sabato 5 luglio 2025

Giuseppe FURINO


Palermo e Torino, Torino e Palermo. Questa, salvo una breve parentesi a Savona, è la storia calcistica di Beppe Furino. Nasce, nel capoluogo siciliano, il 5 luglio del 1946: «Mio padre, maresciallo di finanza, era stato trasferito da Palermo ad Avellino quando avevo appena sei mesi, nella città irpina ho vissuto fino a tre anni. Poi la minacciosa diffusione di un’epidemia indusse mia madre, che era nata a Ustica e apparteneva a una famiglia fortemente radicata sull’isola, a mandarmi per qualche tempo dai suoi genitori. Nonno Peppino era stato sindaco di Ustica negli anni cinquanta e, con nonna Silvia, gestiva uno di quei negozi in cui si vende di tutto e che rappresentano il punto di riferimento dell’intera comunità. Zio Domenico invece, genio e sregolatezza della famiglia, faceva il medico fra Palermo e Ustica. La famiglia di mio nonno era molto amata dalla gente anche perché, durante la guerra, non aveva lesinato aiuti a chi si trovava in difficoltà. L’ambiente per me, oltre che sano, era affettivamente ideale anche fuori dall’ambito familiare. E così, prima che l’italiano o il napoletano, ho imparato il dialetto siciliano, che ancora oggi esercita su di me un fascino straordinario. Dopo appena un anno sono tornato ad Avellino. A otto anni mi sono trasferito a Napoli e a quindici definitivamente a Torino».

venerdì 4 luglio 2025

Giampiero BONIPERTI


«Ho avuto tante offerte. Inter, Milan, Roma, il Grande Torino. Era stato Valentino Mazzola a fare il mio nome a Ferruccio Novo. Il presidente mi ricevette nel suo ufficio: “Commendatore” – gli dissi – sono della Juve, non posso”».

giovedì 3 luglio 2025

Karl Aage HANSEN


Gli aeroporti – scrive Alberto Fasano su “Hurrà Juventus” del marzo 1975 – sono quasi sempre luoghi di incontri piacevoli e imprevisti. In quello di Copenaghen, all’improvviso, mi sono trovato faccia a faccia con quel simpaticone di Karl Hansen, il danese che nella stagione 1950-1951 era stato acquistato dalla Juventus per conferire maggior nerbo a una linea attaccante già tanto ricca di stile e di classe. Martino, l’argentino, era rimasto soltanto un anno: era arrivato, aveva dato formidabili saggi delle sue virtù calcistiche, poi era tornato in Sud America con la sua biondissima ed esigentissima moglie.

mercoledì 2 luglio 2025

Riccardo CARAPELLESE


Gli bastavano, quando era in vena, il suggerimento di un mediano, il lancio di un terzino, una qualsiasi situazione tattica favorevole, per farlo diventare un cavallo grigio della squadra, cioè un destriero di pelo insolito che gli scommettitori avveduti degli ippodromi non trascurano mai, pena le conseguenze amare della sorpresa. Sorprendente e inatteso era il modo con il quale Carappa era solito impostare la sua azione, prettamente individuale. Uncinava il cuoio con uno stop sicuro ed efficace; in un baleno valutava la situazione, misurava la distanza e contava gli avversari. La sua manovra non obbediva mai a regole fisse, a schemi didattici; nasceva, viveva e si concludeva al puro stato di invenzione e proprio per questo risultava irripetibile e imprevedibile.

martedì 1 luglio 2025

Lucidio SENTIMENTI


Detto Cochi, nasce nell’estate del 1920 a Bomporto, in provincia di Modena, in una famiglia che eguagliava i fasti calcistici di un’altra mitica dinastia, quella dei Cevenini. Tutto cominciò, si dice, con una lettera: «Ho quasi quindici anni, faccio il garzone calzolaio a quindici lire la settimana, vorrei giocare. Va bene qualsiasi ruolo. Anche portiere». Lucidio è tifoso della Juventus e grande ammiratore di Combi; vanta qualità atletiche per riuscire bene in qualsiasi ruolo, un bel tiro, anche se la statura non è eccezionale, ma, a quei tempi, nessuno ci faceva troppo caso. Così si trova nel Modena, in Serie B, a solo sedici anni, senza un ruolo ben definito, a volte portiere altre attaccante. Sbalordisce tutti: in due stagioni segna ventidue goal, risultando uno dei migliori cannonieri della squadra.

