sabato 28 novembre 2020

BENEVENTO – JUVENTUS

 

7 aprile 2018 – Stadio Vigorito di Benevento
BENEVENTO-JUVENTUS 2-4
Benevento: Puggioni; Sagna, Djimsiti, To?ca e Venuti; Viola e Sandro (dall’81’ Del Pinto); Guilherme, Brignola dal (63’ Cataldi) e Djuricic; Diabaté (dal 69’ Iemmello). In panchina: Brignoli, Billong, Gyamfi, Rutjens, Sparandeo, Volpicelli, Coda, Lombardi e Sanogo. Allenatore: De Zerbi
Juventus: Szczesny; Lichtsteiner, Benatia, Rugani e Alex Sandro; Matuidi, Pjanic e Marchisio (dal 63’ Higuaín); Cuadrado (dal 58’ Douglas Costa), Mandžukic (dal 78’ Khedira) e Dybala. In panchina: Buffon, Pinsoglio, Chiellini, De Sciglio, Höwedes, Asamoah, Bentancur e Sturaro. Allenatore: Allegri.
Arbitro: Pasqua di Roma.
Marcatori: Dybala al 16’, Diabaté al 23’, Dybala su rigore al 48’, Diabaté al 51’, Dybala su rigore al 74’, Douglas Costa all’82’.

