Nato a Vescovato (Cremona), il 17 ottobre del 1924, iniziò la carriera nella Cremonese; passò, poi, all’Atalanta all’inizio della stagione 1946-47, dove riuscì a imporre il suo nome all’attenzione dei tecnici e ottenere la convocazione per le Olimpiadi di Londra del 1948. La Juventus, protesa a rinverdire gli allori del passato e a ripetere le prodezze del quinquennio, decise di acquistarlo, insieme a Piccinini. Il compito dei due mediani era fra i più difficili: dovevano sostituire il tandem Depetrini-Locatelli, oramai declinante, ma che aveva lasciato un’impronta indelebile nel gioco della Juventus; poche partite furono sufficienti a Mari e a Piccinini per sgombrare il campo da ogni dubbio. La Juventus, edizione 1949-50, formato “WM”, la prima Juventus voluta dall’avvocato Gianni Agnelli, aveva trovato, con un colpo fortunato, la sua naturale propulsione a centrocampo.
venerdì 17 ottobre 2025
Giacomo MARI
Nato a Vescovato (Cremona), il 17 ottobre del 1924, iniziò la carriera nella Cremonese; passò, poi, all’Atalanta all’inizio della stagione 1946-47, dove riuscì a imporre il suo nome all’attenzione dei tecnici e ottenere la convocazione per le Olimpiadi di Londra del 1948. La Juventus, protesa a rinverdire gli allori del passato e a ripetere le prodezze del quinquennio, decise di acquistarlo, insieme a Piccinini. Il compito dei due mediani era fra i più difficili: dovevano sostituire il tandem Depetrini-Locatelli, oramai declinante, ma che aveva lasciato un’impronta indelebile nel gioco della Juventus; poche partite furono sufficienti a Mari e a Piccinini per sgombrare il campo da ogni dubbio. La Juventus, edizione 1949-50, formato “WM”, la prima Juventus voluta dall’avvocato Gianni Agnelli, aveva trovato, con un colpo fortunato, la sua naturale propulsione a centrocampo.
giovedì 16 ottobre 2025
Federico MUNERATI
Nel suo calcio, le ali giocavano entrambe avanti e il loro compito principale era quello di effettuare traversoni per i piedi o per la testa del centrattacco. Se il cross arrivava da sinistra, l’ala destra si proiettava incontro al pallone per incornarlo in rete e viceversa. Munerati sapeva fare in modo ottimale entrambe le cose, perché era un giocatore velocissimo e opportunista, con eccezionali doti di palleggiatore che gli permisero di vestire la maglia bianconera 254 volte e di realizzare ben 114 gol.
mercoledì 15 ottobre 2025
David TREZEGUET
martedì 14 ottobre 2025
Didier DESCHAMPS
Fratelli nel dolore. Didier Deschamps ha un amico, – scrive Matteo Dalla Vite sul “Guerin Sportivo” del 10-23 agosto 1994 – il suo migliore amico: si chiama Marcel Desailly, e con lui ha diviso le gioie nel Nantes e la profonda tragedia di un parente che viene a mancare. Didier è un ragazzo sensibile, come Desailly. Entrambi si sentono fratelli, forse perché quelli veri non ci sono più. «È difficile parlarne, anche se sono già passati alcuni anni. Marcel aveva un fratello, giocava bene al calcio: noi tre eravamo inseparabili, sembravamo indistruttibili, ma un giorno un incidente d’aut se lo è portato in Paradiso. Anch’io avevo un fratello, si chiamava Philip. Scomparve quando l’aereo che lo portava a Bruxelles per lavoro cadde; se ne andò quando io avevo diciotto anni e lui ventuno. Adesso ha capito perché ci sentiamo così uniti?».
lunedì 13 ottobre 2025
Massimo BONINI
domenica 12 ottobre 2025
Fabian O'NEILL
Apri Google e digiti il suo nome – scrive Francesco Schirru, su Goal.com del 2 luglio 2020 –. Il drammaturgo statunitense? La linea di abbigliamento per il surf? La città americana? Il clan, dinastia reale che ha avuto un’enorme importanza nella storia irlandese? No. No. No. No. Meglio allargare la ricerca. Calciatore. Ok, ci siamo. Fabian O’Neill. Nome ispanico, cognome dalla verde isola d’oltre manica. Uruguayano, idolo di Cagliari, di Zizou. Cavalli, donne, bar, fattorie, macchine, povertà e ricchezza, musica e parole. Classe, superata. Milioni. Una storia che ha tutto. Elevato alla massima potenza.
sabato 11 ottobre 2025
Luciano FAVERO
«Ero a conoscenza delle trattative della Juventus per prelevarmi dall’Avellino e mandarmi alla Lazio, quale contropartita di alcuni giocatori; partii per le vacanze con la consapevolezza di vestire la maglia biancoazzurra laziale. Fu proprio in vacanza che ricevetti dalla società la notizia del mutamento di programma; la cosa mi lasciò letteralmente incredulo e la mia felicità esplose nel più vivo entusiasmo. Poi è sopraggiunta una fase all’insegna della paura di commettere errori; essere accanto a personaggi di fama mondiale, mi ha fatto scaturire un senso di inferiorità e di imbarazzo che ha creato delle difficoltà al mio rendimento iniziale. Soprattutto, ero deluso dalla consapevolezza di vedere i tifosi juventini titubanti a un mio impiego nella squadra bianconera; molto mi giudicavano non da Juventus. È stato un periodo molto duro, poi, in una partita casalinga contro il Napoli, sono riuscito ad annullare Maradona e la gente ha cominciato a scoprire anche Luciano Favero, quale protagonista delle vittorie della Juventus».