lunedì 30 giugno 2025

Antonio CHIMENTI


Finalmente, Antonio Chimenti – scrive Franco Montorro su “Hurrà Juventus” del dicembre 2002– nel senso che dopo aver atteso il proprio turno, dopo aver fatto “il dodici” come fanno tutti i “dodici” di questo mondo, alla Juve, in questa circostanza a fianco di portierone Gigi Buffon, Antonio Chimenti ha vissuto l’emozione diversa, mai vissuta in carriera, andando in campo in occasione dell’ultima partita del turno eliminatorio di Champions League, a Kiev, contro la Dinamo, partita vinta per 2-1, partita che entra legittimamente nella piccola, grande storia di questo solido personaggio.

domenica 29 giugno 2025

Giampaolo MENICHELLI


«Ero un’ala veloce, dotato di una buona tecnica e piuttosto propenso al goal e lo dimostrano le tante reti realizzate con la maglia della Juventus. Qualcuno, all’epoca, ci accusò di avere vinto poco; in ogni caso, in sei stagioni conquistammo uno scudetto e una Coppa Italia, senza dimenticare che abbiamo raggiunto la finalissima della Coppa delle Fiere, incredibilmente persa, a Torino, contro il Ferencváros. Inoltre, l’Inter dell’epoca era uno squadrone di livello mondiale, che lasciava poca gloria agli avversari».

sabato 28 giugno 2025

CINESINHO


Diventa bianconero durante un’estate (quella del 1965) dominata da un mercato movimentatissimo e ricco di colpi di scena. Le frontiere chiuse hanno portato a un aumento di prezzo dei pochi grossi calibri in vendita e la lotta per accaparrarseli coinvolge tutte le società, grandi o piccole che siano; così, mentre la Juventus soffia il Cina alla nutrita concorrenza, Altafini e Sivori prendono la strada di Napoli, dove, per loro, hanno costruito ponti d’oro.

venerdì 27 giugno 2025

Giuseppe VAVASSORI



La notizia della scomparsa di Beppe Vavassori – scrive Alberto Fasano su “Hurrà Juventus” del gennaio 1984 – è stata di quelle che raggelano il sangue. Non ci si aspetta mai che un uomo nel pieno degli anni, un ex calciatore, un ragazzo allegro e spiritoso, sia inesorabilmente stroncato da uno di quei mali che la scienza medica ancora oggi impotente, definisce incurabili. Invece, anche il caro Vava ci è stato improvvisamente strappato in questo modo crudele. Ricordo che agli inizi degli anni Cinquanta, un pomeriggio di primavera, ero stato a Rivoli in compagnia dell’amico Benè Gola, dirigente accompagnatore della Juventus per tanti lustri, un uomo che capiva di calcio come pochi altri e che ebbe, tra gli altri, anche il merito di aver selezionato, preparato e guidato alla vittoria la Nazionale universitaria che prese parte ai Mondiali negli anni 1928 (Parigi), 1930 (Darmstadt), 1933 (Torino); un vero trionfo, ripeto, in tutte e tre le edizioni.

giovedì 26 giugno 2025

Pietro Paolo VIRDIS


È entrato nella storia juventina, più che per le sue gesta, per quel clamoroso (per quei tempi) rifiuto di vestire la maglia bianconera. Nell’estate 1977, infatti, Boniperti lo vuole a Torino. La valutazione è di oltre due miliardi: la Juventus che non era riuscita a raggiungere Riva non vuole lasciarsi scappare quello che è considerato, da tutti, il suo erede. Ma poche ore dopo la firma del contratto, il giocatore rifiuta il trasferimento, con motivazioni in gran parte personali.

mercoledì 25 giugno 2025

Aldo SERENA


«È un campione, ma soltanto dalla vita in su». Gianni Agnelli aveva le idee chiare e, soprattutto, il gusto di esporle senza tante perifrasi. Naturalmente, le parole di Agnelli non volevano essere un complimento, ma neppure una critica severa. Lui, Aldo Serena, non se la prese; in fondo non aveva mai goduto di fiducia illimitata nelle squadre dove aveva militato.

martedì 24 giugno 2025

Pietro FANNA


In molti continuano a domandarsi chi effettivamente sia, calcisticamente parlando, Pietro Fanna da Moimacco – scrive Gianni Giacone su “Hurrà Juventus” del maggio 1982 – ventiquattro anni e ormai cinque stagioni di Juve sulle spalle. In pochi, molto pochi a dire il vero, almeno crediamo, possiedono la risposta sicura, quella con tanto di prova. Il ragazzo di cinque anni fa è diventato uomo, ha messo su famiglia, ma queste, forse, son cose che riguardano assai più il personaggio che non il calciatore. Che differenze, e quali similitudini eventualmente, ci sono tra quel Fanna, quello di Bruges tanto per esemplificare, e questo, contraddittorio eppure vivo, altalenante eppure consistente, in una parola difficile da capire e ancor più da spiegare?

