17 febbraio 2007 – Stadio Olimpico di Torino
JUVENTUS–CROTONE 5–0
Juventus: Buffon; Birindelli, Zebina (dall’82’ Boumsong), Chiellini e Balzaretti; Camoranesi (dal 74’ Marchionni), Zanetti (dal 40’ Paro), Giannichedda e Nedved; Trézéguet e Del Piero. In panchina: Mirante, Piccolo, Bojinov e Zalayeta. Allenatore: Deschamps.
Crotone: Soviero; Maietta, Fusco, Zamboni e Morabito; Espinal (dal 46’ Cariello), Tisci, Piocelle (dal 62’ Verón) e Šedivec; Giampaolo (dal 79’ López) e Dionigi. In panchina: Pagotto, Bonomi, Borghetti e Palmieri. Allenatore: Carboni.
Arbitro: Damato di Barletta.
Marcatori: Nedved al 18’, Balzaretti al 24’, Del Piero al 44’, al 65’ e al 77’.
ILSOLE24ORE.COM
Dopo il rocambolesco pareggio di Vicenza la Juventus di Didier Deschamps è chiamata a riprendere la corsa–promozione affrontando all’Olimpico di Torino il Crotone di Carboni, reduce da un lungo periodo negativo. Parte subito forte la Juventus che al 4’ con Trézéguet va vicina al goal del vantaggio ma il colpo di testa del francese, su perfetto cross da sinistra di Balzaretti, viene deviato in angolo da Soviero, bravo a togliere il pallone da sotto la traversa. Sul successivo corner battuto da Camoranesi è di nuovo Trézéguet a staccare di testa indisturbato ma dove non arriva Soviero arriva Maietta che riesce a respingere sulla linea la nuova offensiva bianconera. Il goal è però nell’aria e al 18’ Nedved è bravo a sfruttare una corta respinta della difesa calabrese sul cross dalla bandierina di Camoranesi e a fulminare l’incolpevole Soviero con un preciso sinistro dal limite dell’area, complice anche una deviazione fortuita di Dionigi che spiazza il proprio portiere. Lo stesso Dionigi alcuni minuti dopo cerca il pronto riscatto ma il suo tiro dal limite dell’area si perde di poco alla destra del palo di Buffon, apparso nell’occasione leggermente sorpreso dalla conclusione dell’attaccante. Neanche il tempo di preoccuparsi per il pericolo scampato che i bianconeri mettono la partita in ghiaccio con un goal piuttosto fortunoso di Balzaretti. È il 24’ quando il terzino ex granata scambia con Nedved dalla bandierina e da sinistra mette in mezzo un pallone teso che si infila nell’angolo alla sinistra di Soviero senza che nessuno tra compagni di squadra e avversari riescano a deviare. Non immune da colpe questa volta Soviero. Raggiunto il doppio vantaggio gli uomini di Deschamps controllano senza affanni la timida reazione del Crotone, che oltre a denotare preoccupanti limiti tecnici dimostra di accusare troppo l’impatto con l’Olimpico di Torino. Unica nota stonata per il tecnico francese l’infortunio muscolare di Cristiano Zanetti che al 40’ è costretto a lasciare il posto a Paro. In chiusura di primo tempo solita perla di Alex Del Piero che servito dall’inesauribile Nedved al limite dell’area si sbarazza di Zamboni con un dribbling e con un preciso diagonale mancino batte imparabilmente Soviero per la terza volta.
Al rientro delle squadre negli spogliatoi per l’intervallo c’è da chiedersi se la Juventus nella ripresa deciderà di infierire o meno sull’armata Brancaleone di Carboni. I calabresi si ripresentano in campo con la novità Cariello al posto dello spento Espinal ma dal punto di vista dell’inerzia della partita cambia molto poco con la Juventus che sembra poter disporre dell’avversario in lungo e in largo. Al 53’ Tisci fa il solletico a Buffon con un tiro forte ma centrale da circa venti metri mente circa due minuti più tardi è molto più pericoloso Camoranesi che per poco non sorprende Soviero con un “cucchiaio”. Tra il 56’ e il 58’ Buffon protagonista nel bene e nel male. Prima il portiere bianconero è incerto nel controllare con i piedi un retropassaggio di Zebina e per poco non rischia il più clamoroso degli autogoal, ma dopo è strepitoso nel volare alla sua sinistra per opporsi alla conclusione ravvicinata di Dionigi. Al 64’ Trézéguet potrebbe rimpinguare il bottino per i padroni di casa ma a tu per tu con Soviero calcia clamorosamente sul palo. A differenza del francese, Del Piero oggi non è in vena di regali e al 66’ il capitano bianconero firma la propria doppietta personale al termine ancora una volta di una bella giocata personale. Dopo aver addomesticato il pallone di tacco all’altezza dei venticinque metri, il numero dieci punta la porta di Soviero che trafigge con un preciso sinistro che si spegne nell’angolino ala destra del portiere. È il goal numero dieci per Del Piero in questo campionato. Il suo show personale però non finisce qui visto che all’80’ è bravo a sfruttare l’assist di Trézéguet e a battere per la quinta volta Soviero ancora una volta impotente sul suo diagonale che si spegne nell’angolino basso alla sinistra dell’estremo difensore calabrese. Finisce dunque in goleada una partita che non ha avuto mai storia e che porta la Juventus momentaneamente in testa alla classifica in attesa del risultato di Napoli–Arezzo in programma domani pomeriggio alle quindici.
