sabato 22 febbraio 2020

Giuseppe GRABBI


Aveva cominciato a giocare all’ala destra e terminò come mediano laterale. Era piccolo, coraggioso, velocissimo, portava avanti la palla con sicurezza, sapeva crossare molto bene e si inseriva nella manovra offensiva per tirare verso la porta avversaria. Aveva l’abitudine di guardare molto il pallone quando correva, ma sapeva vigilare sull’andamento del gioco.
Era studente in ingegneria e giocava per puro diletto, nel senso che lo faceva con grandissima passione, frequentando assiduamente tutti gli allenamenti. Il suo gioco non era molto appariscente ma redditizio, dava calore più di quanto desse luce.
Fu una pedina quasi insostituibile nella Juventus che, nel 1925, conquistò il titolo di Campione d’Italia. Grabbi, vestì la maglia azzurra come ala destra, il 20 gennaio 1924, nella partita disputata a Genova contro l’Austria. In totale, Giuseppe (nonno di Corrado che giocherà qualche partita nella prima Juventus di Lippi) indossò la maglia bianconera dal 1921 al 1927, collezionando ottantaquattro presenze e quattordici goal.

VLADIMIRO CAMINITI
«All’attacco Grabbi fu specialmente attivo e riuscì a effettuare alcuni ottimi centri; due dei quali in piena corsa, quasi sulla linea di fondo, pressato dall’half, in condizioni cioè impossibili a chiunque non riesca, come lui, a muoversi in barba a tutte le leggi dell’equilibrio». Dalla cronaca siglata Debe di Juventus-Legnano 0-1 del 20 settembre 1924, pubblicata da “Hurrà” dell’ottobre 1924. Formazione bianconera: Sartoris; Albera, Rasetto; Monticone, Barale, Grabbi; Munerati, Viola, Pastore, Gambino, Giriodi. Arbitro Mattea. Partita amichevole. «La squadra juventina si presentò largamente incompleta: mancavano Combi, Bruna, Rosetta e Gianfardoni nel primo tempo. La gara si svolse con ritmo regolare e alternate predominanze di gioco fino al momento in cui fu segnato il goal del Legnano, goal che venne a premiare, più che una supremazia tecnica, un maggiore impegno».

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