadra e un brutto infortunio personale: «Due anni fa ho toccato il cielo con un dito quando, partito con la Berretti, sono stato dirottato in Primavera con la quale ho vinto il torneo di Viareggio segnando il primo dei due gol nella finale contro il Genoa. La scorsa estate, durante il ritiro di Villar Perosa mi sono infortunato e ho dovuto subire un intervento al crociato. Sono stati sette mesi oli calvario terminati giusto sul finire della stagione, quando un altro piccolo malanno di natura muscolare mi ha impedito di scendere in campo con regolarità durante le vittoriose fasi finali. Insomma, questo per me deve essere l’anno della rivincita, sperando che coincida con nuovi successi della squadra».
Come detto, Raffaele proviene da una piccola società del sud: un’ulteriore dimostrazione della capillarità della rete degli osservatori bianconeri. «Ricordo che il responsabile per la Campania degli uomini della Juve che setacciano i settori giovanili, mi fece fare un provino su un campaccio in terra battuta, poi mi portò a Torino perché partecipassi, come prestito, a un paio di tornei. Sinora, a parte l’infortunio, tutto è andato nel migliore dei modi: ho vinto un torneo di Viareggio, uno scudetto Berretti e uno Primavera, e magari ora, risolti i problemi fisici, farò quello che dovevo fare dodici mesi fa, ossia mi iscrivo alla facoltà di Economia.
Prova ora a raccontarti come giocatore: «Preferisco limitarmi a parlare del ruolo. Sino alla Berretti, ho sempre giocato come centrocampista centrale che sta davanti alla difesa, Chiarenza invece mi utilizza spesso in mezzo al campo, ma sulla destra».
Cinque stagioni in Juve, e tanti compagni con cui si gioca insieme da una vita. «Bettega, Venitucci, Giovinco, Cuneaz, Lagnese, Lanzafame: mezza squadra con cui ritrovarsi in campo a occhi chiusi, senza fraintendimenti. Fuori capita la stessa cosa: siamo molto legati gli uni agli altri. Il calcio, a questa età, è un formidabile elemento di aggregazione».
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Raffaele prende parte al finale della stagione “cadetta” della Juventus: subentrato negli incontri contro Lecce, Cesena, Bari e Spezia, ha la grandissima soddisfazione di realizzare la rete del provvisorio pareggio contro i liguri.
Dopodiché le strade della compagine bianconera e di Bianco si dividono: il giovinotto verrà ceduto al Carpi e ritroverà la Juventus solamente come avversaria. 

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