mercoledì 15 maggio 2024

Cestmir VYCPALEK


Parco Stromovka è il suo campo preferito, i compagni di quartiere gli avversari più indomiti. Čestmír è un ragazzotto biondo e paffutello che trascorre interminabili ore nel cortile di casa a incantare compagni e avversari; palleggia col piede destro e col mancino fino all’esasperazione. Papà Premsyl, tifoso del grandissimo Slavia Praga lo costringe a seguirlo ogni domenica allo stadio Spartan e Čestmír comincia ad accarezzare sogni di grandezza calcistica.

martedì 14 maggio 2024

Zdenek GRYGERA


Le nuvole si agitano inquiete in cielo come inseguissero un pallone o dovessero marcare stretto l’avversario – scrive Guido Andruetto su “Hurrà Juventus” dal maggio 2008 – bianche e nere fanno un certo effetto sopra le nostre teste, mentre ci stringiamo la mano prima di incamminarci verso il posto scelto per l’intervista. La cornice dell’incontro con Zdenek Grygera è la dorata hall del Principi di Piemonte, un salotto lucente dentro il quale il difensore ceco dice di ritrovare l’eleganza e la raffinatezza di una città e di una squadra che lo hanno letteralmente sedotto. Comincia così, dal racconto di questo innamoramento abbagliante, il nostro colloquio: «Indossare la maglia bianconera per me è un traguardo così importante, e per certi versi inatteso, che mi risulta stranamente difficile spiegare la sensazione di grazia e di realizzazione che sto provando in questa fase della mia vita».

lunedì 13 maggio 2024

Stefano TACCONI


Poteva diventare cuoco e preparare spaghetti all’amatriciana – scrive Angelo Caroli su “Hurrà Juventus” del gennaio 1984 – e polenta con spezzatino; invece è finito fra due pali, a vivere in solitudine l’arte acrobatica del portiere. La storia di Stefano Tacconi è singolare, quasi una fiaba, dove tutto diventa incantesimo ed è appeso al sottile filo dei sogni e dove un bambino fragile si trasforma in principe.

domenica 12 maggio 2024

JUVENTUS - SALERNITANA

 


13 giugno 1948 – Stadio Comunale di Torino
JUVENTUS-SALERNITANA 2-0
Juventus: Sentimenti IV; Dalmonte e Rava; Depetrini, Parola e Locatelli; Kincses, Cergoli, Boniperti, Magni e Sentimenti III.  Allenatore: Chalmers.
Salernitana: Masci; Rispoli e Iacovazzi; Dagianti, Pastori e Rodriguez; Merlin, Vaschetta, Piccinini, Sifredi e Onorato. Allenatore: Viani.
Arbitro: Cicardi di Lecco.
Marcatori: Rispoli aut. al 34’, Magni all’87’.

sabato 11 maggio 2024

Adriano BONAIUTI



Nasce a Roma, il 7 maggio 1967. Arriva alla Juventus nell’estate del 1989. Riserva di Tacconi, riesce a totalizzare solamente una presenza, in Juventus-Cremonese 4-0 dell’8 aprile 1990.

ADALBERTO SCEMMA, DA “HURRÀ JUVENTUS” DEL DICEMBRE 1989
Portieri non si nasce, si diventa. Ci sono tre strade: o si è i più brocchi della compagnia e allora si va dritti tra i pali senza fiatare; o si è i più piccoli e allora le eventuali proteste rimangono inascoltate; oppure si ha un fratello maggiore che avendo più vissuto, maturato e filtrato esperienze analoghe, ha pensato bene di adattarsi alla situazione sino a diventare portiere sul serio. In questi casi si finisce tra i pali per tradizione familiare o semplicemente imitazione, com’è successo ad Adriano Bonaiuti.

venerdì 10 maggio 2024

Gilberto NOLETTI


Chissà quanti si ricorderanno di questo difensore – scrive Gianni Giacone su “Hurrà Juventus” – che Amaral converte sin dall’inizio al suo 4-2-4 di tutto stile brasiliano? Al profano il modulo richiama prima di tutto confusione di numeri e di ruoli, a qualche tecnico pure, ma la Juventus formato sudamericano per un bel po’ è accattivata dalle trovate esotiche del suo trainer e la concorrenza guarda con curiosità, ma anche con una certa dose di rispetto, questa squadra che ci ha i centromediani interscambiabili e il terzino sinistro con il numero sei, Noletti il più delle volte.

