Pioniere, fece il suo esordio con la Juventus il 12 dicembre 1909 contro l’Ausonia Milano in una vittoria per 6-0, segnando anche la sua prima rete in bianconero. La sua ultima apparizione fu il 7 marzo 1915 contro il Venezia, match vinto dalla compagine juventina per 5-2. In 6 stagioni colleziona 19 presenze e 5 reti. Resta poi a lungo nei quadri dirigenziali.
“HURRÀ” DEL GENNAIO 1919
Aveva negli occhi la bontà infinita del suo cuore, una bontà sana che tutto dava all’amicizia, tutto agli affetti. Visse la sua vita breve, troppo breve per quelli che gli volevano bene ed a cui voleva bene; morì nei giorni della gioia più grande, stroncato, lui forte di una salda e viril salute, dalla falcidie morbosa che ha abbrunato di lutti la trionfale bandiera della vittoria.
Noi lo piangiamo e lo ricordiamo, ed il suo nome nostalgicamente ritorna vivo alle labbra nostre di amici e di Juventini.
Quando, in un prossimo avvenire, sul nostro Campo la vita sociale si riaffermerà in un rinnovato fervore di sane competizioni sportive, i nostri occhi cercheranno invano le note figure che vivranno nel solo ricordo. Fra le più care mancherà quella del nostro Sandro, auspicante la vittoria dei colori nostri in solitarie e nervose passeggiate periferiche.
Povero Sandro! Tu che eri uno dei migliori fra noi, ci hai lasciati, ma il tuo nome vive scolpito nel gran libro dei morti per la Patria ed in quello più modesto, più raccolto, ma pieno di indimenticabili affetti, dei Juventini che non sono più!
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