Negli anni precedenti la Prima Guerra Mondiale, Pietro Gili, appena diciassettenne, essendo nato a Torino nel 1897, gioca nella prima squadra del Piemonte, tecnica compagine che ospita nomi illustri, come Valobra, Boggio (passati poi al Torino) e Faroppa. Dopo la guerra gioca nelle file del Pastore, con Aliberti, Chiabotto e Gariglio e nel 1915 diventa il centromediano della U.S. Torinese, un’altra formazione di grande prestigio della quale fanno parte il portiere Giacone, i fratelli Boglietti e l’indimenticabile Pio Ferraris.
All’inizio della stagione 1920-21 viene acquistato dalla Juventus, che lo gira alla Biellese. Torna in bianconero l’anno successivo. Purtroppo la sua carriera è prematuramente stroncata sul campo dell’Alessandria da un grave incidente e fu un vero peccato, perché alle inesauribili risorse fisiche, Gili accoppiava indiscutibili qualità tecniche.
Dal 1925 al 1928 diventa allenatore-giocatore nel Cusiana di Omegna e poi alla Richard Ginori di Mondovì fino al 1931. Dopo queste esperienze riceve la chiamata di Sandro Zambelli che lo convince ad assumere il ruolo di allenatore delle squadre minori bianconere. Proprio in questo delicato settore, si rese estremamente utile alla società.
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