giovedì 9 maggio 2024

Luciano SPINOSI


Nasce a Roma il 9 maggio 1950. A dieci anni, è investito da una macchina, che gli causa la frattura di una gamba («Da mancino diventai destro», ama ricordare); si riprende ed è tesserato dalla Tevere Roma, che gioca in Quarta Serie. Luciano picchia che è un piacere, mangia delle bistecche da far paura, ma non ingrassa di un etto; lo chiamano Er Secco der Villaggio. «Sono sempre passato per un picchiatore, ma non era così. Certo, le mie entrate le facevo, ma non ho mai fatto male a nessuno e, soprattutto, non sono mai stato espulso per un fallaccio».

mercoledì 8 maggio 2024

Andrea BARZAGLI


«Un’emozione forte. Avevo vissuto una settimana molto tranquilla, perché mi sentivo sereno. Secondo me era arrivato il momento giusto. Poi la mattina mi sono svegliato e mi è iniziato un po’ di magone, sapevo che sarebbero venuti la mia famiglia e i miei amici. Ho avuto un’annata calcisticamente difficile, sono stato molto fuori, non mi sentivo più all’altezza degli altri. E quando sei in una squadra del genere, con dei giocatori così, allenarti diventa impegnativo, c’è tantissima qualità quindi devi star bene fisicamente. Nello spogliatoio i ragazzi hanno scherzato e il magone mi è passato. Non mi aspettavo il prepartita con i ringraziamenti del presidente e la squadra schierata. Gigi che è venuto apposta da Parigi, mi ha fatto un enorme regalo. E già lì è stata un’emozione forte».

martedì 7 maggio 2024

Emanuele GIACCHERINI


«Giaccherini è l’esempio di come un giocatore che ha fatto la provincia, può meritarsi la Juventus. Se si chiamasse Giaccherinho sarebbe molto più considerato», sono parole di Antonio Conte. Alto 167 centimetri è un giocatore duttile, molto dotato nel dribbling e veloce sul breve, caratteristiche che gli permettono di saltare facilmente l’uomo. Ottimo negli assist, ha anche una buona capacità realizzativa grazie ai suoi inserimenti.

lunedì 6 maggio 2024

Domenico MAROCCHINO


Nella gara di ritorno con il Widzew Łódź, nella Coppa Campioni 1982-83, in cui sostituì Bettega, fu accolto all’aeroporto di Varsavia da uno stuolo di ragazzine polacche entusiaste che esibivano un’incredibile striscione con la scritta (in italiano) “Marocchino, vieni a ballare con noi in discoteca”, a testimonianza che Domenico ha spesso, inconsciamente, inteso il calcio come un hobby e non come una professione vera e propria.

domenica 5 maggio 2024

ROMA - JUVENTUS


15 marzo 1931 – Campo Testaccio di Roma
ROMA–JUVENTUS 5-0
Roma: Masetti; De Micheli e Bodini II; Ferraris IV, Bernardini e D’Aquino; Costantino, Fasanelli, Volk, Lombardo e Chini. Allenatore: Burges.
Juventus: Combi; Rosetta e Caligaris; Barale, Varglien I e Vollono; Munerati, Cesarini, Vecchina, Ferrari e Orsi. Allenatore: Carcano.
Arbitro: Carraro di Padova.
Marcatori: Lombardo al 6’, Volk al 51’, Bernardini su rigore al 61’, Fasanelli al 78’, Bernardini al 88’.

sabato 4 maggio 2024

Ruben OLIVERA


«Ho ricordi bellissimi dell’esperienza juventina. Ho avuto la fortuna di giocare, di vincere tre scudetti, di conoscere e di giocare assieme a giocatori spettacolari come Del Piero, Camoranesi, Thuram, Ibrahimović. Ho un po’ di rimorso, perché potevo comportarmi meglio e magari fare qualche anno in più. Solo questo». Uruguagio di Montevideo, sponda Danubio, classe 1983, arriva alla Juventus nel 2002, quando è poco più che un ragazzino. «Montero è stato fondamentale. Sono arrivato qui giovanissimo, da un altro continente, senza sapere la lingua. Era difficile, ma lui qui alla Juventus è stimato da tutti, quindi mi ha subito inserito nell’ambiente, me ne ha spiegato le regole e tutto è stato molto più semplice. In poche parole, diciamo che mi ha fatto sentire a casa. E poi, con Marcelo c’è un ottimo rapporto e anche lui mi è stato di grande aiuto nell’ambientamento a Torino».

