domenica 27 settembre 2020

Filippo BONIPERTI

 

MAURIZIO TERNAVASIO, “HURRÀ JUVENTUS” DEL GENNAIO 2010
Filippo, nipote del presidente onorario della Juventus, è nato a Torino il 27 settembre 1991. Alto 180 cm. per 74 kg. gioca preferibilmente da centrocampista offensivo. É arrivato alla Juventus nel1997: prima squadra i Pulcini di Franco Perri. 
– Famiglia, scuola, hobby: raccontaci per sommi capi chi sei.
«Una sorella più grande, papà che ha fatto panchina con la prima squadra in un paio di occasioni all’inizio degli anni Ottanta, mamma che mi segue da sempre. Sono all’ultimo anno del liceo linguistico: tra scuola e calcio mi rimane giusto il tempo per qualche uscita con gli amici più cari e per qualche film». 
– Adesso due parole sulla tua storia calcistica, dagli inizi a oggi.
«Ho frequentato per qualche tempo una scuola-calcio minore e poi, nel ‘97, sono entrato con Dario Romano a far parte del settore giovanile della Juve».
– Il ruolo che preferisci e le tue caratteristiche di base.
«Gioco da centrocampista esterno offensivo, sono ambidestro, e penso di essere discreto sia nel dribbling che nel tiro. E dicono che la grinta non mi manchi».
– Parlaci delle tue esperienze con la prima squadra e con le rappresentative nazionali.
«Ho fatto solo qualche sporadico allenamento con Del Piero e compagni: ma mi è bastato per capire che il ritmo dei professionisti non è neanche lontanamente paragonabile al nostro. Capitolo rappresentative: quando avevo 14 anni ho partecipato a uno stage con l’under 15 e la cosa si è ripetuta lo scorso dicembre con l’under 19. La speranza è ovviamente di continuare a essere convocato».
– Cosa sarebbe stato di te se non avessi fatto il calciatore?
«Probabilmente avrei seguito le orme di papà, che opera nell’ambito borsistico».
– A questo punto dove pensi di arrivare nel mondo del football?
«È innegabile che l’ambizione sia quella di fare il professionista. Dove, ancora non si può dire. Spetta comunque a me meritarmi la serie più alta possibile».
– Il lato più bello del calcio?
«Entrare in uno stadio e vedere che ci sono 50 mila persone che aspettano di assistere a quello che sai fare. Per ora, un’emozione vissuta soltanto da spettatore, domani chissà».
– Ciò che del calcio ti piace di meno.
«Il fatto che spesso il risultato venga sopra ogni cosa anche a livello giovanile».
– Da chi finora ti sono arrivati i consigli calcistici più preziosi?
«Dagli allenatori, senza dubbio, nessuno escluso. Mio nonno Giampiero mi lascia assolutamente tranquillo, mio padre invece, più che i complimenti, mi fa notare le cose che ho sbagliato in partita».
– Cosa non puoi fare, in virtù dei tuoi impegni, che invece ti piacerebbe poter realizzare?
«Vorrei semplicemente avere più tempo libero per me, anche se poi magari non farei niente di speciale. Invece l’abbinata scuola-calcio a volte è micidiale. Ma non cambierei la mia vita per nulla al mondo...».

