sabato 15 aprile 2017

PESCARA - JUVENTUS


27 gennaio 1980 – Stadio Adriatico di Pescara
PESCARA-JUVENTUS 0-2
Pescara: Pinotti; Chinellato e Prestanti; Lombardo (dal 69’ Di Michele), Pellegrini e Ghedin; Cerilli, Repetto, Silva, Nobili e Cinquetti. In panchina: Pirri e Domenichini. Allenatore: Giagnoni.
Juventus: Zoff; Cuccureddu e Cabrini; Furino, Gentile e Scirea; Marocchino, Causio, Bettega, Tavola (dal 49’ Brio) e Virdis. In panchina: Bodini e Verza. Allenatore: Trapattoni.
Arbitro: Longhi di Roma.
Marcatori: Virdis 14’, Brio 89’.

Fino a questo punto il campionato della Juventus è stato piuttosto deludente. La squadra bianconera naviga anonimamente sul centroclassifica, distanziata di otto punti dall’Inter capolista. Ben peggio però sta il Pescara dell’ex torinista Giagnoni, solitario fanalino di coda. La Juve comunque da qualche settimana dà incoraggianti segni di ripresa, la grande crisi sembra oramai superata.
Il primo tempo si rivela piacevole e interessante, con un Pescara volitivo e intenzionato a non farsi sorprendere. Proposito che crolla al 14’: punizione di Causio dalla destra, Virdis a centro area svetta su Prestanti e di testa beffa Pinotti. È un gran bel momento per l’attaccante sardo, che con questo goal, mette fine a un digiuno durato quasi dieci mesi: l’ultima sua rete in campionato risaliva, infatti, all’oramai lontano 8 aprile 1979, quando aveva realizzato una tripletta all’Atalanta. La reazione del Pescara è vigorosa. Nella Juventus stentano particolarmente Causio, a cui Trapattoni ha affidato improbabili compiti di regia, e Tavola. E proprio a centrocampo che la squadra bianconera incontra le maggiori difficoltà, anche per la giornata di vena delle mezze ali pescaresi Repetto e Nobili, sempre pronti ad alimentare l’azione dell’estrema sinistra Cinquetti, lui pure in stato di grazia e più volte in grado di portare minacce alla rete di Zoff. Il portiere della Nazionale risponde sempre con grande sicurezza. Dopo qualche minuto della ripresa Trapattoni, resosi conto che i maggiori pericoli vengono dalla fascia destra, ove opera Cinquetti, fa entrare Brio per marcarlo. Per il Pescara si fa notte, anche se i biancoazzurri si mantengono costantemente in avanti nel tentativo di portarsi in parità. La Juve si rende di tanto in tanto pericolosa agendo in contropiede. A un minuto dal termine Virdis batte un calcio d’angolo: sulla traiettoria irrompe, sorprendendo tutti, l’avanzato Brio, che con un gran tiro di destro lascia di stucco Pinotti.
Con questa vittoria la Juventus prosegue nel suo recupero. A fine torneo sarà seconda, distanziata di soli tre punti dall’Inter. Una stagione che sembrava disastrosa si chiude invece dignitosamente.


FERRUCCIO CAVALLERO, “STAMPA SERA”
La Juventus risale. Cinque punti nelle ultime tre partite. È un bottino pingue, se si considera quanto di drammatico stava succedendo poco tempo fa nel clan. Sconfitte a ripetizione, non gioco, si sfiorava addirittura il paradosso trattando l’argomento retrocessione. Nessuno ha mai pensato di venire inghiottito dalle sabbie mobili, ma la classifica determinava uno stato di pesante disagio. Era una croce per gente abituata a vivere su un altro pianeta. La Juve che vince a Pescara contro l’ultima in classifica non festeggia logicamente con caviale e champagne, ma il successo serve per riacquistare serenità e guardare senza affanno a un futuro ricco di impegni: qualificazione in Coppa Italia (mercoledì prossimo al Comunale contro l’Inter), sfida di campionato tra una settimana con il Milan, e anche un pensiero alla Coppa delle Coppe. La data della fatica internazionale non è poi così lontana. «Ci stiamo avvicinando al periodo più importante della stagione – ci tiene a precisare Giovanni Trapattoni – vediamo di continuare su questa strada. Sono contento di come si comportano i ragazzi. Oggi hanno lottato tutti, sta finalmente tornando la voglia di giocare. È stata un’affermazione sofferta, questa di Pescara, perché l’avversario si è dato parecchio da fare. La squadra di Giagnoni merita davvero i complimenti». Trap ha riproposto la “formula tre”, stavolta in trasferta. «E mi sembra – puntualizza il tecnico – che abbia funzionato. Ci sono stati i goal, si poteva raddoppiare anche un po’ prima. Nel primo tempo abbiamo impostato una giusta manovra di contropiede. Virdis? Non mi fermerei in una valutazione soltanto sul goal. Il ragazzo si è mosso abbastanza bene, deve continuare cosi. La capocciata a Lombardo? Un momento di nervosismo. Certo che sono cose da evitare».
La rapida analisi del match si esaurisce così. Trapattoni prima del congedo non esclude possibili cambi a metà settimana contro l’Inter. Sono da valutare le condizioni di Prandelli e Tardelli circa un rientro; e quelle di Scirea (ferita lacero-contusa alla tibia sinistra), Gentile (tacchettata nella schiena), Cuccureddu (contusione anche per lui alla schiena). Il dottor La Neve comunque assicura che non ci dovrebbero essere preoccupazioni per i tre. Dopo le parole dell’allenatore, le attenzioni si rivolgono alla squadra. Tavola spiega di essere uscito perché colto da capogiro, Brio sorride soddisfatto: il gigante ha segnato il suo primo goal in Serie A. C’è una breve interruzione nelle interviste. Le docce non funzionano. Processione, dunque, dei bianconeri in accappatoio in un altro spogliatoio, poi il quarto d’ora dedicato al commento. Il primo che si presta per penne, taccuini, microfoni, registratori e tifosi che si intrufolano (chissà come), è Zoff. Dino ha oggi superato il record prestigioso di Foni, 230 incontri consecutivi in serie A. «Vedrò di continuare e di migliorare – dichiara il portiere – ma non faccio programmi. Quanto alla partita del Pescara non mi è mancato il lavoro, per giunta abbastanza duro se si considera la determinazione con la quale hanno giocato gli avversari». Un flash di Bettega: «Il risultato è giusto. La Juventus ha badato al sodo. Mi sembra, in fin dei conti, che sia la strada giusta da seguire, senza perdersi in fronzoli». Nessuno si esalta, ma è chiaro che il tornare a vincere offre sicurezza, consapevolezza nei propri mezzi. «Abbiamo compiuto dei grossi passi in avanti in classifica – fa presente Scirea – e dire che già ci davano per spacciati». Franco Causio predica umiltà: «Non montiamoci la testa. Il calcio è fatto di questi scossoni. Alti e bassi della professione. Prima ci andava tutto storto, adesso la ruota gira a nostro favore. Ora abbiamo un traguardo immediato da centrare, la Coppa Italia. Personalmente vorrei vincerla tutti gli anni. Una manifestazione che se se la aggiudicano gli altri è di estrema importanza, ma se va alla Juventus non vale più una lira. Non so come mai, fate un po’ voi». È una chiacchierata ampia col Barone, che si conclude spendendo anche due parole per Virdis: «Ha segnato un bel goal, un’iniezione di fiducia per questo ragazzo che ha trascorso un periodo tremendo».

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