venerdì 3 maggio 2024

TIAGO



L’arrivo alla Juventus, un impatto difficile con la nuova realtà – scrive Enrica Tarchi su “Hurrà Juventus” del marzo 2009 le valigie quasi in mano, poi la presa di coscienza, l’affetto dei compagni e un rinnovato entusiasmo per un progetto del quale vuole essere protagonista. C’è tutto questo, ma non solo, nella storia bianconera di Tiago: ragazzo romantico e antidivo per eccellenza, uomo che vive per la famiglia come un papà qualunque, lontano dai riflettori. Un giovane che ama la musica e i libri, che lascia il calcio fuori dalla porta di casa.

giovedì 2 maggio 2024

Ernesto CASTANO


Per ben due volte rischiò che la sua carriera fosse finita, per ben due volte tornò in campo, nonostante i medici gli avessero detto che non avrebbe più potuto farlo. È la storia di uno straordinario uomo di calcio, Ernesto Castano, per tutti Tino, «Il terzino di maggior classe mai avuto dalla Juventus», garantisce chi ha giocato con lui. Cominciò la sua carriera come terzino per diventare, nelle ultime stagioni, un libero di grande stile, diventando un ostacolo invalicabile per gli avversari, nonostante sembrasse reggersi precariamente sulle gambe. «Molti pensano che giochi pesante, ma è sbagliato. Gioco con vigore, ma in maniera corretta. Forse è il mio atteggiamento, il mio volto spesso imbronciato che mi fa passare per un duro». Un giornalista, dopo l’ultima lunga convalescenza e il ritorno alle partite gli chiese quale fosse il sogno più bello che avrebbe voluto veder realizzato. Lui rispose sorpreso: «Ma è la realtà di oggi; tutto quello che ho è già un magnifico sogno realizzato».

mercoledì 1 maggio 2024

Leonardo BONUCCI


Per quasi quattro anni, a Leonardo Bonucci – scrive Fabio Ellena su “Hurrà Juventus” dell’agosto 2010 – Vinovo non ha evocato ricordi idilliaci. La ragione è da ricercare nella stagione 2006-07 quando, non ancora ventenne, era uno dei punti di forza della Primavera dell’Inter che fece capolino due volte allo stadio Chisoia, dove rimediò un 5-1 in Supercoppa (tripletta di De Ceglie) e un 2-0 nell’andata della finale di Coppa Italia (a segno ancora De Ceglie e Giovinco). Da allora qualcosa è successo nella carriera del giovane azzurro. Ha conosciuto il calcio professionistico, ha assaggiato la Serie A, ne è diventato uno degli enfant prodige e a ventitré anni si è meritato un viaggio con destinazione Sudafrica.
Prima, ovviamente, dell’arrivo alla Juventus. La squadra di cui è tifoso fin da bambino e di cui è destinato a diventare un protagonista.

martedì 30 aprile 2024

Eduardo RICAGNI


13 dicembre 1953, Italia-Cecoslovacchia, cronaca di Vittorio Pozzo su “Stampa Sera”: «L’odore dell’occasione che poteva presentarsi, lo juventino lo sentì da lontano, perché prese improvvisamente a correre da dove si trovava, mentre i diversi episodi sopraccennati stavano svolgendosi, percorse una trentina di metri a tutta velocità, e arrivò colla precisione del secondo sul luogo e nell’istante in cui il portiere commetteva il suo errore, e spedì in rete, come se lui avesse già saputo tutto prima. Poi diede sfogo all’entusiasmo e all’emozione per avere segnato per l’Italia alla sua prima comparsa in maglia azzurra, cadendo a terra svenuto. Se ne parlerà a Buenos Aires di quest’avvenimento e di questo svenimento. Qui in Italia possiamo dire che questa rete di tipo specialissimo ha suggellato definitivamente l’incontro di Genova».

lunedì 29 aprile 2024

Angelo ALESSIO


A un clima di moderata soddisfazione per la ritrovata vittoria esterna – scrive Federica Bosco su “Hurrà Juventus” del gennaio 1988 –, ottenuta in terra toscana, si contrappone un senso d’incredulità e di sgomento per l’evolversi del caso Sanguin; un «petardo» che è scoppiato sul campionato italiano riportando alla luce antichi dibattiti sulla validità del regolamento tutt’ora vigente. In questa altalena di eventi che condizionano il gioco pur estraniandosi dalla sua originaria natura, si può scorgere una ricerca compatta e uniforme del significato vero del campionato: ossia una risposta concreta allo strapotere del Napoli.