martedì 21 giugno 2016

Ettore CORBELLI


Componente la prima squadra boys juventina, partecipa come riserva al vittorioso campionato 1905. «Noi della squadra riserve – racconta Vladimiro Caminiti nel suo libro “Juventus 70” – eravamo soltanto più giovani di età. Vincemmo il titolo battendo tutte le avversarie, nessuna sconfitta. Sfidammo, alla fine, anche la squadra dei titolari che era finita prima in classifica e la battemmo. Fu una grande gioia. Ho giocato tutto il 1906 con la prima squadra. Ma a Torino contro il Milan, l’unica volta che giocavo all’attacco, presi un calcio al ginocchio dal terzino svizzero Widler, e la mia carriera fu stroncata. Lacerazione dei tendini. Tornai in campo dopo anni, ma il ginocchio non era guarito. I medici mi fecero la cura del latte. Quel bravo professore sosteneva che sarei guarito bevendo litri di latte. Una questione di riattivazione la circolazione sanguigna. Io mi ero laureato nel 1908 ed ero andato a lavorare a Rivarolo Canavese, là tutti bevevano vino, io ordinavo latte al posto del vino, cominciarono a perseguitarmi». Ritornato in campo nell’abituale ruolo di avanti, gioca fino al 1911. Morì al fronte, durante la Prima Guerra Mondiale.

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