Non si può parlare di Bozzao – racconta Vladimiro Caminiti – senza parlare di Burelli, e viceversa. Bello da vedere e misteriosissimo, il mistero non fu mai chiarito. Aldo Bardelli, gran giornalista bolognese, chiese un giuri d’onore per spiegarsi e spiegare al volgo come mai il Bologna avesse potuto cascare nel tranello della Juventus acquistando un giocatore assolutamente inattuale per fragilità. Cresciuto nel Lanerossi, andò alla Juve (1960-61) giocandovi le prime partite, in cui marcò se stesso senza trovarsi mai. Allora fu passato al Bologna che la stagione seguente lo mandava all’Udinese. E qui trovò pace, giocò pure, si fece valere.
giovedì 30 giugno 2016
Guglielmo BURELLI
Non si può parlare di Bozzao – racconta Vladimiro Caminiti – senza parlare di Burelli, e viceversa. Bello da vedere e misteriosissimo, il mistero non fu mai chiarito. Aldo Bardelli, gran giornalista bolognese, chiese un giuri d’onore per spiegarsi e spiegare al volgo come mai il Bologna avesse potuto cascare nel tranello della Juventus acquistando un giocatore assolutamente inattuale per fragilità. Cresciuto nel Lanerossi, andò alla Juve (1960-61) giocandovi le prime partite, in cui marcò se stesso senza trovarsi mai. Allora fu passato al Bologna che la stagione seguente lo mandava all’Udinese. E qui trovò pace, giocò pure, si fece valere.
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2 commenti:
Guglielmo Burelli era un esterno destro tecnicamente fortissimo che a Vicenza era considerato un grande. Chi scrive senza sapere si legga gli articoli del tempo. Solita categoria dei giornalisti sportivi dove pochissimi hanno idea del calcio e la stragrande maggioranza non sa di che parla.
Dove ha giocato è sempre stato un titolare (parentesi juventina compresa), anche a Bologna dove le presenze limitate non furono frutto di medio o basso rendimento ma di un infortunio che lo tolse dal campo per tre mesi.
Poi giocò in una modesta Udinese e quindi a Varese per concludere la carriera nel Toronto. Sempre da titolare.
Quindi il gran giurì bolognese di cui si parla era composto probabilmente da incompetenti come spesso succede.
Questo non per voler prendere le parti di un giocatore che dopo Vicenza rese meno delle aspettative ma per sottolineare come le cose vengano scritte spesso da chi di calcio capisce poco o nulla e nemmeno si documenta. Gente di tutte le epoche diffidate SEMPRE della stampa sportiva e fatevi un'idea propria.
Guglielmo Burelli e' stato anche un grande allenatore. Personalmente mi ha insegnato prima di tutto a stare in campo e ad essere un vero calciatore (dilettante!!!),
anteponendo educazione, comportamento e valori.
Sicuramente la persona con piu' classe ed eleganza che ho conosciuto nell' ambiente
del calcio, un vero signore.
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