martedì 16 dicembre 2025

Giuseppe MONTICONE

Noto con il nomignolo di Nabo, ebbe purtroppo una carriera brevissima, perché un crudele destino lo tolse alla Juventus e ai molti amici che in poco tempo si era creato. Eppure nulla poteva far supporre che la vita di Giuseppe sarebbe stata stroncata in così breve lasso di tempo: la natura non era certo stata avara con Nabo, dotandolo di struttura fisica quasi perfetta, per non dire eccezionale. Era un combattente nato, che eseguiva il suo lavoro senza disperdersi in azioni confuse e avventurose, ma incanalando la sua condotta tra le sponde della sagacia, dell’ordine e del rendimento completo.

lunedì 15 dicembre 2025

Jean-Alain BOUMSONG


Jean-Alain Boumsong – scrive Enrica Tarchi su “Hurrà Juventus” dell’ottobre 2006 – è arrivato alla Juventus pochi giorni prima della chiusura del mercato. Difensore francese di 26 anni, ha già una larga esperienza internazionale maturata nei campionati francesi, scozzese, inglese e nella Nazionale transalpina. Originario del Camerun, Boumsong vive in Francia dall’età di 14 anni. I primi calci al pallone sono un divertimento, per le strade della sua città natale, Douala. «Eravamo ragazzini, andavamo a scuola e poi ci trovavamo per giocare a calcio», racconta. Poi la sua famiglia si trasferisce in Francia per avere migliori possibilità nella vita professionale e così lui e i suoi cinque fratelli fanno di un luogo fino ad allora meta esclusivamente vacanziera, la loro nuova casa.

domenica 14 dicembre 2025

BOLOGNA - JUVENTUS


10 febbraio 1963 – Stadio Comunale di Bologna
BOLOGNA-JUVENTUS 1-2
Bologna: Cimpiel; Capra, Pavinato; Tumburus, Janich, Fogli; Renna, Bulgarelli, Nielsen, Haller, Pascutti. Allenatore: Bernardini.
Juventus: Mattrel; Castano, Salvadore; Noletti, Carrera, Sarti; Sacco, Del Sol, Miranda, Sivori, Stacchini. Allenatore: Amaral.
Arbitro: Jonni di Macerata.
Marcatori: Del Sol al 27’, Nielsen al 60’, Miranda al 77’.

sabato 13 dicembre 2025

Armando MIRANDA


Nella stagione 1962-63 – si legge su “La storia della Juventus” di Perucca, Romeo e Colombero – chiusa dalla Juventus con un non disprezzabile secondo posto alle spalle dell’Inter (sia pure con quattro punti di svantaggio nei confronti dei nerazzurri di Burgnich, Facchetti, Suarez, Jair e Sandro Mazzola) è comparso in maglia bianconera, in anticipo sui tempi, un UFO. Non molti lo ricordano, Armando Miranda, brasiliano, nato a San Paolo il 12 dicembre del 1939, ultimo di dieci fratelli, attaccante del Corinthians. Mezz’ala ambidestra o centravanti è tesserato come oriundo (padre e madre di origine italiana, di San Giuliano presso Napoli). Miranda è un ragazzone di un metro e 82 per 80 chili, con una strana rassomiglianza (volto e fisico) con il suo connazionale Angelo Benedicto Sormani, e con un tiro fulminante.

venerdì 12 dicembre 2025

Pietro SERANTONI


Nasce a Venezia il 12 dicembre 1906. Nel 1927, a poco più di vent’anni Toni è militare, a Milano, gioca nella Minerva in seconda divisione in attesa di lasciare la divisa e tornare in Laguna. Lo nota Arpad Weisz, allenatore dell’Ambrosiana-Inter: per 300 lire al mese diventa nerazzurro. Nel 1929-30 è promosso titolare, debutta a Livorno e Weisz gli assegna il compito più difficile, fermare il motorino del Livorno, Magnozzi. Ci riesce e l’Inter vince 2-1. Non salta una partita, conquista il primo scudetto a girone unico, un ottimo avvio di carriera. Trova un amico, Meazza, un ragazzino esile e sperduto in mezzo ai marcantoni delle difese. E allora guai a toccarlo, Toni con lealtà ma gelidamente, è pronto a spietate vendette. Con il Pepp fa coppia fissa, dentro e fuori dal campo e l’amicizia continua anche quando il calcio diventa solo un ricordo. Esordisce in Nazionale, giocando a Bruxelles contro il Belgio: 3-2 con due goal di Meazza.

