venerdì 20 giugno 2025

Giovanni VIOLA


Nasce nel 1926 a San Benigno Canavese, a venti chilometri da Torino; cresciuto nel vivaio bianconero, è mandato in Serie B a Carrara, in seguito a Como, infine in Serie A nella Lucchese, per fare esperienza e maturare. A ventitré anni, ritorna alla Juventus, quella che, nel 1950, avrebbe vinto il primo scudetto dopo il favoloso e oramai remoto quinquennio d’oro. Il giovane Viola è un portiere atipico per quei tempi, che volevano gli estremi difensori come personaggi stravaganti e un poco matti. È serio e gentile, con la faccia chiara, i capelli impomatati e pettinati lisci all’indietro come certi divi del cinema anni Trenta, che non si scomponevano neppure nelle fasi più concitate del gioco. Il suo stile è sobrio, essenziale, l’uomo è mite, capace di esibirsi in parate meravigliose.

giovedì 19 giugno 2025

Julius KOROSTELEV


Nasce a Pure St.Martin, in Cecoslovacchia, il 19 giugno 1923. Arriva alla Juventus nell’estate del 1946, in compagnia del connazionale Vycpalek, proveniente dall’A.K. Bratislava. Ala di buon talento e in possesso di un tiro tanto forte quanto potente, Korostelev riesce sempre a capire come deve comportarsi, a seconda dello spazio di manovra nell’azione da svolgere. Quando non trova avversari davanti a sé, la sua direzione di corsa è diritta e veloce, quando è circondato da avversari, si esibisce in arresti, guizzi e serpentine. Al momento del tiro, poi, mostra un’efficacia piuttosto rara per quel ruolo. Alto, magro, veloce, furbo e tenace, sa non solo concludere, ma anche sfruttare i lanci dei compagni, con tiri al volo o micidiali colpi di testa.

mercoledì 18 giugno 2025

Fabio CAPELLO


La storia che Fabio Capello ama raccontare da una vita è quella del famoso “non passaggio” al Milan. Vero che poi ci sarebbe arrivato sulla soglia dei trent’anni, a vestire i colori rossoneri, ma quella volta, quando venne a cercarlo Gipo Viani in persona, lui era appena un ragazzino. Giocava a Pieris, il paese natale. La sua giornata era fatta di casa, scuola e pallone. Insomma, il ragazzo doveva saperci fare se il grande Gipo si mosse personalmente fino a quel paese lontano dai riflettori del grande calcio. E nella casa dei Capello, a Pieris, si sedette a un tavolo davanti a un bicchiere di rosso forte, di fronte a papà Guerrino, maestro elementare. Che gli fece capire senza troppi giri di parole che questa volta era arrivato secondo. «Mi dispiace – allargò le braccia il maestro – ho già dato la mia parola alla Spal».

martedì 17 giugno 2025

Marco BORRIELLO


Diventa bianconero il 3 gennaio 2012, non ancora trentenne. Approda a Torino fra lo scetticismo generale, poiché dal punto di vista tecnico-tattico non aggiunge molto al già nutrito parco attaccanti. L’accoglienza dei tifosi non è delle migliori, dopo il rifiuto del giocatore di indossare la maglia juventina nell’estate precedente. Antonio Conte, mister bianconero, garantisce per lui e le contestazioni dei tifosi si limitano a qualche striscione. Il 15 gennaio 2012, Borriello indossa per la prima volta la maglia bianconera, giocando una decina di minuti, nell’incontro casalingo contro il Cagliari.Marco è palesemente fuori condizione: i movimenti sono goffi e impacciati e il rendimento è sicuramente inferiore alle attese. È schierato titolare in Coppa Italia, contro Roma e Milan, non lasciando un segno tangibile della sua presenza.

lunedì 16 giugno 2025

Giuseppe Oscar DAMIANI


Foresto sotto certi aspetti  – scrive Vladimiro Caminiti – è Damiani detto Oscar o Flipper, parlatore agguerrito nella fattispecie del rapporto col giornalista. Ala disposta a sgroppare e sudare, non a rischiare, fine, eccentrico, con le fatiche dell’emigrante nelle ossa e la protesta sociale nelle vene, riprese nella Juventus del collettivo un discorso di sopravvissuti, la corsa lungo l’out e il cross, il dribbling pur fine a se stesso, avendo dirimpettaio il lezioso ed estroso leccese Causio detto Brazil. Non gli credeva Vycpálek, lo osteggiavano Capello ed anche Bettega, gli era amico Furino e peranco Causio. In verità, Damiani correva molto, mai aveva corso tanto nel Napoli dove Chiappella gli dava dal pavido. Ragazzo che vive non soltanto di calcio, Damiani ha educazione di emigrante, sa soffrire, sa aspettare, sa mettersi da parte. E sa segnare goal decisivi, di piede e di testa, soprattutto di testa, perché non gioca solo coi piedi. All’appuntamento non tarda mai. È uno che ha imparato a vivere prima di imparare a giocare. Un ragazzo serio riuscirà sempre a domare, si fa per dire, un pallone di cuoio. Chi conosce i propri limiti va lontano.

