«Sono un ambizioso». È la spezia che Darko Kovacevic mette sul piatto della conversazione ogni tre frasi pronunciate – scrive Matteo Marani sul “Guerin Sportivo” del 9-15 febbraio 2000 –. Una piacevole ossessione che lo sta spingendo a essere la sorpresa più importante della Juve 2000 e dell’intero campionato. Darko si alza di continuo il bavero del cappotto, quasi come avesse un tic. E così abbigliato, simile a un eroe poliziesco o a una guardia del corpo, riparte spedito: «No, non mi accontento di dire che sono nella Juve o di guadagnare i soldi che una squadra come la Juve ti può offrire. Io voglio giocare, fare tante reti e trionfare. Sono un ambizioso».
martedì 18 novembre 2025
lunedì 17 novembre 2025
Nico GONZALEZ
Dalla vecchia foto con il nonno Manolo – scrive Stefano Chioffi sul “Guerin Sportivo” dell’ottobre 2024 – scattata sul prato di Villa General Mitre e inserita nel diario di Instagram, ai consigli di Rodrigo Lista, il suo primo allenatore. Dallo stadio Pedro Muito, a Parana, provincia di Entre Rios, dove ha aperto la sua collezione di gol (23 aprile 2017), agli schemi di Thiago Motta. Dal Club Esportivo Escobar alla maglia della Juve. Dalla fidanzata Paloma al tatuaggio sul braccio sinistro con l’immagine di Gesù. Ogni lettera, una storia legata a Nico Gonzalez.
Pedro SERNAGIOTTO
A soli cinquantasette anni – scrive Umberto Maggioli su “Hurrà Juventus” dell'aprile 1965 – è mancato improvvisamente a San Paolo del Brasile, dove era nato nel novembre 1908, Pietro Sernagiotto, calciatore che ha onorato lo sport sui campi di gioco del vecchio e del nuovo continente, italiano di stirpe, brasiliano di nascita, juventino di adozione. Di lui nell’ambiente bianconero è stato e sarà sempre vivo il ricordo: sia di uomo che di giocatore.
domenica 16 novembre 2025
DOUGLAS LUIZ
In Brasile c’è un proverbio – scrive Stefano Chioffi sul “Guerin Sportivo” dell’agosto 2024 – i pensieri positivi devono volare in libertà come le farfalle. Ottimismo e speranza: è il consiglio che Douglas Luiz, «o pescador dos sonhos», il pescatore di sogni, continua a dare ai ragazzi di Nova Holanda, dove tanti tetti delle case sono di lamiera e immaginarsi un futuro diverso sembra solo una bugia. Suo padre Edmilson Soares gli ha insegnato che la volontà, può avere l’energia del vento e spianare le dune. Ha un soprannome curioso: «o bigode», il baffo. Di notte aiutava il panettiere in un forno di Rio de Janeiro e la mattina faceva le consegne in bicicletta. Ogni tanto per arrotondare scaricava da un furgone la carne nei supermercati e collaborava con una ditta di taxi, portando i clienti a bordo di un pulmino, un vecchio Volkswagen Kombi di seconda mano. Così ha mantenuto la famiglia e quattro figli. Douglas Luiz ha due modelli: il suo papà, nato nello stato di Paraiba, a Sape, una zona famosa per le piantagioni di ananas, e sua mamma Maria Leda, che da ragazza aveva seguito un corso da parrucchiera.
Pietro GIULIANO
Una vita dentro la Juventus, per la Juventus. Grande passione e competenza, nessuna voglia di mettersi in mostra, secondo il carattere piemontese. Il dottor Pietro Giuliano, prima segretario, quindi General Manager e poi Direttore Generale della Juventus nasce a Caluso, il 9 novembre del 1936. Moglie, due figli, una famiglia serena, la maggior parte della giornata passata a fianco di Boniperti. Giuliano entra di diritto anche nella storia della Juventus, intesa come squadra.
sabato 15 novembre 2025
RENATO VEIGA
La gita in elicottero nel cielo di New York – scrive Stefano Chioffi sul “Guerin Sportivo” dell’aprile 2025 – lo shopping nei negozi di dischi vintage a Londra, a Notting Hill, per comprare i vinili dei Beatles e dei Rolling Stones. I video girati sulla mountain bike. Le risate con il padre Nelson durante le sfide a braccio di ferro, sul tavolo tondo della cucina di casa a Lisbona, tra i fornelli e la lavatrice. Il messaggio pieno di affetto per nonno Zé dopo la prima con vocazione nella nazionale portoghese: «Non c’è più, ma qui in terra ha fatto tanto per me e ci tengo a ringraziarlo. Sono sicuro che da lassù continui a vedermi».
