1913: l’avvocato Giuseppe Hess è il presidente, dopo esserne stato uno dei primi giocatori. È un campionato lungo quello che comincia il 12 ottobre, ci vogliono nervi saldi e tanti buoni giocatori. Oltre a Fuller, terzino d’antan, c’è in questa Juve un altro svizzero, ala destra dal piede veloce e buon fiuto del goal, si direbbe oggi, tale Payer. Gli inizi non sono entusiasmanti, ma il 14 dicembre 1913 contro l’Internazionale di Campelli, Fossati, Aebi e Cevenini III, la Juve c’è e Payer non è da meno: 7-2 ai neroazzurri e rete dello svizzero che apre la goleada. Nel resto della stagione segnerà ancora una doppietta all’Hellas Verona e qualche altro goal, togliendosi inoltre la soddisfazione di vincere contro il Casale che si avvia a conquistare il suo primo e unico scudetto.
“LA STAMPA”, 15 DICEMBRE 1913
La Juventus attendeva l’incontro di ieri con molta ansia, cosa spiegabile, perché da lungo tempo sul brillantissimo campo di Piazza d’Armi nuova più non vi erano stati match di reale importanza. Il team internzionalista ne è sceso mancante di Peterli e Rizzi, il primo feritosi nell’incontro di domenica addietro col Milan, e il secondo squalificato sabato sera dalla Commissiono tecnica per tutta la durata del campionato. Nelle sue file tuttavia contava ugualmente uomini valorosi e virtuosi che nel passato avevano fornito delle partite meravigliose di sputandole con accanita volontà e brio. La squadra, di gran lunga migliorata nella sua ultima composizione, si era preparata a questo match che la metteva di fronte ad una delle migliori squadre del girone lombardo, con serietà di intenti, e i dirigenti del vecchio Club torinese, pronosticavano per oggi, se non una vittoria, certo un esito pari. Il pubblico è accorso numeroso ed entusiasta al campo iuventino seguendo attentamente ogni fase del giuoco e ogni mossa dei giovani giocatori, che sin dall’Inizio con delle veloci scappate hanno saputo sorprendere ed eludere la difesa internazionalista. Nel primo tempo, diremo che il Juventus, che giuocava nella sua completa formazione, ha saputo approfittare di ottime occasioni per segnare nei primi dieci minuti di giuoco ben due goal. Concludendo, della Juventus è apparsa ottima la prima linea per i sicuri passaggi e le ottime combinazioni; indecisa la seconda linea, mentre vigile e attenta la difesa. Dell’Internazionale la prima linea non fu certo all’altezza del suo nome e della situazione: indecisa e lenta nei passaggi ed anche poco sicura nel tiro in goal. I due Cevenini, ad esempio, si sono lasciati sfuggire varie favorevoli occasioni di tiro in goal, forse per troppa precipitazione; la seconda linea discretamente buona; ottimi Fossati ed Engler; nullo Brega in sostituzione di Rizzi; la difesa discreta e non in buona giornata Campelli che negli ultimi quindici minuti, forse perché scoraggiato, fu giudicato nullo. L’arbitro avvocato Pedroni fu attento, deciso e preciso, e seppe richiamare i giuocatori e prendere anche severi provvedimenti quando il giuoco parve degenerare in violenza. Il terreno si presentava pesante.
Il match venne iniziato alle ore quattordici e quarantacinque. La palla è all’Internazionale, la quale scende veloce verso la rete juventina, obbligando la difesa a impegnarsi seriamente e a liberare ogni insidia; poi il giuoco si sposta nel campo avversario e un goal di Bona è annullato dall’arbitro per carica irregolare. La Juventus ritorna all’attacco e Payer ha l’onore di segnare il primo punto per la sua squadra al quinto minuto, dopo aver dribblato la difesa dell’Internazionale. L’Internazionale appena ripreso il giuoco si porta rapidamente sotto il goal di Montano, ma Cevenini I sbaglia un facilissimo tiro a pochi metri dalla porta. I juventini, dopo un duro lavoro, scendono compatti verso la rete di Campelli e al decimo minuto è Dalmazzo che segna un nuovo punto per la sua squadra. I milanesi insistono allora con un giuoco preciso fino nell’area di rigore avversaria, ma la troppa precipitazione di Cevenini III fa loro sbagliare una facile combinazione di segnare a pochi passi dal goal di Montano. Un penalty per l’Internazionale frutta a questo un punto al trentesimo minuto, ma l’insistenza dei milanesi trova una barriera insormontabile della vigile difesa juventina, la quale sventa ogni pericolosa incursione degli avversari. Una parata magistrale di un tiro di Cevenini III e una discesa fulminea dei forwards juventini è fermata a tempo da Fossati.
Il secondo tempo è appena iniziato che Montano è già all’opera, e un tiro insidioso di Cevenini I è parato a tempo dal giovane portiere juventino. Il giuoco però si sposta subito nel campo avversario ed è la volta ora di Campelli poiché impegnato seriamente si libera da un tiro di Payer. Ma al dodicesimo minuto non può impedire che Bona segni irremissibilmente il terzo punto della sua squadra. L’Internazionale si rianima e cerca di spostare il giuoco verso la rete avversaria e la loro insistenza trova il meritato compenso in un bellissimo goal segnato al tredicesimo da Bavastro. La Juventus, animata da incitamenti del pubblico, svolge ora un giuoco brillantissimo e gli avversari non possono impedire a Giriodi di segnare l’uno dopo l’altro due splendidi punti. L’Internazionale a questo punto tenta con un ultimo sforzo di svolgere qualche azione proficua, ma il suo giuoco è troppo slegato per sperare in un pareggio, anzi essendo stato espulso dal campo il giuocatore Engler per giuoco pericoloso, i suoi compagni non sanno più ritrovarsi e così i juventini trovano facile modo di segnare altri due goal, al quarantesimo e quarantunesimo minuto per merito di Dalmazzo e Bona. La partita termina così con la vittoria juventina per sette goal a due.
Ecco la composizione delle due squadre. Internazionale: Campelli, Viganò, Schleider, Brega, Fossati, Engler, Gama, Aebi, Cevenini I, Cevenini III, Bavastro. Juventus: Montano, Arioni, Capello, Bigatto, Boglietti II, Omodei, Boglietti I, Giriodi, Bona, Dalmazzo, Payer.
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