domenica 22 novembre 2015

Vincent PERICARD


La Primavera della Juventus – scrive Alessandro Mancini su “Hurrà Juventus” del novembre 2000 –  presenta quest’anno un organico di grande qualità, grazie agli investimenti operati dalla dirigenza bianconera in estate: sono arrivati giovani di valore, anche dall’estero. Così la squadra allenata da Gian Piero Gasperini (che era già più che affidabile) ha cominciato a mostrare momenti di bel gioco nella prima fase del campionato. Merito, tra gli altri, anche di Vincent Péricard.
Il suo acquisto può essere sicuramente annoverato tra quelli più importanti firmati dal direttore generale Moggi e dai suoi collaboratori, se non altro perché il promettentissimo attaccante francese era stato seguito con attenzione in estate anche dal Barcellona e dai Glasgow Rangers. Spagnoli e scozzesi avevano provato a chiudere la trattativa, dopo aver verificato le doti del giocatore, scontrandosi però con l’evidenza dei fatti: la Juve, anticipando tutti, lo aveva subito acquistato.
Quando la notizia si è diffusa, Péricard aveva già effettuato le visite mediche a Torino. E aveva anche firmato il suo primo contratto da professionista. Un grande colpo per la Juve: era stato anticipato con incredibile tempismo anche il Saint-Étienne, il club nel quale il giocatore era cresciuto, che non aveva saputo far sottoscrivere in tempo utile al ragazzo un nuovo ingaggio. Péricard alla Juventus non era costato nulla.
Appena poche settimane prima, c’era stato il debutto di Péricard nel campionato francese. Il centravanti, a soli diciassette anni ma con un fisico statuario, era stato schierato dal tecnico Nouzaret sul campo dello Strasburgo: settanta minuti in trasferta giocati ad alta intensità per non far rimpiangere il titolare di quella maglia, il brasiliano José Aloisio. Missione compiuta. Gli addetti ai lavori avevano quindi cominciato ad accorgersi di questo potente centravanti di colore, forte e agile.
In realtà, Péricard (camerunese d’origine: è nato in Africa, a Efok) si era già messo in mostra con la maglia della Nazionale francese Under 17, guidata al trionfo nel torneo di Oporto in Portogallo, con una netta vittoria ai danni dell’Austria nella finalissima. La carriera di Péricard con la maglia della Nazionale transalpina promette adesso nuovi interessanti sviluppi. L’attaccante bianconero ha, infatti, effettuato il suo debutto nella nuova Under 18, quella che ha ereditato il titolo di Campione d’Europa dalla generazione precedente. Lo ha fatto ovviamente alla sua maniera, con un goal, anche se ininfluente ai fini del risultato: la Francia del Commissario Tecnico Stephan è stata, infatti, battuta in casa per 2-1 dai pari età dell’Olanda (guarda caso rinforzata da un altro juventino: il centrocampista De Windt), ma Péricard ha appunto lasciato la sua firma grazie alla rete realizzata al 28’ del secondo tempo con una prodezza consueta, un tiro potente e preciso.
I tifosi bianconeri hanno visto Péricard all’opera con la maglia della Juventus per pochi spezzoni di partita, grazie alle dirette televisive di quest’estate, quando la squadra di Ancelotti, ancora in ritiro, e ancora priva di molti giocatori importanti, faceva conoscenza con i nuovi acquisti. Abbastanza, comunque, per capire che si trattava di un giocatore di grandi prospettive. Lo stesso Ancelotti, naturalmente, se n’è accorto. Per quest’anno, tra Inzaghi e Del Piero, Trézéguet e Kovačević, la concorrenza in prima squadra è davvero troppo forte.
Intanto in questa primissima parte della stagione, nel campionato Primavera, il giovane centravanti ha subito messo a frutto le sue qualità. Partita dopo partita ha approfondito la conoscenza dei compagni, del nuovo ambiente, del calcio italiano. Péricard è un ragazzo sveglio, che apprende in fretta: è un grande appassionato di computer, è aperto alle nuove esperienze e l’idea di lasciare la Francia e la famiglia (suo padre è invalido, sua madre amministra la casa, sua sorella Serafine è una grande promessa dell’atletica leggera) non gli è costata troppo: solo un pizzico di nostalgia. Ma l’Italia gli piace, apprezza soprattutto la cucina. E anche Torino, in fondo, gli ricorda la Francia. Si sente a casa.
«Non ho avuto dubbi a scegliere la Juventus – ama ripetere spesso – neppure di fronte alle insistenze del Saint-Étienne, giunte in ritardo. L’organizzazione del club bianconero ti colpisce subito: è davvero impeccabile». In bianconero ha un grande, forse inarrivabile, maestro: il connazionale Zinedine Zidane, Lui, però, candidamente, confessa di voler seguire le orme di un centravanti a cui si ispira con grande dedizione: Anelka, passato l’estate scorsa dal Real Madrid al Paris-Saint Germain. Alla Juve sono convinti che Péricard abbia i mezzi per fare meglio del suo idolo!

Nonostante le ottime premesse, Vincent troverà pochissimo spazio in una Juventus troppo imbottita di campioni per il suo talento esibito a corrente alternata. Un’apparizione in Coppa Italia contro la Sampdoria e nell’ultima ininfluente partita contro l’Arsenal in Champions League, sostituendo un’altra meteora bianconera: Tomás Guzmán.

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