martedì 30 ottobre 2012

Gordon BANKS

Nasce a Sheffield il 30 dicembre 1937, nemmeno diciottenne è notato dal Chesterfield che gli offre uno stage di tirocinio. Come maestri si ritrova Bert Williams del Wolverhampton, portiere dell’Inghilterra dal 1949 al 1956, ed il leggendario Bert Trautmann, tedesco, ex prigioniero di guerra, grande numero uno del Manchester City dal 1949 al 1963. Grazie alle sue grandi qualità, passa dalla squadra giovanile a quella riserve ed, a seguito della chiamata al servizio militare, è mandato in Germania, dove gioca come portiere della squadra del suo reggimento, vincendo la Coppa del Reno, torneo amatoriale per squadre militari. Il manager del Chesterfield Ted Davison gli offre a primo contratto da professionista non appena tornato alla vita civile.

Nel 1956 arriva alla finale della Coppa d’Inghilterra giovanile, perdendola contro i pari categoria del Manchester United, ma creando le premesse per il debutto in prima squadra, che arriva tuttavia quasi due anni dopo, nel novembre del 1958, quando la squadra milita in Terza Divisione.
Nel giugno del 1959 il Leicester City offre 7.000 sterline per il suo trasferimento: esordisce nella nuova squadra il 9 settembre di quello stesso anno in sostituzione del primo portiere Dave McLaren, uscito per infortunio. Nella seconda metà della stagione, dopo un breve periodo di alternanza con lo stesso McLaren, diventa titolare.
Gioca con il Leicester le finali di Coppa d’Inghilterra del 1961 (sconfitta contro il Tottenham per 2-0) e 1963 (sconfitta contro il Manchester United per 3-1), e quelle di Coppa di Lega del 1964 (vittoria per 4-3 contro lo Stoke City nel doppio confronto) e 1965 (sconfitta 3-2 contro il Chelsea). Rimane nel Leicester fino al 1966, quando dalle giovanili della squadra inizia a farsi strada il promettente Peter Shilton (che poi diventerà portiere titolare della Nazionale inglese fino al 1990).
Sebbene Banks sia considerato il miglior portiere inglese del momento, è messo sul mercato dopo la conquista del campionato del mondo ed acquistato dallo Stoke City per 52.000 sterline. Con la squadra di Stoke-on-Trent raggiunge la finale di Coppa di Lega del 1972 di nuovo contro il Chelsea che nell’occasione è battuta 2-1 nella finale di Wembley e rappresenta l’unico trofeo conquistato nella  propria storia. È l’anno in cui Banks è votato giocatore dell’anno in Inghilterra e riceve dalle mani della Regina l’OBE (Order of the British Empire, prestigioso riconoscimento).
Il 1° ottobre 1972, di ritorno in auto a casa da una seduta col massaggiatore, a seguito di un sorpasso azzardato si scontra frontalmente con un’altra auto, perdendo la vista nell’occhio destro. Si dedica, così, alle giovanili dello Stoke City ma, dopo qualche tempo, cede al richiamo del campo: si trasferisce negli Stati Uniti, giocando due stagioni (1978 e 1979), pur cieco da un occhio, con il Fort Lauderdale. Un’impresa che alimenterà la sua leggenda di straordinario fuoriclasse.
La storia di Gordon Banks in Nazionale è legata all’avvento nel 1962 sulla panchina inglese dell’ex difensore Alf Ramsey, che ha il compito di preparare al meglio la squadra che avrebbe affrontato i Campionati del Mondo 1966 casalinghi. Banks è chiamato nel 1963 per la prima volta in occasione del super classico Inghilterra -Scozia e, nonostante la sconfitta per 2-1, riceve la fiducia di Ramsey, che lo utilizzerà in maniera continuativa durante tutto il biennio di avvicinamento al Campionato Mondiale.
All’epoca ventisettenne, Banks raggiunge la maturità agonistica e tecnica: prontezza di riflessi, freddezza e capacità di guidare la propria difesa sono le doti che convincono Ramsey a mantenerlo titolare in Nazionale, nonostante la presenza di altri buoni portieri. La fiducia di Ramsey sarà ben riposta, perché Gordon Banks subirà solo 3 goal durante tutta la fase finale del Campionato del Mondo, 2 dei quali nel corso della finale vinta dall’Inghilterra per 4-2 contro la Germania Ovest. La vittoria gli vale, nel 1970, l’onorificenza di Baronetto.
Banks è il portiere titolare anche della squadra che gioca il Campionato d’Europa del 1968 in Italia (sconfitta per 1-0 a Firenze contro la Jugoslavia in semifinale e finale per il terzo posto vinta a Roma contro l’URSS per 2-1) e successivamente del Campionato del Mondo del 1970 in Messico. Si rende protagonista del suo gesto tecnico più spettacolare proprio durante quell’edizione del campionato del mondo, nell’incontro della prima fase Brasile-Inghilterra.
«Quando ho visto il cross di Jairzinho sono arretrato a protezione della porta», racconta Banks, «A metà della sua corsa, ho giudicato la parabola troppo alta perché qualcuno potesse arrivarci. Poi però ho visto Pelé. Mi è sembrato salisse in cielo senza voler scendere più, fino a quando non ha colpito la palla piena, con la fronte, con grande forza, schiacciandola verso il palo alla mia destra, che mi pareva lontanissimo».
Più tardi Banks dirà di non essersi accorto di aver deviato il pallone finché non vide Bobby Moore complimentarsi a scena aperta con lui, cosa che lo spinse a guardarsi alle spalle ed accorgersi che il pallone era finito sui tabelloni pubblicitari a bordo campo invece che dentro la rete.
Nasce così, per la spettacolarità e la tecnica del gesto, la parata del secolo: «In quel momento ho odiato Banks più di ogni altro calciatore al mondo, non potevo crederci. Ma quando è passata l’ira, ho dovuto applaudirlo con tutto il cuore. Era la più grande parata che io avessi mai visto», dice Pelé.
La partita finisce 1-0 per il Brasile, anche se la sconfitta non compromette la qualificazione dell’Inghilterra ai quarti di finale, battuta ai supplementari per 3-2 dalla Germania Ovest. Banks è costretto a saltare il match, fermato dalla cosiddetta “Vendetta di Montezuma” (un’indisposizione intestinale) e viene sostituito da Peter Bonetti.
Dal 1970 al 1972 Banks gioca altre dodici partite in Nazionale, condividendo con Shilton la difesa della porta inglese, finché nell’ottobre del 1972 l’incidente automobilistico mette di fatto la parola fine alla sua carriera. Banks deve rassegnarsi al fatto che la perdita della visione binoculare è un ostacolo insormontabile, almeno per giocare ai massimi livelli.
Gordon Banks resta nella storia del calcio mondiale non soltanto per la prodezza di Guadalajara. Fu un portiere moderno, incredibilmente abile nelle uscite, acrobatico e scattante fra i pali, un atleta completo. Aveva uno strano sorriso cavallino, era un po’ strabico, carattere estroverso ed allegro e fu molto sfortunato dopo tanta fortuna.
Giocò ben 73 partite in Nazionale, oltre 500 nel campionato inglese, fu Campione del Mondo, negò a Pelé un goal che sarebbe rimasto memorabile. Può bastare per riempire una vita.



tratto da: http://www.storiedicalcio.altervista.org/index.html

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