Nasce a Castellamare di Stabia, in provincia di Napoli, il 15 febbraio 1973. Mediano di fatica cresciuto nel Napoli, si mette in evidenza nell’Udinese. Nell’estate del 1996 si trasferisce a Torino, senza tuttavia trovare mai tanto spazio. Termina la sua breve esperienza in bianconero, totalizzando solamente quattro presenze.
L’ultimo arrivato è Raffaele Ametrano: benvenuto! Così tifosi e giocatori – si legge su “Hurrà Juventus” del settembre 1996 – hanno accolto il nuovo bianconero, ex-Udinese, punto di forza della Nazionale Under 21 di Cesare Maldini che tanto ha vinto negli ultimi anni. Raffaele è un combattente nato, uno di quelli che piacciono tanto a Lippi. È la sua caparbietà che gli ha consentito di superare tutte le difficoltà e di emergere. Ha iniziato la carriera giocando nelle giovanili del Napoli.
Da giovane viveva praticamente di pane e calcio. Aspettava la domenica per andare al San Paolo a fare il raccattapalle, dove guardava a bocca aperta Maradona, molto più che un idolo. Spesso, poi, durante la settimana, accadeva che la squadra Allievi si allenasse insieme alla prima squadra. Un giorno, proprio Maradona, notò i piedi del giovanotto che stava sulla fascia destra correndo su e giù per il campo: quei piedi portavano scarpe bucate! «Ragazzo, vieni qui», gli disse allora Diego. E gli regalò un paio di scarpe nuove. Ametrano quasi non ci credeva: erano le scarpe di Maradona!
Un piccolo aneddoto per un grande campione approdato adesso alla Juve: «Fantastico, ho coronato il sogno della mia vita, il sogno di giocare in un grande club. La Juve è il massimo, cercherò di dimostrare il mio valore. Quando ho saputo del trasferimento, pensavo fosse uno scherzo. Adesso dipende da me, dalle mie capacità. Mi metterò a disposizione del gruppo, cercando di imparare. Al solo pensiero di dover disputare tutte le manifestazioni importanti che attendono la Juve quest’anno, mi sento caricato a mille. Non vedo l’ora di scendere in campo o, magari, anche di andare solo in panchina. Dipenderà dal tecnico, certo, ma dipenderà soprattutto da me. Per ora lasciatemi assaporare tutta la gioia di questo momento. Degli attuali giocatori, bianconeri conoscevo praticamente tutti. Molti erano con me nell’Under 21: Del Piero, Tacchinardi, Amoruso e Vieri. Gli altri li conosco per averci giocato contro o per fama. La Juve è una squadra che presenta gioventù ed esperienza. Con grandi campioni e un grande tecnico. Questa Juve è davvero fortissima!»
2 commenti:
la scarsezza fatta giocatore..sopravvalutato in ogni senso.
Aveva polmoni d'acciaio.. oggi giocherebbe titolare ovunque.. all'epoca c'erano veramente mostri sacri purtroppo non ha avuto spazio e tempo... Cmq almeno c'è arrivato alla Juventus.
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