«Voglio solo dire grazie. Grazie a tutti per tutto. Ho fatto solo un anno ma è stato un anno fantastico che non dimenticherò mai. E non so se ci rivedremo. In bocca al lupo. Forza Juve». Laconiche parole per un saluto che ha il sapore dell’addio. Kingsley Coman nasce a Parigi, il 13 giugno 1996 e cresce come calciatore nella compagine parigina, con grande felicità del padre, da sempre tifoso del PSG.
Coman è un’ala molto veloce, con una tecnica sopraffina e la capacità di calciare in modo preciso sia con il piede destro che con quello sinistro. Brucia tutte le tappe, è il più giovane debuttante nella Ligue 1 nella partita persa dal PSG contro il Sochaux per 2-3, il 17 febbraio 2013. Kingsley ha anche un caratterino non male, tanto è vero che l’anno dopo decide di non rinnovare il proprio contratto con la compagine francese.
Anticipando tutti i concorrenti, la coppia Marotta-Paratici si aggiudica le prestazioni del giovane talento transalpino, il quale esordisce in Serie A alla prima giornata di campionato, nella vittoria di Verona contro i clivensi per 1-0. Coman è schierato da Allegri come seconda punta e la sua prestazione è suntuosa, sfiorando in più occasioni la rete. Scende in campo anche nella partita successiva contro l’Udinese, entrando dalla panchina, poi comincia a vedere il manto erboso sempre più raramente.
Allegri crede nelle sue capacità, ma ha paura di “bruciarlo” e, comunque, la concorrenza è terribile: Tévez è inamovibile, Morata è esploso definitivamente e non smette più di segnare, Llorente e Matri scalpitano, inevitabile che tocchi a lui sedersi in panchina. Ha, comunque, la soddisfazione di segnare la sua prima e unica rete in bianconero, nella goleada di Coppa Italia contro il Verona. Alla fine della stagione le sue presenze sono venti, anche se poche sono le partite giocate da titolare.
Kingsley, in questa prima stagione bianconera, mostra grandissime capacità tecniche, ma il suo talento rimane inespresso. Come dire: tanto fumo e poco arrosto. Si spera che possa consacrarsi definitivamente nella stagione successiva: le premesse sono buone, Coman gioca titolare nella Supercoppa Italiana vinta contro la Lazio e nella partita successiva contro l’Udinese.
Ma, a sorpresa, il 30 agosto 2015 viene ceduto in prestito al Bayern Monaco per sette milioni di euro, con diritto di riscatto fissato a ventuno milioni. Considerato il grande investimento da parte del sodalizio bavarese, difficile pensare di rivederlo a Torino.
Ma, a sorpresa, il 30 agosto 2015 viene ceduto in prestito al Bayern Monaco per sette milioni di euro, con diritto di riscatto fissato a ventuno milioni. Considerato il grande investimento da parte del sodalizio bavarese, difficile pensare di rivederlo a Torino.
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