Francesco GROSSO
La Juventus – scrive Sergio Barbero su “Hurrà Juventus” dell’aprile 1980 – ha forse il torto – per la critica – d’essere stata la più bella ed elegante regina nella storia del calcio. Ma la sua storia e un insieme di severità e raffinatezza che si beve d’un fiato come un bicchiere di champagne. I racconti passano attraverso vecchie contrade torinesi che hanno visto il nascere di talenti colmi di finezze ma con il grande pregio della praticità. In una di queste contrade, per esempio, nella cara ‘Barriera ‘d Milan’ – mensa popolare della Torino più vera – è nato Francesco Grosso, attuale allenatore della Primavera bianconera, che in questi giorni festeggia i vent’anni di lavoro nel settore giovanile Dunque una vita, durante la quale ha contribuito con ritmo quasi mitragliante al rigoglioso sviluppo di quella regina di cui dicevamo poc’anzi. I ragazzi usciti dalla sua scuola sono stati, e parecchi lo sono tuttora, un coro gradevolissimo che affolla il massimo palcoscenico del calcio.
venerdì 14 novembre 2025
Raul BANFI
Arrivato in Italia dal Racing Avellaneda con la fama di sfonda reti, questo uruguagio dal tratto marcato, approdò al Modena nel 1940. La sua prima apparizione con i Canarini fu molto positiva: nove reti in sedici partite, ma i suoi gol non furono sufficienti a evitare la retrocessione del club emiliano. La Serie B, si rivelò molto più adatta alle caratteristiche di Banfi, trovando avversari meno tecnici e più adatti al suo gioco di potenza. Ventiquattro partite e ventidue reti; un biglietto da visita che avrebbe inorgoglito chiunque.
giovedì 13 novembre 2025
Roberto BONINSEGNA
«Boninsegna arrivò alla Juve a fine carriera, ma restava sempre un fior di centravanti. Era capace di insultarti per un passaggio sbagliato, ma se cinque minuti dopo andavi a terra per un fallo era il primo a venirti vicino e a chiedere: “Chi è stato?”. Guardava gli avversari a muso duro, per far capire che se ci avessero riprovato li avrebbe sistemati lui». Roberto Bettega.
mercoledì 12 novembre 2025
Alessandro BIRINDELLI
San Frediano a Settimo – scrive Nicola Calzaretta sul “Guerin Sportivo” del 2-8 agosto 2005 –, entroterra pisano, una bella casa a due piani costruita con i primi guadagni e con una buona dose di sacrifici alla fine degli anni ‘70. «Siamo in fase di trasloco. Mia figlia Tiziana tra poco si sposa, così gli ho liberato il piano superiore. Io ed Erminia, mia moglie, si sta di sotto». Paolo Birindelli ci mette subito al passo con quanto sta accadendo, mentre Erminia tiene a bada i due nipotini. Sono i figli di Alessandro, volante terzino dal destro al fulmicotone, da otto anni al servizio della Vecchia Signora. «Ricordo ancora quando Ale mi telefonò per darmi la notizia del trasferimento. Per prima cosa mi disse di mettermi seduta. Poi aggiunse: mi ha preso la Juventus. Aveva la voce rotta dall’emozione. Io mi misi a urlare. Ero felicissima, soprattutto per lui, bianconero fin dalla nascita».
martedì 11 novembre 2025
William John JORDAN
UMBERTO MAGGIOLI, DA “HURRÀ JUVENTUS” DELL’APRILE 1966
Calciatori inglesi, di nascita e scuola sportiva, hanno militato nelle file bianco nere a più riprese: ve ne furono sin dai tempi che immediatamente seguirono la fondazione della società. Ne contava anche la squadra che vinse il primo campionato della lunga serie sociale: quello del 1905. Poi, per lunghi anni, elementi britannici non vestirono più la maglia a striscioni.
lunedì 10 novembre 2025
Sergio PORRINI
Sin dal primo impatto con l’ambiente bianconero – scrive Gianni Giacone su “Hurrà Juventus” del luglio 1993 – Sergio Porrini da Milano, 26 anni, reduce da una stagione a dir poco esemplare nell’Atalanta, dimostra di aver afferrato al volo come vanno le cose nel mondo del pallone. Anni di gavetta, di sacrifici, per meritare la grande squadra, ed ecco la Juve, cioè il massimo, il sogno di bambino, insomma tutto.
