Un’emozione è per sempre – si legge su tuttosport.com del 20 agosto 2024 – e chissà com’è stata quella di Nicolò Savona, all’esordio assoluto con la prima squadra della Juve all’Allianz Stadium. Uno stadio che lui ha sognato sin da bambino con quella maglia tatuata addosso come una seconda pelle. Una favola di quelle che di solito senti soltanto nei racconti, ma con in tutte le belle storie c’è stato anche lieto fine, anzi un lieto inizio. Tra il primo e il secondo tempo Thiago Motta ha deciso di mandarlo in campo senza troppe remore dopo il problema occorso a Weah. La prima con i grandi, ma non nel suo stadio del cuore ci torneremo. Ma senza dubbio ha un sapore speciale, quasi unico. Via il fratino. Via l’emozione. E si gioca. Alla fine ne è uscita una prestazione più che positiva: «Si prende cura della fascia destra con dedizione e diligenza».
«La Juve non è soltanto la squadra del mio cuore. È il mio cuore». Si potrebbe riassumere con questo messaggio di Giampiero Boniperti la sensazione di Nicolò Savona che ha vissuto in questi mesi e nella serata, al momento, più bella per lui. L’esordio in Serie A è partito da lontano perché nel mezzo c’è stato un tragitto fatto di lavoro, sudore e sacrifici. Il calcio e i colori bianconeri sono entrati nella sua vita piuttosto presto. È nato ad Aosta, ha iniziato a calcare i campetti di provincia in tenera età, salvo poi passare alla Juventus a otto anni. Una navetta tre giorni a settimana per andare ad allenarsi, lo studio, gli allenamenti, soltanto per un unico obiettivo: arrivare un giorno a indossare la maglia della sua squadra del cuore.
Passo dopo passo è arrivato piano piano alla Primavera. Poi il prestito di un anno alla Spal, un apprendistato utile per stare anche lontano da casa. Sapersi arrangiare e vivere la quotidianità coi compagni. Una novità per lui. Insegnamenti da portarsi dietro per fare poi ritorno in bianconero. Lo step fondamentale è stato con il salto nella Next-Gen: sessantuno presenze totali tra campionato, Coppa e playoff. Un primo passo verso il calcio dei grandi e quella sfida all’Allianz Stadium. Già, proprio lì dove ha esordito in A contro il Como, ha giocato la finale d’andata della Coppa Italia di Serie C contro il Vicenza. Dalla Next-Gen alla prima squadra ad allenarsi dove ha incontrato Cristiano Ronaldo con cui ha scattato una foto ricordo. Poi l’arrivo di Thiago Motta sulla panchina della Juve gli ha aperto definitivamente la strada per la prima squadra. Durante il ritiro ha stregato tutti, compreso il tecnico italo-brasiliano che non ha perso tempo nell’elogiarlo e tenerlo con sé. Parole al miele per lui, la fiducia sul campo durante le amichevoli e la decisione di mandarlo in campo alla prima in A.
Il paragone con Calafiori da prendere con le pinze, ovviamente. Ma vedendo le caratteristiche e il modo di giocare di Nicolò Savona viene facile provare ad associarli. Forse non è un caso che Thiago Motta si sia “innamorato” del classe 2003 del suo modo di giocare e di stare in campo. Le differenze sono tantissime, soprattutto per quanto riguarda l’esperienza ma la strada davanti è ancora tanta. Un po’ terzino destro, ma all’occorrenza anche difensore centrale. Dall’alto dei suoi 192 centimetri è facile pensare che tra le sue doti ci sia il gioco aereo, ma in realtà non è soltanto quello. Piede educato, in grado di far partire l’azione. Rapido nei movimenti, veloce e agile anche sulla fascia. Fa partire l’azione e riesce a concluderla. Insomma, un giocatore che può crescere tantissimo ma già con doti importanti.
Il suo esordio è stato soltanto il primo passo. Un sogno coltivato da tempo e toccato con mano in una serata speciale come quella del 19 agosto. «Il mio sogno? Esordire in rima squadra: per me che sono anche tifoso sarebbe davvero speciale», ha detto durante il ritiro. E allora... “Sogna, ragazzo, sogna” direbbe Vecchioni perché il futuro appartiene a chi crede nella bellezza dei propri sogni.
ORLANDO BONSERIO, DA AOSTASERA.IT DEL 29 AGOSTO 2025
In principio fu Andrea Silenzi. Il primo calciatore italiano ad approdare in Premier League fu proprio l’attaccante, che da Torino volò nella patria del calcio per vestire la maglia del Nottingham Forest. Lo stesso viaggio – ma dalla sponda bianconera – che si appresta a fare Nicolò Savona: la Juventus ha infatti trovato un accordo con la società inglese per la cessione del giovane difensore valdostano per una cifra che si aggira attorno ai sedici milioni di euro, più il 10% sull’eventuale rivendita.
A dichiararlo è stato Damien Comolli, direttore generale della Juventus, intervistato da SKY Sport a margine dei sorteggi di Champions League. Nicolò Savona lascia la maglia bianconera che era per lui ormai una seconda pelle: cresciuto nell’Aygreville, il valdostano ha seguito tutta la trafila giovanile nella Juventus, fino a firmare il primo contratto professionistico nel 2021, con presenze in Primavera e Next-Gen. Giusto un anno fa la promozione in prima squadra alla corte di Thiago Motta, con tanto di esordio in serie A e gol alla prima da titolare. Arrivano poi la convocazione nella Nazionale Under-21 e in quella maggiore (senza debutto), con un altro gol all’Udinese.
Alla fine della stagione, Savona conterà tre presenze al Mondiale per Club (con un infortunio alla caviglia), ventotto in serie A (con due gol), sette in Champions League, una in Supercoppa italiana e una in Coppa Italia.

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