CLAUDIO AGAVE, CHIAMARSIBOMBER.COM DEL 21 AGOSTO 2018
Nel calcio come in qualsiasi altro mondo nel quale conta più apparire che essere (almeno in parte) il fatto di provenire da una famiglia nota o che ha saputo, attraverso un suo membro di rappresentanza, farsi rispettare in quel determinato piccolo universo può rappresentare sia una cosa positiva che negativa. Un vantaggio, certo, almeno sotto alcuni aspetti. A volte, però, il peso dell’eredità è difficile da mantenere. Soprattutto quando tuo nonno ha giocato – con risultati esaltanti – nella Juventus e nella Nazionale italiana. Il percorso calcistico di Filippo Boniperti sembrava essere già tortuoso in principio e, purtroppo, il ragazzo non è mai riuscito a ripercorrere le gesta precedentemente messe in atto dal più famoso Giampiero.
Il cognome è pesantissimo, abbiamo detto. Forse per questo, sin dalle giovanili della Juventus, tutti si aspettavano da lui un rendimento di alto livello. E in effetti nella Primavera bianconera Filippo Boniperti – ala d’attacco con buona velocità e capace anche di giocare al centro dell’attacco – fa vedere di che pasta è fatto, collezionando 42 presenze e 9 gol negli anni con la Juventus nel campionato di categoria, arrivando anche a guadagnarsi nel 2010 i primi gettoni di presenza nella Nazionale Under 19. Il 2010 è anche l’anno dell’esordio con la prima squadra della Juventus: viene infatti lanciato tra i grandi a dicembre dello stesso anno durante la partita di Europa League contro il Manchester City. L’anno successivo (ma nella stessa stagione) arriva anche l’esordio in Serie A, contro il Napoli, nell’ultima gara del campionato bianconero. Boniperti gioca 44′ in cui tutto sommato fa vedere cose discrete. Quella stagione sembra poter essere il trampolino di lancio per il nipote d’arte, che però non riuscirà mai più a imporsi né con la maglia della Juventus che con le casacche di altre squadre.
La Juventus inizia a mandarlo in giro in prestito ma purtroppo tutte le avventure del ragazzo si rivelano fallimentari. Prima gioca ad Ascoli ma colleziona solo 8 presenze, poi va al Carpi e le cose sembrano migliorare, con 17 gettoni ufficiali tra campionato e playoff, con anche il ritorno al gol. Purtroppo, però, l’ultimo prestito all’Empoli ne frenerà notevolmente le ambizioni, dato che Boniperti non giocherà nemmeno una partita nell’ambito dei mesi vissuti in Toscana. A quel punto la Juventus, evidentemente non convinta dal giocatore, decide di venderlo a titolo definitivo al Parma, con il portiere Alberto Gallinetta che invece arriva a vestire bianconero.
L’esperienza ducale, se possibile, sarà ancora più difficile, poiché con il Parma arriveranno solo 2 presenze. Poi altri prestiti, con risultati in verità discreti: dopo un inizio stentato a Crotone, Filippo Boniperti tenta l’avventura all’estero vincendo anche il suo primo e unico trofeo (una coppa di Slovenia) con la maglia del Nova Gorica. Infine, Boniperti vive in prestito al Mantova quella che forse è la stagione migliore della sua carriera da calciatore: nella Serie C 2014/2015, infatti, il ragazzo gioca 26 gare siglando 3 gol e servendo 4 assist ai compagni. Dopo la stagione mantovana Boniperti conta di rilanciarsi partendo dal basso e viene acquistato a titolo definitivo dall’Alessandria. Per il terzo anno di fila riesce anche ad andare in rete ma purtroppo a fine stagione le due parti rescindono il contratto. Il ragazzo tenta dunque il ritorno nell’unico club con cui aveva davvero trovato continuità ma la seconda avventura a Mantova vive colori e sapori decisamente meno soddisfacenti rispetti alla prima, con 11 presenze totali e nessuna giocata decisiva. L’anno scorso Boniperti ha cercato un colpo di reni al Cuneo ma anche in questo caso, dopo poche presenze, è arrivata la rescissione consensuale.
Attualmente, a quasi 27 anni, Filippo Boniperti è svincolato ma certamente non troppo “vecchio” per non trovare una squadra disposta a puntare su di lui. Le imprese di nonno Giampiero, però, sembrano lontanissime, così come un ipotetico ritorno alla Juventus. A volte il cognome pesa tantissimo, così come l’eredità che ne può conseguire: Filippo Boniperti deve averlo capito fin troppo bene, in cuor suo.

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