Giunto a Torino da Bari nell’estate del 1939, è una mezzala in grado anche di ricoprire ruoli diversi come centromediano e mediano laterale. È chiamato Paletta per la potenza dei tiri e per la lunghezza dei piedi. Rimane in bianconero per due stagioni, prima di essere prestato al Modena. Ritorna alla Juve l’anno successivo per poi trasferirsi, finita la guerra, nella squadra biancorossa pugliese dove diventerà una vera e propria bandiera. «Lavoratore puntiglioso si rese molto utile – ricorda Caminiti – fu ingaggiato dalla Juve che aveva presidente il conte Emilio de la Forest de Divonne, addensandosi nubi di guerra all’orizzonte, tutto oscillando anche le certezze tradizionali e avite».
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