domenica 15 giugno 2025

Michael LAUDRUP


Beato lui, che conserva benessere psicofisico, dopo due anni intossicanti di Lazio – scrive Marco Morelli sul “Guerin Sportivo” del 19 giugno 1985 –. E che si servirà dell’infallibile Juve per entrare nel nostro epos, quale mirabile esempio di tecnica calcistica, sopravvissuto con il sangue intatto ai vecchi germi della confraternita biancoazzurra. Inutilmente i diaconi di Roma hanno tentato di spaccarlo in mille frammenti. Inutilmente a «Michelino» Laudrup abbiamo ripetuto indignati ch’era fragile, di vetro soffiato, vagheggiando generosi Ajaci per la salvezza del club di Chinaglia.

sabato 14 giugno 2025

Jocelyn BLANCHARD


Dalle storiche spiagge di Dunkerque, dove è cresciuto calcisticamente, alla Juventus – scrive Franco Badolato, su “La Stampa” del 23 maggio 1998 –. Sbarca in piazza Crimea il primo rinforzo in vista della stagione ‘98-99. È Jocelyn Blanchard, centrocampista che giovedì prossimo compirà 26 anni. È nato in un paesino vicino a Lille, nelle ultime quattro stagioni ha giocato nel Metz, squadra che è finita al secondo posto nel campionato transalpino. È costato 18 milioni di franchi, poco più di 5 miliardi; ha firmato un contratto quadriennale per mille milioni a stagione. Entro fine mese verrà annunciato anche l’acquisto del difensore croato Igor Tudor, 20 anni, già in ritiro con la nazionale di Boksic e Boban.

venerdì 13 giugno 2025

Enzo ROBOTTI


Una stagione, quella 1956-57 dei “Puppanti”, per Enzo Robotti, forte difensore alessandrino. Solamente 15 presenze per lui e una rete su rigore, in un roboante 5-1 all’Inter del 3 marzo ‘57. Questa la formazione della Juve di quel match: Romano; Corradi, Robotti; Oppezzo, Nay, Montico; Donino, Colombo, Boniperti, Conti, Stivanello. Per i nerazzurri: Ghezzi; Fongaro, Giacomazzi; Invernizzi, Rebizzi, Bernardin; Pandolfini, Vonlanthen, Nesti, Lorenzi, Skoglund. Segnarono, oltre al nostro, Colombo, Conti, Oppezzo e Montico per la Zebra. Di Rebizzi dal dischetto l’unico punto per il Biscione. Robotti troverà gloria nella Fiorentina (dove vincerà la Coppa delle Coppe e la Coppa Italia) e nella Roma, partecipando pure al nefasto Mondiale cileno del 1962.

giovedì 12 giugno 2025

Beniamino VIGNOLA


«Ad Avellino sono maturato ed ho acquisito esperienze in quello che è il mio ruolo specifico e, cioè, di centrocampista che ordina e inizia il gioco. Sono, in pratica, un regista in vecchio stile, se mi è concesso di usare ancora questo termine. Sono arrivato alla Juventus per giocare, questo è assodato, ma mi basterebbe lottare alla pari con gli altri per un posto da titolare».

mercoledì 11 giugno 2025

Guglielmo OPPEZZO


Tetragono mediano, aveva la tempra e la stoffa atletica del vercellese calciatore. Fece il suo esordio nella Juventus il 13 settembre 1953, prima gara del campionato 1953-54. C’erano Viola; Bertuccelli e Manente; Parola, Ferrario e Oppezzo, Muccinelli, Montico, Boniperti, John Hansen e Præst. Il solido vercellese disputò, in quella stagione, diciotto partite. Memo aveva, nell’istinto, la scelta necessaria per entrare nel midollo dell’attacco in marcia e sapeva realizzare il suggerimento dell’istinto con la prontezza, la sicurezza e soprattutto la chiarezza d’accento che distinguono i centrocampisti di razza; era un coraggioso lavoratore.

martedì 10 giugno 2025

Jozsef VIOLA


Jeno Karoly, l’allenatore della prima Juventus di Edoardo Agnelli, era stato allenatore del Savona. Con lui, che già insegnava calcio, c’era un giocatore magiaro, József Viola, difensore centrale, che seguì poi il tecnico nel suo viaggio a Torino. Chi lo ha visto giocare, sostiene che, dopo Monti e Parola, Viola può essere considerato il più forte centromediano nella storia bianconera, in tempi nei quali i giocatori di questo ruolo non avevano ancora l’aiuto del libero. Le scarne cronache di allora lo descrivono come un giocatore eclettico, tecnicamente molto dotato, ma amante del gioco rude, maschio.