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E adesso sono 208. Alessandro Del Piero continua a incrementare il bottino di goal con la maglia della Juve. Stavolta, per mandare in visibilio il popolo bianconero proprio nel giorno del secondo anniversario della scomparsa di Omar Sivori, ha sfoderato tre colpi d’autore, due sinistri e un destro che hanno cancellato una settimana da dimenticare e chiuso la vecchia polemica con il portiere avversario Soviero. «Nessuno spirito di rivalsa», taglia corto Del Piero, ieri più Pinturicchio che mai. L’ultima tripletta, la sesta di una carriera sempre più fulgida, era datata 10 gennaio 2006, in Coppa Italia contro la Fiorentina al Delle Alpi: finì 4–1 e Alex si lasciò alle spalle Boniperti nella super classifica dei cannonieri Juve. Dopo aver realizzato triplette in A (tre volte), in Champions League e in Coppa Italia, ieri ha rotto il ghiaccio anche in Serie B affiancando, in testa alla classifica marcatori, il bolognese Bellucci che ieri è rimasto a secco nella giornataccia della squadra di Ulivieri contro il Piacenza. «Sono soddisfatto. Per me e per la squadra è stata una bella giornata come ci capita spesso in casa – spiega Del Piero – la prossima settimana, nel posticipo di lunedì a Modena, dobbiamo tornare a vincere anche fuori casa, una cosa che ci manca da un po’ di tempo». Tolto il dente Alex può tornare a sorridere: «Quattro goal? No, anche se sono andato vicino a toccare sia il tiro di Nedved sia quello di Balzaretti. Quelli sono goal loro», sentenzia Del Piero. Nega, il capitano bianconero che quella sul Crotone sia una vittoria scacciacrisi: «Non eravamo in crisi prima di questa partita, non siamo fuori da qualsiasi problema adesso. Diciamo che è stata una buona conferma. Ma ora bisogna continuare a premere sull’acceleratore, anche perché sappiamo che se proviamo a gestire le situazioni andiamo in difficoltà». Del Piero non vuol sentir parlare di futuro: conta il presente: «Concentriamoci sulla Serie B, altrimenti ci mettiamo in difficoltà da soli. E poi se facciamo bene nel presente, il futuro viene di conseguenza». Ma la domanda è solo rinviata: «Cosa farò da grande? Spero di giocare ancora tanti anni e spero di chiudere la carriera nella Juve».
La tripletta di Del Piero permette a Deschamps di tirare il fiato: a fine gara il tecnico francese ha anche incassato la conferma in pectore da parte di Cobolli Gigli: «Se il prossimo anno io sarò ancora il presidente della Juve, Deschamps sarà il nostro allenatore», ha detto Cobolli. Didì sembra sollevato ma frena i facili entusiasmi: «Da parte della società ho sempre avuto segnali positivi, ma so bene che nel calcio può sempre accadere di tutto. Quindi io mi sento confermatissimo nell’obiettivo da raggiungere, che è la Serie A ad ogni costo». Proprio come Del Piero, anche Deschamps non vuol sentir parlare di tre punti scacciacrisi. «Sarebbe stata una situazione di crisi se avessimo sempre avuto tutti i titolari a disposizione. Invece il fatto di essere in emergenza ci ha fatto perdere qualche punto per strada. Comunque spogliatoio e società non hanno palesato alcun nervosismo; dopo Vicenza io ero incavolato, tutti noi sapevamo di aver sbagliato qualcosa. Però siamo sempre rimasti in vetta ed era logico ipotizzare che rientrando i big ritrovassimo anche la vittoria». E il mal di trasferta? «Fuori casa affrontiamo squadre che la buttano sull’agonismo e che sono spinte dall’entusiasmo del pubblico. Ecco perché per noi quindi diventa tutto più difficile».
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