DA “LA STORIA DELLA JUVENTUS” DI PERUCCA, ROMEO E COLOMBERO:
Arrivano i piemontesi! Nel ciclismo spopola la figura
leggendaria di Gerbi, astigiano, soprannominato il “Diavolo rosso”; ha vent’anni
appena in questa stagione, e nella prima edizione del Giro di Lombardia creato
dalla “Gazzetta dello Sport”, foglio sportivo nato nel 1896, trionfa dopo nove
ore di corsa su strade impossibili. Ma soprattutto nel calcio spopola per la prima volta la
Juventus: al suo sesto anno di attività ufficiale diventa maggiorenne e
conquista il suo primo scudetto. Il secondo titolo tricolore arriverà soltanto
nel 1926. ventun anni dopo, non esistono ancora i segni di quel futuro dominio
assoluto, ma questa è la prima gemma, il seme che farà crescere quella pianta
sempre più rigogliosa.
La formula di questo torneo è ancora diversa dalle precedenti:
eliminatorie regionali, dalle quali i bianconeri passano indenni perché il F.C.
Torinese si ritira (è una squadra di pionieri fondata da inglesi e va
scomparendo, ma un paio d’anni più tardi contribuirà a far nascere il Torino).
Poi c’è una finale nazionale a tre squadre dove sono previste per la prima
volta partite di andata e ritorno. In questo girone novità è grande favorito il
Genoa, mentre l’U.S. Milanese, che ha sorprendentemente eliminato il Milan,
viene considerata un po’ la Cenerentola. Ma sarà proprio la Cenerentola,
conquistando a Genova nell’ultima giornata, l’unico suo punto, a contribuire al
primo scudetto bianconero, impedendo ai rossoblu di portarsi a quota 6 e di
arrivare allo spareggio.
La Juventus è una squadra molto più italiana dei genovesi
poiché fa affidamento su soli tre stranieri invece dei cinque o sei che
rinforzano la squadra ligure. Una squadra piena d’entusiasmo e di volontà, che
proprio pareggiando due volte con i liguri arriva con grande dignità ad
ottenere quella gemma che molti anni dopo diventerà una stella, poi due stelle. Lo scontro decisivo con il Genoa avviene al Velodromo
Umberto I° il 2 aprile 1905. Le cronache lo descrivono così: «Attorno al grande
rettangolo (il campo sul quale si svolge l’incontro) una vera folla elegante di
sportmen venuti da Genova, Alessandria, Milano, di ufficiali, studenti, segue
attentamente lo svolgimento delle due interessantissime riprese. Quella di ieri
fu una prova emozionante, la quale riscosse l’applauso del pubblico, che
dimostrò di interessarsi».
Forse altre volte s’interessava meno, è dato da pensare, ma
già lo spazio dedicato dai quotidiani, per questa partita è di una mezza
colonna, dimostra che l’attenzione cresce. La Juventus segna per prima, il goal del vantaggio viene
descritto così: «Verso le 16:20 circa, il sig. Donna dopo una splendida
volata riesce, benché marcato dal forte Bugnon, a passare il pallone al Forlano
che con uno splendido calcio segna il primo goal a favore dei bianco e neri. Il
pubblico applaude entusiasticamente».
La Juventus continua ad attaccare, ma non c’è niente da
fare: «Non
si scoraggiano per questo i genovesi; anzi, caricano la difesa della Juventus,
ed aiutati da un colpo poco felice di un giocatore torinese riescono a segnare
un goal che è fatto da Meyer. Termina il primo tempo 1-1, e poi così la
partita, grazie soprattutto, nel finale, alla valentia straordinaria del portiere
Durante, che è fatto segno di un’entusiastica ovazione».
Così la Juventus conclude il girone con 6 punti. Il Genoa è
a 4 con una partita in meno, e quando già i bianconeri si stanno preparando con
gran lena allo spareggio inevitabile arriva la notizia del punto perso in casa
dai rossoblù, quindi dello scudetto juventino. Non sono molte le righe di commento, quel giorno: «Il
Club Juventus di Torino vince per la prima volta il campionato delle prime e
delle seconde squadre».
Già, perché il trionfo è completo, anche la formazione
riserve ottiene il primato nella sua classifica. Il nome della Juventus sale per la prima volta nel
firmamento del calcio per non scendere più, anche se bisognerà attendere a
lungo prima di bissare questo trionfo.
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