venerdì 10 ottobre 2025
Emanuele BELARDI
Spesso si sceglie di stare tra i pali perché gli altri sono più bravi a giocare la palla – scrive Umberto Zola su “Hurrà Juventus” dell'ottobre 2006 – oppure perché nessuno vuole rimanere fisso in porta e tutti vogliono essere protagonisti nell’area avversaria. Non è questo il caso: Emanuele Belardi oggi ha ventinove anni, ma già quando era un bambino come tanti e giocava a pallone nei campetti di Eboli, il neo acquisto bianconero preferiva le parate ai calci, amava tuffarsi piuttosto che correre. La voglia c’era, le qualità pure e così la sua passione si è trasformata in una professione. Undici anni di onorata carriera, coronata quest’estate dalla chiamata della Juventus, «un’opportunità colta al volo».
giovedì 9 ottobre 2025
Giancarlo BERCELLINO
mercoledì 8 ottobre 2025
Antonio CABRINI
martedì 7 ottobre 2025
Rinaldo MARTINO
lunedì 6 ottobre 2025
Jurgen KOHLER
Il suo primo mese italiano scrive Maurizio Crosetti sul “Gerin Sportivo” del 25 settembre - 1° ottobre 1991 –, Jürgen Kohler l’ha trascorso distribuendo sorrisi: un po’ perché si tratta di un simpatico naturale, un po’ perché non capiva un accidente di quello che gli dicevano. Così è vissuto in simbiosi con Stefan Reuter, il quale sapeva da un anno che sarebbe venuto da queste parti e ha provveduto studiando. Kohler era ritenuto quasi un optional.
domenica 5 ottobre 2025
JUVENTUS - MILAN
18 novembre 1962 - Stadio Comunale di Torino
JUVENTUS-MILAN 1-0
Juventus: Anzolin; Castano e Salvadore; Emoli, Leoncini e Sarti; Crippa, Del Sol, Miranda, Sivori e Stacchini. Allenatore: Amaral.
Milan: Ghezzi; David e Radice; Pivatelli, Maldini e Trapattoni; Del Vecchio, Sani, Altafini. Rivera e Barison. Allenatore: Rocco.
Arbitro: Jonni di Macerata.
Marcatore: Sivori al 36’.
sabato 4 ottobre 2025
venerdì 3 ottobre 2025
Zlatan IBRAHIMOVIC
«Mia madre ha lavorato come donna delle pulizie; tanto e duro, come può fare solo una che ha una personalità molto forte. Mio padre fa il manutentore di uno stabile ed ha un orgoglio smisurato; non puoi aiutarlo in niente, non te lo permette. Deve essere per questo che un sacco di volte, anche da ragazzo, mi sono sentito dire “Zlatan Ibrahimović, tu non ascolti”. È vero; mi piace fare le cose da solo. Ma il tempo mi sta aiutando a capire che a volte si ha bisogno anche degli altri. Anche in campo. Il campo dove sono diventato calciatore è stato quello di un parco di Rosengard, il ghetto di Malmö. Pochi svedesi, molti stranieri: neri, arabi, musulmani, orientali. Ci si conosceva tutti, ci si aiutava tutti e soprattutto si giocava tutti i giorni, ma proprio tutti; i ragazzi arrivavano anche dagli altri parchi lì intorno e ognuno portava una cosa nuova, inventata oppure vista alla televisione. Un colpo, un tiro particolare, una finta. I miei maestri di strada sono stati due: Goran, un macedone, e Gagge, un bulgaro che toccava la palla come un brasiliano, aveva un anno più di me e giocò assieme a me nella Primavera del Malmö. Mi hanno spiegato un sacco di trucchi, mi hanno insegnato il piacere di far fare certe cose al pallone, di toccarlo in un certo modo».
giovedì 2 ottobre 2025
Enrique Omar SIVORI
«Omar Sivori è un vizio». Soleva ripetere l’avvocato Giovanni Agnelli con un accostamento tanto colorito quanto efficace. Omar arriva da Buenos Aires nell’estate del 1957, grazie al programma del dottor Umberto Agnelli, che esige il rilancio della Juventus dopo cinque stagioni di vacche magre. Omar è uno degli Angeli dalla Faccia Sporca del calcio argentino. Non è alto, ha un baricentro piuttosto basso, dettaglio importante per un calciatore, una zazzera corvina e lo sguardo pungente di chi ti vuole prenderti in giro. Il resto della storia non ha misteri. Su di lui sono stati versati torrenti di inchiostro.
mercoledì 1 ottobre 2025
Mirko VUCINIC
Quello che gioca in pantofole o in infradito: così è stato più volte soprannominato Mirko Vucinić, montenegrino di Niksić. Classe purissima, talento da vendere, tutti gli ingredienti per diventare uno dei giocatori più forti della propria epoca. Ma Mirko, come detto, gioca in pantofole: un dribbling ben riuscito e, per lui, la partita finisce lì. E tutto rimane sospeso nell’aria, nell’attesa vana del definitivo salto di qualità.
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