Fausto Rossi – scrive Giuseppe Giannone su Tuttojuve.com del 27 maggio 2016 – centrocampista classe 1990 attualmente in forza alla Pro Vercelli, ma ancora di proprietà della Juventus, parla, intervistato da “Stopandgoal.net”, del suo futuro, ma anche dell’esperienza vissuta al club bianconero: «A giugno scadrà il contratto con la Juventus, sarà la fine di un’esperienza durata quindici anni. Dal primo luglio valuterò il mio futuro con la Pro Vercelli: ho altri due anni di contratto, vedremo quale sarà la soluzione migliore per tutti. La scorsa estate ho scelto di scendere in Serie B soprattutto per mettermi nuovamente in gioco. In ogni caso, sono felice di quello che ho fatto finora ma non mi accontento: spero di risalire in Serie A al più presto. L’esperienza alla Juve? Quando giocavo in Primavera, la Juve era appena ritornata in Serie A: c’era Ranieri come allenatore, stava facendo anche abbastanza bene. Perché non mi hanno mai dato fiducia? Non ne ho idea, probabilmente in quel momento non ero abbastanza pronto. Hanno avuto i loro motivi, le circostanze non mi hanno permesso di entrare in campo quando venivo convocato e portato in panchina. Rimpianti? È stato un grande privilegio anche solo esserci, va bene lo stesso. Sono contento dell’esperienza, mi dispiace solo di non aver esordito. Sarebbe stata sicuramente una cosa da ricordare, però adesso si guarda avanti. Il giocatore che mi ha colpito di più? Che emozione allenarsi con grandi campioni come Buffon, Del Piero, Nedved, Chiellini, Marchisio. Il calciatore che mi ha colpito di più è stato sicuramente Alex, sia come giocatore che come persona. Era molto umile e aveva tanta stima e affetto nei miei confronti. Aveva un atteggiamento stupendo con tutti, anche con i miei compagni che salivano dalla Primavera. È un esempio in tutto e lo dimostrava con gli atteggiamenti, non solo con le parole. Non era una persona che parlava molto, ma ti trasmetteva comunque tanto».
martedì 25 aprile 2017
Fausto ROSSI
Fausto Rossi – scrive Giuseppe Giannone su Tuttojuve.com del 27 maggio 2016 – centrocampista classe 1990 attualmente in forza alla Pro Vercelli, ma ancora di proprietà della Juventus, parla, intervistato da “Stopandgoal.net”, del suo futuro, ma anche dell’esperienza vissuta al club bianconero: «A giugno scadrà il contratto con la Juventus, sarà la fine di un’esperienza durata quindici anni. Dal primo luglio valuterò il mio futuro con la Pro Vercelli: ho altri due anni di contratto, vedremo quale sarà la soluzione migliore per tutti. La scorsa estate ho scelto di scendere in Serie B soprattutto per mettermi nuovamente in gioco. In ogni caso, sono felice di quello che ho fatto finora ma non mi accontento: spero di risalire in Serie A al più presto. L’esperienza alla Juve? Quando giocavo in Primavera, la Juve era appena ritornata in Serie A: c’era Ranieri come allenatore, stava facendo anche abbastanza bene. Perché non mi hanno mai dato fiducia? Non ne ho idea, probabilmente in quel momento non ero abbastanza pronto. Hanno avuto i loro motivi, le circostanze non mi hanno permesso di entrare in campo quando venivo convocato e portato in panchina. Rimpianti? È stato un grande privilegio anche solo esserci, va bene lo stesso. Sono contento dell’esperienza, mi dispiace solo di non aver esordito. Sarebbe stata sicuramente una cosa da ricordare, però adesso si guarda avanti. Il giocatore che mi ha colpito di più? Che emozione allenarsi con grandi campioni come Buffon, Del Piero, Nedved, Chiellini, Marchisio. Il calciatore che mi ha colpito di più è stato sicuramente Alex, sia come giocatore che come persona. Era molto umile e aveva tanta stima e affetto nei miei confronti. Aveva un atteggiamento stupendo con tutti, anche con i miei compagni che salivano dalla Primavera. È un esempio in tutto e lo dimostrava con gli atteggiamenti, non solo con le parole. Non era una persona che parlava molto, ma ti trasmetteva comunque tanto».
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