giovedì 11 dicembre 2025

Fabrizio RAVANELLI


Classe 1968, un fisico da lottatore sormontato da una chioma precocemente imbiancata. Ha già giocato per parecchie squadre, prima di esplodere nella Reggiana. È un idolo dei tifosi granata, ma quando viene acquistato dalla Juventus e lasciato in parcheggio a Reggio Emilia per una stagione, è accusato di tirare indietro la gamba e, aspramente contestato, lascia una cattiva immagine di sé. Lo chiamano “venduto”: «Non potevano dirmi una cosa più offensiva! Io ho sempre dato il massimo, ho cercato di segnare come in tutte le altre stagioni. Il fatto è che non appena le cose si sono messe male, certa gente ha dato tutte le colpe al sottoscritto».

mercoledì 10 dicembre 2025

Sergio MANENTE


Nasce a Udine il 10 dicembre 1924 e nella squadra friulana gioca (in Serie B) fino al 1945-46. Come se fosse un predestinato, esordisce in A la stagione successiva nell’Atalanta, proprio contro la Juventus. È il 22 ottobre 1946, la gara finisce 3-1 per i torinesi, lui gioca all’ala destra. Allenatore neroazzurro è l’ex bianconero Monti, suo avversario diretto Varglien, di cui prenderà il posto alla Juventus. Ben presto Manente diventa terzino “sistemista”, ruolo che ricopre con classe sopraffina. La Juventus lo chiama nel 1948-49 e gioca come terzino destro a fianco di Rava. Quindi, l’anno successivo, il passaggio a sinistra per far posto a Bertuccelli. L’allenatore Carver vede in lui un terzino all’inglese e dà fiducia a questo giovane che si compiace di giocare in avanti senza pensare troppo a marcare gli attaccanti rivali. «Un difensore all'inglese come lui, in Italia non l'avevo ancora visto», dice il mister juventino.

martedì 9 dicembre 2025

Kwadwo ASAMOAH


La prossima stagione giocherà nell'Inter – si legge sulla pagina Facebook de La Maglia della Juve il 18 maggio 2018 – e  a molti questo non piacerà: Kwadwo Asamoah non ha rinnovato con la Vecchia e si trasferirà nella Milano nerazzurra. Era stato vicino alla partenza già la scorsa estate, per poi proseguire la sua avventura in bianconero.

lunedì 8 dicembre 2025

Rino FERRARIO


La storia calcistica di Rino Ferrario comincia a sedici anni, quando, dopo il Collegio Arcivescovile di Desio, viene mandato al Collegio di Saronno. Nella squadra del collegio, Rino figurava all’ala sinistra e faceva progressi ogni giorno. A sedici anni, un dirigente lo invitò a giocare nella Pro Lissone, squadra che, a quei tempi, militava addirittura in Serie C. Rino accettò: mancavano dodici giornate alla fine del campionato e il giovane Ferrario le disputò tutte, sempre come ala sinistra. Ogni partita un goal, anche se sotto il profilo tecnico non era propriamente un mostro.

domenica 7 dicembre 2025

NAPOLI - JUVENTUS


20 aprile 1958 – Stadio della Liberazione di Napoli
NAPOLI-JUVENTUS 4-3
Napoli: Bugatti; Greco, Posio; Morin, Franchini, Beltrandi; DI Giacomo, Bertucco, Vinicio, Pesaola, Brugola. Allenatore: Amadei.
Juventus: Mattrel; Boldi, Garzena; Corradi, Montico, Emoli; Stacchini, Boniperti, Charles, Sivori, Stivanello. Allenatore: Broćić.
Arbitro: Lo Bello di Siracusa.
Marcatori: Vinicio al 4’ e al 77’, Greco autorete al 6’, Brugola al 24’, Stacchini al 58’, Montico all’86’, Bertucco all’88’.

sabato 6 dicembre 2025

Giovanni FERRARI


Detto Gioanin o Giovannin, esordì in Prima Divisione (come si chiamava allora la Serie A) quando non aveva ancora sedici anni, nella stagione 1923-24, nella file dell’Alessandria, allenata dall’ungherese Béela Révéezs. Le stagioni seguenti, visse in simbiosi calcistica con il grandissimo allenatore Carlo Carcano, tanto da seguirlo a Napoli nell’Internaples, la più forte squadra campana che contese all’Alba di Roma l’onore di rappresentare la Lega Sud nella finale contro la Lega Nord per il titolo italiano nel 1925-26. L’Alba ebbe la meglio sull’lnternaples, ma i romani furono poi battuti nettamente (7-1 e 5-0) dalla Juventus che schierava: Combi; Rosetta e Allemandi; Grabbi, Viola e Bigatto; Munerati, Vojak I, Pastore, Hirzer e Torriani. Tornato da Napoli per il campionato 1926-27, Ferrari rimase nell’Alessandria, allenata da Carcano, sino al giugno 1930. L’ultima partita in grigio di Giovannin fu a Udine il primo giugno di quell’anno, contro la Triestina. L’anno seguente emigrò a Torino chiamato, nella Juventus, dallo stesso Carcano diventato allenatore dei bianconeri.