domenica 9 novembre 2025
Alessandro DEL PIERO
È il 1993-94 ed a Torino sbarca un giovanotto di belle speranze, dalla chioma riccioluta e dal destro mirabile. Il ragazzo si è già messo in mostra nel Padova, nella Primavera ed anche in prima squadra, nonostante la giovane età. «Lo sport mi è sempre piaciuto, giocavo un po’ a basket, a tennis senza maestro, però lo sport era il calcio e basta. Una passione irrefrenabile. Ero a scuola e pensavo alla palla, mangiavo con la palla e poi via, fuori. I miei genitori sono stati fantastici perché non mi hanno mai forzato né gasato. È quello l’errore grande. Il comportamento dei genitori è decisivo, per i figli sportivi. Io avevo anche l’esempio di mio fratello Stefano, più grande: era alla Samp, nella Primavera, con Lippi. Lui l’ha visto prima di me.
sabato 8 novembre 2025
JUVENTUS – TORINO
2 marzo 1958 – Stadio Comunale di Torino
JUVENTUS-TORINO 4-1
Juventus: Mattrel; Corradi e Garzena; Emoli, Ferrario e Colombo, Nicolè, Boniperti Charles, Sivori e Stacchini. Allenatore: Broćić.
Torino: Rigamonti; Grava e Brancaleoni; Bearzot, Ganzer e Fogli; Armano, Arce, Ricagni, Bertoloni e Tacchi. Allenatore: Baldi.
Arbitro: Lo Bello di Siracusa.
Marcatori: Sivori all’8’ e al 47’, Charles al 59’ e all’82’, Ricagni al 79’.
venerdì 7 novembre 2025
Luigi ALLEMANDI
«Era una forza scatenata della natura. – scrive Sergio Di Battista su “La Storia della Juventus” – Portava la zazzera ricciuta e aveva del diavolo. I suoi spunti veloci impressionavano come i suoi balzi acrobatici, Entrava primo sull’avversarlo lanciato al gol ed erano veri sfracelli. Se poi gli toccavano il Pepp Meazza nell’area opposta, partiva lui digrignando a render noto che un altro colpo sarebbe stato restituito con ingenti interessi». Così Gianni Brera racconta Luigi Allemandi, detto Gigi, classe 1903, nato a pochi chilometri da Cuneo, campione del mondo, compagno di Eraldo Monzeglio in una di quelle celebri coppie di terzini immortalate nel gran libro delle leggende. Prima c’erano Rosetta e Caligaris, poi sarebbero venuti Foni e Rava. E ancora Burgnich-Facchetti, Gentile-Cabrini...
giovedì 6 novembre 2025
Sergio Bernardo ALMIRON
A ventisette anni quasi compiuti – scrive Fabio Ellena su “Hurrà Juventus” del luglio 2007 – una fetta importante della sua vita l’ha passata qui. In Italia è giunto nel 2001, ingaggiato dall’Udinese che lo prelevò giovanissimo dal Newell’s Old Boys, una delle formazioni sudamericane più note, in cui anche suo padre ha lasciato un segno, oltre a quello del Mondiale 1986 con Maradona. Udine e Verona sono state tappe per la sua crescita, fino alla consacrazione a Empoli: una promozione, una salvezza e una storica qualificazione Uefa, conquistate anche con i suoi gol. Come quello rifilato a Buffon nel 2006, al Delle Alpi: «Me lo ricordo bene, non capita tutti i giorni di fare gol a Gigi. A fine partita, mi ha fatto piacere anche sapere che temeva le mie punizioni».
mercoledì 5 novembre 2025
Jan ARPAS
Estate 1947. Liquidati Korostelev e Vycpálek la Juventus si gettò nuovamente sul mercato cecoslovacco per rinnovare il parco stranieri. Al posto del deludente Cesto, i bianconeri pescarono nelle file dello SK Bratislava, una delle formazioni più in voga di quegli anni, una mezzala che non aveva mai indossato la maglia della Nazionale boema, ma le cui qualità erano state decantate da tutti gli osservatori: Ján Arpáš. Con lui doveva arrivare anche il terzino Stanislav Kocourek, astro emergente nella difesa del mitico Slavia; costui, però, non ottenne mai il nulla osta e fu costretto a rimanere in patria.
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