SPORTSKY.IT
La Juventus, dopo il ko per 3-0 contro il Real, sbanca con grande sofferenza il Vigorito di Benevento e si porta a + 7 dal Napoli, in attesa della sfida di domenica degli azzurri contro il Chievo. Grandissimo protagonista Paulo Dybala, che riscatta la negativa prestazione in Champions firmando la terza tripletta in campionato. Dall’altra parte invece l’attore principale del match è ancora Diabaté, che aggiorna la sua media a un gol ogni 38 minuti. Grande merito va comunque alla prova di tutto il Benevento, capace di colpire due volte una formazione che aveva subito una sola rete nel 2018 e nessuna nelle ultime sei gare esterne. I bianconeri allungano a 18 partite la striscia d’imbattibilità in campionato, con 16 vittorie e due pareggi. La capolista parte bene e cambia il risultato dopo sedici minuti con una perla della Joya. La squadra di Allegri crede già di aver svolto il compitino, ma subisce il ritorno dei giallorossi, bravi a pareggiare con Diabaté. Nel recupero del primo tempo un calcio di rigore spiana di nuovo la strada al numero 10 bianconero, ma a inizio secondo tempo è ancora l’attaccante maliano a riequilibrare il punteggio, trasformando la quarta rete in una settimana. Ci vuole quindi un altro penalty per riportare la Juve in carreggiata, con Dybala che realizza il tris personale e porta il pallone a casa. Il gol della sicurezza lo firma in chiusura Douglas Costa, grazie a un fantastico mancino che si infila nel sette e spegne ogni speranza dei ragazzi di De Zerbi.
De Zerbi, dopo la bella vittoria contro il Verona, riparte dal 4-2-3-1 con unica punta Diabaté, il mattatore del Bentegodi con una doppietta. Alle sue spalle agiscono Brignola, Djuricic e Guilherme, con le chiavi del centrocampo affidate a Sandro. Allegri invece cambia rispetto al Real e opta per un 4-3-3, con Cuadrado e Dybala ai lati di Mandzukic. A centrocampo si rivede Marchisio, mentre in difesa è Rugani ad affiancare Benatia, con Lichtsteiner e Alex Sandro a completare il reparto arretrato insieme a Szczesny.
La Juve prende campo e guadagna metri fin dai primi secondi. Il riferimento offensivo è sempre Mario Mandzukic. Tutte le palle sono indirizzate a lui, reduce da un periodo non positivo, e sua è la prima palla gol del match. Il croato si smarca bene e riceve un buon cross da Cuadrado dal versante opposto, ma non riesce a indirizzare la conclusione verso la porta. Sempre al numero 17 capita la seconda opportunità dopo un cross violento di Dybala, ma anche in questo caso non riesce a correggere il suggerimento in rete. Il Benevento prova a spezzare il ritmo bianconero prima con una ripartenza, sprecata negli ultimi metri, e poi con un destro di prima intenzione di Sagna che termina di poco alto sulla traversa. Ci pensa così Dybala a sbloccare la situazione dopo un quarto d’ora di gioco. La Joya riceve l’appoggio arretrato di Lichtsteiner, punta l’angolo sul palo opposto e con il mancino a giro porta in vantaggio i suoi.
La reazione dei padroni di casa non si fa attendere, con il tentativo di Sandro bloccato da Szczesny. I giallorossi continuano a crederci e ci riprovano con il tiro dal limite di Djuricic. Il portiere polacco fa il miracolo, sulla ribattuta si avventa Guilherme che serve al centro Diabaté e il maliano realizza da due passi la rete del pari, la terza nelle ultime due partite. La Juve appare sorpresa dall’aggressività dei ragazzi di De Zerbi e fatica a spingere come nei primi minuti. Serve un’invenzione di Pjanic per smuovere le acque: il bosniaco lancia Cuadrado a tu per tu con il portiere con una splendida palla in verticale, ma l’ex Fiorentina e Chelsea si divora il 2-1 con il piede debole, calciando fuori.
La squadra di Allegri torna a premere nella parte finale di tempo. Su cross di Cuadrado, Mandzukic si inventa la rete del nuovo vantaggio bianconero, calciando da terra e da posizione defilata alle spalle di Puggioni. L’arbitro Pasqua però annulla perché il croato si trascina palla da terra con un braccio e provvede anche ad ammonire per il gesto l’attaccante. Pochi minuti dopo è Pjanic a fare i numeri in area di rigore del Benevento. Su assist di Marchisio, il numero 5 controlla delicatamente il pallone, si libera con un tunnel di Guilherme e supera Djimsiti con un’altra finta, venendo colpito da quest’ultimo. Il direttore di gara lascia correre ma, pochi secondi più tardi, consulta il VAR e assegna il calcio di rigore. Siamo ormai in fase di recupero e dal dischetto Dybala spiazza il portiere, firmando la personale doppietta e il 2-1 a favore della Juve. Per l’argentino sono 20 i centri stagionali, record personale in Serie A.
Il ritmo alto ammirato nella prima frazione di gioco si prolunga anche in avvio di ripresa. Il Benevento non ha nulla da perdere e mostra la crescita delle ultime settimane anche contro la capolista. Dopo sei minuti la squadra di De Zerbi riesce nuovamente a trovare il gol del pari. L’autore è sempre Diabaté, questa volta protagonista di un perfetto colpo di testa su cui Szczesny non può arrivare. Allegri corre ai ripari e inserisce Douglas Costa al posto di Cuadrado, ancora non al meglio fisicamente. La prima vera risposta della Juve spetta invece a Marchisio che cerca di far male dalla distanza, ma non trova lo specchio per meno di mezzo metro. Per il centrocampista azzurro è l’ultimo pallone della sua partita, Higuain prende il suo posto e la Juve si schiera con il doppio centravanti. I giallorossi non si lasciano spaventare, né dai cambi e né dalla punizione di Pjanic a lato di poco, e continuano a fare la loro coraggiosa partita, non rinunciando ad attaccare. Un’arma importante è l’utilizzo dei calci piazzati, ma a metà secondo tempo non arriva la deviazione vincente di nessuno su distrazione della difesa bianconera.
Gli ospiti hanno difficoltà a costruire potenziali occasioni da gol, ma quasi dal nulla trovano il 3-2, ancora su calcio di rigore. Higuain controlla un pallone e con un dribbling secco aggira Viola, venendo atterrato dal centrocampista classe ‘89. Per l’arbitro non ci sono dubbi e dagli 11 metri Dybala trasforma il penalty, realizzando la terza tripletta stagionale. Il Benevento non ha intenzione di gettare le armi e risponde subito con Iemmello, entrato per Diabaté, frenato all’ultimo in uscita bassa da Szczesny. A otto minuti dal termine i giallorossi devono però arrendersi allo strepitoso gol di Douglas Costa che cala il poker. Il brasiliano riceva la sfera sulla corsia di destra, punta Venuti, rientra verso il centro e col mancino spedisce la palla all’incrocio, chiudendo la partita. Gli ultimi giri di lancette mostrano ancora un Benevento voglioso, ma non basta a cambiare ulteriormente il punteggio. La Juve vince 4-2 e aumenta a 7 punti il vantaggio sul Napoli, mentre la squadra campana resta a -13 dal quart’ultimo posto, sempre più vicina alla retrocessione.

A fine match Massimiliano Allegri ha parlato ai microfoni di Mediaset Premium. Il tecnico bianconero si è dichiarato soddisfatto a metà: “Dobbiamo fare i complimenti al Benevento per la gara che ha fatto ma anche alla Juve per la partita vinta. Abbiamo iniziato molto bene, poi dopo il vantaggio ci siamo un po’ seduti. Era importante tornare subito alla vittoria dopo la Champions, abbiamo preso i 3 punti faticando e soffrendo. Dobbiamo ricaricare le energie perché ci aspetta un mese intenso, con il campionato, la finale di Coppa Italia e il ritorno di Champions”.
In difesa però le cose non sono andate bene, anzi: “Oggi è successo quello che succedeva nelle ultime partite, presi troppi tiri in porta. In una stagione ci sono momenti. Abbiamo fatto diciotto partite con pochi gol, quando allenti la tensione prendi gol, bisogna lavorare meglio e avere più pazienza, le energie sono meno, questa era difficile venendo dopo Madrid. Mettersi troppo dietro? Abbiamo consegnato a loro alcuni palloni e ci siamo abbassati. Dobbiamo gestire meglio la palla per non subire pericoli”.

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