lunedì 9 giugno 2025

Gianluigi SAVOLDI


Nato a Gorlago (Bergamo) il 9 giugno 1949 fratello di Beppe “Mister Miliardo”, centravanti del Napoli e del Bologna, cresce nell’Atalanta. Dopo un paio di stagioni trascorse in prestito a Trevigliese e Viareggio, torna in nerazzurro, dove lo preleva la Juventus: «Ho saputo di essere bianconero mentre mi trovavo a Bologna, in caserma – racconta Titti Savoldi – era passata la mezzanotte e stavo dormendo, quando alcuni miei compagni di camerata, che avevano ascoltato poco prima la radio, mi svegliarono con una grande secchiata d’acqua sul viso, comunicandomi la grande notizia. Naturalmente quella notte non si è dormito; festeggiamenti, pacche sulle spalle, il tutto condito da parecchi brindisi a base di birra».

domenica 8 giugno 2025

David PLATT


David Andrew Platt – scrive Maurizio Crosetti su “Hurrà Juventus” del luglio/agosto 1992 – è il tredicesimo juventino di madrelingua inglese ed è costato tredici miliardi: Giampiero Boniperti, da sempre attento a cabala e scaramanzia, ha deciso che quello sarà un numero fortunato. Del resto era scritto che Platt sarebbe arrivato a Torino, lo era da oltre un anno. Da quando, cioè, il Bari specificò sul contratto del giocatore che in caso di cessione sarebbe stata interpellata subito la Juventus. Trattativa complessa ma abbastanza scontata: alla fine Trapattoni ha avuto il giocatore dinamico ed eclettico che cercava.

sabato 7 giugno 2025

Luca FUSI


Nato a Lecco il 7 giugno del 1963, esordisce, nemmeno diciannovenne, in Serie A, con il Como. La sua carriera si snoda vestendo anche le maglie della Sampdoria (con cui vince la Coppa Italia del 1988), del Napoli (vincendo la Coppa Uefa del 1989 e lo scudetto del 1990) e del Torino (dove conquista la Coppa Italia del 1993), prima di approdare alla Juventus. Una carriera in punta di piedi, in silenzio, ha portato Luca dall’altra parte della barricata, alla Juventus. La sua serietà, la sua correttezza di atleta e di uomo, le sue qualità tecniche, hanno consentito che, il passaggio dalla maglia granata a quella bianconera, sia avvenuto serenamente e senza clamori.

venerdì 6 giugno 2025

Jonathan BACHINI



Per lui garantisce un grandissimo come Franco Causio - scrive Massimo De Marzi, su “Hurrà Juventus” del luglio 1999 –  che nella Juve ha scritto pagine memorabili e che oggi, come team-manager dell’Udinese, ha avuto modo di apprezzare le doti di questo giovane tornante destro. E il Barone è uno che di ali se ne intende... Jonathan Bachini, livornese di 24 anni, arriva alla Juve dopo aver fatto benissimo nelle ultime due stagioni con i bianconeri del Friuli. Dopo una lunga gavetta in serie C se B nel ‘97 l’Udinese lo ha lanciato nel grande calcio e il giovanotto se l’è cavata egregiamente. Con le sue progressioni sulla fascia e i cross pennellati ha consentito a Bierhoff prima e ad Amoroso poi di segnare parecchi gol; Ma Bachini ha saputo soprattutto conquistare la stima di Dino Zoff, che lo ha convocato già quattro volte in Nazionale (esordio il 10 ottobre del ‘98 contro la Svizzera). E adesso arriva a Torino per compiere il definitivo salto di qualità. «Il primo giorno da juventino è bellissimo. Essere qui per me significa realizzare un sogno, quello di giocare in un grande Club che punta a vincere tutto».

giovedì 5 giugno 2025

Silvio LONGOBUCCO


«Difficile inquadrare questo giovinotto, persuaderlo che non avesse nemici come ostinatamente credette fin dal suo affacciarsi nella Juve scudettata del pacioso boemo. Quanto lungo il passo da Terni romita a Torino austera e crudele; e l’emulazione, lotta al coltello tra sorrisi e mugugni con i colleghi per il posto in squadra, lo vide sconfitto. Terzino con sinistro e scatto rapace, saprà recuperare moderando gli impulsi nativi. Curando il destro attingerà la completezza tecnica», così lo descriveva il sommo Vladimiro Caminiti.

mercoledì 4 giugno 2025

Alexander MANNINGER


Approda alla Juventus nell’estate del 2008 per la modica cifra di 680.000 euro. È una stagione fortunata per Alex: infatti, a causa dell’infortunio di Buffon, scende in campo per ben ventitré volte. Manninger è un ottimo portiere, molto sicuro nella presa e dal buon piazzamento. Difetta un pochino nelle uscite, soprattutto quelle alte. Comunque sia, la porta bianconera è ben protetta dall’austriaco, che si mette in evidenza, soprattutto, nelle due fantastiche vittorie contro il Real Madrid!