lunedì 1 luglio 2013

18.5.1975: SCUDETTO

“LA STORIA DELLA JUVENTUS” DI PERUCCA, ROMEO E COLOMBERO:
Dopo un’estate abbastanza amara per gli sportivi, con un’Italia al 50% bianconera eliminata nella prima fase dei Mondiali disputati in Germania (fatale un 2-1 subito dalla Polonia), torna il campionato. E gli Zoff, i Morini, i Capello, i Causio si prendono con la loro maglia a strisce quelle soddisfazioni negate dall’Azzurro: vanno a conquistare lo scudetto numero 16!


La formazione è stata appena ritoccata, dall’Atalanta è giunto il giovane e promettente Scirea e dal Vicenza l’ala Damiani. Il ritocco più evidente in realtà è quello che riguarda il timoniere: il buon Vycpalek viene messo in disparte e la panchina tocca a Carletto Parola, che si era già reso prezioso in quel ruolo a cavallo degli anni 50/60, all’epoca di Charles e Sivori. Altrettanto prezioso Parola si dimostra in questi frangenti, anche se una certa mancanza di grinta gli impedirà, in questo difficile mestiere, di decollare in pieno.
Decolla però la Juventus, dopo un inizio un poco incerto. La sconfitta d’apertura a Bologna fa storcere il naso a qualcuno, ma viene rimediata la domenica successiva col Milan. Alla terza giornata c’è un evento importante, esordisce il giovane e taciturno Scirea, ed alla quinta a Genova, quasi casualmente a causa di un infortunio rimediato da Spinosi, Parola trova il miglior assetto della difesa, con Morini stopper e Scirea libero.
Proprio alla quinta giornata i bianconeri raggiungono il gruppetto di testa (Bologna, Fiorentina, Lazio e Napoli) a quota 7 e l’aria dell’alta classifica dà loro il tono giusto. Grazie a cinque successi consecutivi si scrollano di dosso le rivali, sono già soli alla settima, e soli resteranno fino alla fine del campionato.
La squadra bianconera da l’impressione di stentare soltanto un pochino in attacco, dove Bettega ha ripreso tono ma non ancora il gusto al goal, Anastasi, Damiani e Causio non hanno il peso fisico necessario per sfondare, Altafini viene centellinato e risparmiato, come si conviene ai beni preziosi da non sciupare. Proprio questo attacco ha la sua giornata di gloriosa vendemmia a metà dicembre a Napoli, quando infila 6 volte l’incerta difesa partenopea che sta assimilando a fatica i concetti del gioco a zona. Chi direbbe dopo quella tambureggiante domenica che sarà proprio il Napoli l’avversario più ostico dei bianconeri?
La Juventus conclude l’andata con 23 punti, 3 più della Lazio, capovolgendo la situazione dell’anno precedente. Il Napoli è a 5 lunghezze, con il gruppetto delle quarte (Milan e Torino), dopo la Roma.
Nel ritorno i bianconeri procedono sicuri (alla seconda vincono 2-0 a tavolino a San Siro con il Milan dopo aver vinto 2-1 sul campo; un bombardamento di petardi fa uscire Anastasi in barella in stato di choc). Ma a 6 giornate dalla fine una rocambolesca sconfitta nel derby, con rete conclusiva di Zaccarelli a 2 minuti dal termine ed il contemporaneo successo del Napoli sul Milan porta i partenopei orchestrati da Juliano a 2 punti dai bianconeri.
E la domenica successiva c’è Juve-Napoli, occasione grossa d’aggancio per la palpitante folla napoletana. Ed infatti al Comunale quella domenica si dà convegno mezza Napoli, la tensione e le speranze sono grosse. La Juve non perde la testa, e quando sembra che il pareggio accontenti tutti e lasci aperto il discorso dello scudetto proprio un ex, il vecchiaccio Altafini entrato in campo nell’ultimo quarto d’ora al posto di Damiani, da a due minuti dal termine la zampata decisiva.
Il vantaggio sale a 4 punti, è finita. Soltanto alla penultima ci sarà l’illusione dell’aggancio, i partenopei tornano a 2. Ma la distrazione di Firenze non si ripete, la Juve sotterra il Vicenza al Comunale nella giornata conclusiva e chiude in vetta per la terza volta nei quattro anni della gestione Boniperti.
C’è anche, in Coppa Uefa, la soddisfazione di giungere fino alle semifinali, dove poi gli olandesi del Twente hanno la meglio. Insomma, anche l’aria europea comincia a sembrare più respirabile, per i bianconeri ormai invincibili in Italia.





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