martedì 7 giugno 2016

Arturo MEILLE


Campionato 1911-12, girone ligure-lombardo-piemontese. La Juventus che debutta l’8 ottobre 1911 contro il Torino schiera a mezzala sinistra il francese Arturo Meille, uno dei più tecnici di quella formazione ancora lontana dai vertici nazionali. Meille ci sa fare, segna il goal del pareggio il 12 novembre contro l’U.S. Milanese e si ripete il 3 dicembre nel 2-2 con il Casale. Non basterà a evitare un mediocre ottavo posto. Non ha lasciato traccia, travolto dal dilettantismo estremo dei tempi, che lo dirottarono, già l’anno dopo, chissà dove e chissà come.

PRINCIPIO PAOLINO, DA SPAZIOJ.IT DEL 26 GIUGNO 2016
Non è stato Meille il primo francese della Juve! Il dubbio mi è venuto leggendo le formazioni di un’amichevole di beneficenza (pro caduti campagna d’Africa) del 24 dicembre 1911 tra una mista Juve-Toro e i calciatori stranieri di Torino, finita 1-1: come mai Arthur Meille è schierato con gli italiani? Non è stato lui il primo francese a indossare la maglia della Juventus? Ebbene no, Arturo Meille era italianissimo.
“Persona retta, affabile, signore d’altri tempi”, commenta chi ha avuto modo di conoscerlo. E non poteva essere altrimenti, considerando anche il suo albero genealogico, che peraltro ci consente di comprendere gli equivoci riguardanti la sua nazionalità.
Arturo era nato dall’unione tra William Guglielmo Meille, pastore valdese, e Lina Peyrot, i quali fondarono l’istituto per malati incurabili “Rifugio Re Carlo Alberto”. Era l’ultimo dei loro quattro figli, arrivato dopo Luigi (medico), Davide e Maria (diaconessa). Suo padre era nativo di Torino, sua mamma di San Giovanni, ora Luserna San Giovanni. Dal canto suo, Arturo Meille era nato anch’egli a Luserna San Giovanni, il 15 agosto 1892, e morì il 7 dicembre 1977 a Torre Pellice, dove aveva trascorso gli ultimi anni della sua vita presso la “Casa delle Diaconesse”. Aveva sposato la signora Maria la quale – ironia della sorte – di cognome faceva Granata, e dal loro matrimonio non erano nati figli. Sempre a Luserna ora riposa, accanto alla moglie.
La lingua francese era utilizzata comunemente dalla popolazione valdese, e soprattutto nelle famiglie della borghesia come quella dei Peyrot-Meille (i Peyrot erano i più ricchi proprietari terrieri della Val Pellice, mentre i Meille erano di origine più modesta ma rappresentavano l’élite di pastori alla guida della Chiesa valdese dell’epoca), ed era anche la lingua del culto e dei registri di battesimo: per questo motivo i personaggi, benché italiani e senza alcuna origine d’oltralpe, venivano citati indifferentemente con le due forme del nome.
Sempre chi lo ha conosciuto, ci testimonia che è vissuto a Roma, in via di Santa Melania, fino al 1974. E tra l’altro la RSSSF, fondazione internazionale dedicata alla raccolta di dati statistici sul calcio, riporta una sua militanza nella stagione 1913-1914 proprio nella Roma. Su Wikipedia possiamo invece leggere che “Passò al FBC Roma nel 1912 divenendo un punto di forza del club capitolino. Si presentò ai giallorossi prima di un’amichevole contro la Fortitudo. Il club aveva già contattato un giocatore irlandese ma un rapido provino convinse i dirigenti del FBC Roma a ingaggiarlo, Meille ripagò subito la fiducia segnando le 4 reti con cui il Roman vinse la partita. In seguito fu anche capitano della prima rappresentativa Romana che sconfisse l’Andrea Doria in un incontro del 1912, giocò nonostante avesse ricevuto un duro colpo sul volto e avesse il labbro sanguinante. Durante la Grande Guerra, Meille tornò alla Juventus, con cui disputò alcuni incontri amichevoli”. Già, in particolare giocò un match valevole per la Coppa Federale del 1915-16, vinto dalla Juve per 4-2, quando segnò ai… granata una doppietta di pregevole fattura.
Insomma, a quanto pare Arturo Meille era un gentiluomo con i piedi educati, che però non può essere considerato l’antenato di Platini, di Zidane o di Pogba: per vedere il primo francese alla Juventus si è dunque dovuto aspettare il 1964, con l’arrivo della “folgore” Nestor Combin.


9 commenti:

Anonimo ha detto...

A.Meille è vissuto a Roma in via di S.Melania fino al 1974.E'morto nel 1977.Riposa a Luserna S.Giovanni(TO)accanto alla moglie,Maria Granata.Persona retta,affabile,signore d'altri tempi.Ho vissuto con lui 20anni.Con affetto,Poumin

Poumin ha detto...

salve,sono Poumin,gradirei sapere se anche lei ha conosciuto arturo meille...grazie!e in che data...io dal 1953 al 1973.

Dario Castagno ha detto...

Salve! Mia madre Biancastella Meille è una pronipote…mica mi saprebbe dire che mestiere ha svolto Arturo prima di ritirarsi? Grazie!

Dario Castagno ha detto...

Io sarei un discendente (mia madre è una Meille) …mica sa dirmi che lavoro svolgeva in quegli anni Arthur?

Stefano ha detto...

Buongiorno signor Dario, non so che lavoro facesse Meille a quei tempi.
Ho girato la richiesta a un mio amico molto esperto di quegli anni.
Grazie e buona domenica.

Giovanni Arbuffi ha detto...

Arturo (come viene poi italianizzato) nasce in una famiglia di confessione religiosa valdese: il padre è il Pastore William, la madre è Lina Peyrot. Esordisce nella Juventus nel settembre del 1911. Finito il campionato viene ingaggiato dalla Roman, compagine capitolina tra le fondatrici dell’attuale Roma. Disputa con la squadra giallorossa due eccellenti stagioni, fa poi ritorno a Torino dove si accasa nuovamente alla Juventus, giocando però solo alcune partite non ufficiali. Partito per la prima guerra mondiale, al ritorno dal fronte di lui si perdono praticamente le tracce. Si sa che è cugino di Giorgio Turin, altro pioniere juventino, e che viene nominato Commendatore. Muore a 85 anni all’ospedale Valdese di Torre Pellice, viene quindi sepolto nel piccolo cimitero della località del basso-pinerolese.

Stefano ha detto...

Grazie Giovanni, grandissimo come sempre!

Dario Castagno ha detto...

Grazie

Poumin ha detto...

È stato Amministratore Delegato della Snia Viscosa.

Poumin