lunedì 23 giugno 2025

Zinedine ZIDANE


«Sono tanti i ricordi bellissimi in maglia bianconera, come il 6-1 in casa del Milan o le due semifinali di Champions League con l’Ajax; la gara di Amsterdam credo che sia stata quella giocata meglio in assoluto dalla Juventus di cui ho fatto parte io. Il rimpianto più grande è di non aver potuto alzare la Coppa dei Campioni; ci siamo andati vicino molte volte, ma non siamo stati abbastanza fortunati. Alla Juventus, comunque, ho vissuto cinque anni splendidi, vincendo molto; soprattutto, a Torino ho imparato molto a livello calcistico, facendo il cosiddetto salto di qualità. La Juventus mi è rimasta nel cuore».

domenica 22 giugno 2025

Virginio DEPAOLI


Due campionati, quarantasette presenze complessive – scrive Gianni Giacone su “Hurrà Juventus” del dicembre 1972 – e sedici reti (e mezza...): ecco qui, il giorno in cui i calciatori verranno incasellati nella memoria di un «computer», questa potrebbe essere la scheda riassuntiva del Depaoli, centravanti juventino edizione 1966-67 e 1967-68. Senonché, intanto bisogna spiegare quel «mezzo gol», cosa che un calcolatore elettronico, nella sua fredda meticolosità, potrebbe non saper fare; e poi, non ci pare niente bello liquidare così un personaggio come Gigi Depaoli, heribertianamente scudettato e persino azzurro in più di una occasione. Le cifre ci danno del Depaoli-calciatore-juventino un ritratto sbiadito alquanto, estremamente comune, appiattito forse anche dal fatto che i suoi trascorsi bianconeri risalgono ad appena un lustro fa.

sabato 21 giugno 2025

Michel PLATINI


L’avventura juventina di Michel Platini comincia il 30 aprile del 1982; è l’ultimo giorno utile per tesserare il secondo straniero e la Juventus ha già scelto Zbigniew Boniek. Boniperti, nonostante la Juventus sia a tre giornate dalla fine del campionato, decide di scaricare Liam Brady, l’irlandese prelevato dall’Arsenal due anni prima, e di puntare sull’asso francese. L’avvocato Agnelli ha scoperto Michel due mesi prima ed è convinto che Platini è l’uomo giusto per avviare un ciclo europeo della Juventus, gran vuoto della storia bianconera. Agnelli parla della sua idea con Boniperti e con Trapattoni, e, nonostante qualche perplessità, sono tutti d’accordo.

venerdì 20 giugno 2025

Giovanni VIOLA


Nasce nel 1926 a San Benigno Canavese, a venti chilometri da Torino; cresciuto nel vivaio bianconero, è mandato in Serie B a Carrara, in seguito a Como, infine in Serie A nella Lucchese, per fare esperienza e maturare. A ventitré anni, ritorna alla Juventus, quella che, nel 1950, avrebbe vinto il primo scudetto dopo il favoloso e oramai remoto quinquennio d’oro. Il giovane Viola è un portiere atipico per quei tempi, che volevano gli estremi difensori come personaggi stravaganti e un poco matti. È serio e gentile, con la faccia chiara, i capelli impomatati e pettinati lisci all’indietro come certi divi del cinema anni Trenta, che non si scomponevano neppure nelle fasi più concitate del gioco. Il suo stile è sobrio, essenziale, l’uomo è mite, capace di esibirsi in parate meravigliose.

giovedì 19 giugno 2025

Julius KOROSTELEV


Nasce a Pure St.Martin, in Cecoslovacchia, il 19 giugno 1923. Arriva alla Juventus nell’estate del 1946, in compagnia del connazionale Vycpalek, proveniente dall’A.K. Bratislava. Ala di buon talento e in possesso di un tiro tanto forte quanto potente, Korostelev riesce sempre a capire come deve comportarsi, a seconda dello spazio di manovra nell’azione da svolgere. Quando non trova avversari davanti a sé, la sua direzione di corsa è diritta e veloce, quando è circondato da avversari, si esibisce in arresti, guizzi e serpentine. Al momento del tiro, poi, mostra un’efficacia piuttosto rara per quel ruolo. Alto, magro, veloce, furbo e tenace, sa non solo concludere, ma anche sfruttare i lanci dei compagni, con tiri al volo o micidiali colpi di testa.