Centravanti italo-americano, ma di origine novarese, è forte di testa e si disimpegna anche in difesa. Si mette in mostra nei tornei militari in tempo di guerra e viene e rimane a Torino solamente per la stagione 1919-20. Racconta Caminiti: «Prodotto sportivo di quel Sud America che tanti campioni ha dato allo sport calcistico italiano. Durante la guerra fu una stella dell’invitto squadrone del XX Autoparco. Gioca indifferentemente in difesa e all’attacco, a destra e a sinistra».
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