venerdì 5 dicembre 2025

Marcelo Danubio ZALAYETA


Novembre 1997: dal Peňarol alla Juventus il passo è immenso se a compierlo è un ragazzino di diciannove anni. Marcelo Zalayeta, attaccante dal fisico impressionante, sbarca a Torino insieme al suo connazionale Pellegrin e, mentre annusa l’aria dello spogliatoio della prima squadra, trova presto modo di dare una mano alla squadra Primavera. Debutta, in effetti, al Torneo di Viareggio e stupisce tutti per il tocco felpato e il passo apparentemente lento, ma imperioso e inarrestabile: «I primi mesi sono stati terribili, mi hanno aiutato tantissimo i miei connazionali, Fonseca e Montero a superare quei momenti; anche gli altri miei compagni, con i quali ho subito legato, mi hanno accolto molto bene. Poi, ho cominciato a imparare l’italiano, ho fatto qualche conoscenza e mi sono ambientato in fretta».

giovedì 4 dicembre 2025

Cesare VALINASSO


Nasce a Torino, il 27 novembre 1909. Ultimo di tre figli (il padre era sarto) mosse i primi passi nell'Oratorio Michele Rua di Torino. Nel 1928 entrò nelle giovanili della Reggina, disputando sei partite nel corso della stagione 1928-29. In seguito, a causa del servizio di leva, passò alla Novellara e alla Biellese. In quel periodo esordì anche in Nazionale giovanile, in occasione di un incontro vinto per 8-1 contro la Francia.

mercoledì 3 dicembre 2025

Giuseppe GIACONE


È stato il primo portiere della Juventus che abbia vestito la maglia della Nazionale – scrive Gabriele Ferrero su “Hurrà Juventus” del febbraio 1963 –. Nato e cresciuto nelle squadre giovanili torinesi, salì rapidamente alla ribalta del calcio italiano. Giacone non aveva ancora 18 anni quando ebbe l’onore di esordire nella prima squadra dell’Unione Sportiva Torinese, per poi passare al Pastore, squadra che a quell’epoca era di primo rango. Fu proprio in un memorabile incontro a Bologna tra il Pastore e la gloriosa squadra rosso-blu dei fratelli Badini, che lo smilzo Giacone richiamò l’attenzione dei dirigenti juventini, i quali si affrettarono a farlo diventare bianco-nero.

martedì 2 dicembre 2025

Raimundo ORSI


Alle Olimpiadi di Amsterdam, 1928, l’Argentina era arrivata seconda dietro l’Uruguay. La Stella di Amsterdam era stata l’ala sinistra della Nazionale del Plata: tutti dicevano che quell’Orsi era un uomo prodigioso e la Juventus decise di assicurarselo. I giornali di allora non pubblicavano fotografie; non esisteva la televisione, perciò vi era grande attesa (non soltanto a Torino) di vedere in carne e ossa quel fenomeno. Lo si immaginava un tipo grande e grosso, pieno di muscoli, con una grinta feroce; invece, quando arrivò con il piroscafo a Genova, si vide che era tutto il contrario, con grande sbalordimento degli juventini, che si credettero presi in giro.

lunedì 1 dicembre 2025

Salvatore SCHILLACI


Nasce a Palermo il primo dicembre del 1964 da una famiglia povera. Il calcio è la sua passione e dopo un campionato nella categoria Dilettanti, approda al Messina, dove gioca dal 1982 al 1989 segnando un’infinità di goal. La Juventus lo nota e lo acquista nel 1989 insieme con un altro attaccante semisconosciuto, Pierluigi Casiraghi, e lo fa esordire in Serie A il 27 agosto 1989. Da quel momento inizia la favola di Totò, che realizza il sogno da bambino, giocando nella squadra per la quale ha sempre fatto il tifo.

domenica 30 novembre 2025

Sandro SALVADORE


Sandro Salvadore era uno dei pochissimi difensori, se non l’unico, che teneva i calzettoni arrotolati sulle caviglie, come Omar Sivori. All’epoca non era obbligatorio portare i parastinchi, a lui davano fastidio e li metteva solo in casi eccezionali. Mostrava gli stinchi nudi agli avversari, senza timore. Detto Old Billy, soprannome proveniente dalla grande ammirazione per Billy Wright, mitico centromediano dell’Inghilterra che sconfisse 4-0 l’Italia di Valentino Mazzola allo Stadio Comunale di Torino, il 16 maggio 1948. Billy fu adottato come nome di battaglia da Salvadore: «Potenza del nome, suonava bene, e poi apparteneva a un gran regista difensivo, un pilastro dell’Inghilterra dei maestri».