martedì 28 ottobre 2025

THIAGO MOTTA

 

Appena due settimane dopo l’esonero, - si legge su Tuttosport.com del 5 aprile 2025, firma di Guido Vaciago – Thiago Motta parla. Una lunga intervista concessa a Walter Veltroni per il “Corriere della Sera”, nella quale esprime tutta la sua delusione. Poco altro. Per quanto elegante e ben articolata, Motta è persona colta e intelligente, si tratta della solita litania dell’allenatore esonerato: serviva tempo, era un progetto più lungo ma non ho potuto lavorare, la squadra era con me, avevo la fiducia della società ma poi hanno pesato i risultati… insomma, separati dalla sempre godibilissima scrittura di Veltroni e del suo garbo da intervistatore, i concetti di Motta non si scostano da quelli che esprime qualunque tecnico mandato via prima del tempo, che sedesse sulla panchina del Real o di una modesta Serie C. Questo forse perché il calcio è semplice o, più probabilmente, perché quasi mai si può dire la verità.

Gianpietro MARCHETTI


Dal piccolo paese del bresciano alla metropoli torinese. Marchetti è rimasto semplice come il ragazzino che cercava di dribblare all’oratorio anche il parroco e che il destino dirottò ben presto a Chiari. «Da ragazzino quando giocavo all’oratorio, io facevo il tifo per i bianconeri. Quante liti con gli amici nerazzurri o rossoneri! Non mi sarei mai immaginato che un giorno avrei portato anch’io quella maglia che amavo tanto».

lunedì 27 ottobre 2025

Matias SOULE'

 

Una ventina di presenze appena e una rete, contro la Sampdoria il 12 marzo 2023. Troppo poco per quello che doveva essere un punto di riferimento per la Juve futura e si è invece trasformato in poco più di una meteora.

Robert JARNI


Fra gli ex di Juventus e Torino – si legge sulla pagina Facebook de La Maglia Bianconera del 17 febbraio 2018 – trova posto anche Robert Jarni: il croato ha giocato una sola stagione sia in bianconero che in granata, ma la sua carriera è stata comunque ricca di soddisfazioni. Non completamente compreso sotto la Mole, il biondo di Čakovec, classe 1968, ha comunque messo insieme una carriera lunga e decorosa, che l’ha portato a vestire le maglie di otto club: fra questi, anche il Real Madrid, con il quale ha vinto la Coppa Intercontinentale nel 1998.

domenica 26 ottobre 2025

LAZIO - JUVENTUS


28 novembre 1965 – Stadio Olimpico di Roma
LAZIO–JUVENTUS 0-1
Lazio: Cei; Zanetti e Vitali; Cerosi, Pagni e Dotti; Mari, Bartù, D’Amato, Governato e Ciccolo. Allenatore: Mannocci.
Juventus: Anzolin; Gori e Leoncini; Bercellino, Castano e Salvadore; Dell’Omodarme, Mazzia, Da Costa, Cinesinho e Menichelli. Allenatore: Heriberto Herrera.
Arbitro: Lo Bello di Siracusa.
Marcatore: Da Costa al 28’.

sabato 25 ottobre 2025

Luigi DANOVA

 

Luigi Danova farà domenica il suo debutto nel derby della Mole – scrive Guido Magni su “La Gazzetta dello Sport” del 4 dicembre 1976 – e il Torino per assicurarselo ha dovuto sborsare al Cesena l’equivalente di un miliardo di lire: 600 milioni in contanti con l’aggiunta della cessione definitiva di Lombardo. Il difensore sarà in campo anche nei panni dell’ex bianconero. La sua carriera ha come punto di partenza e di arrivo la città di Torino. La Juventus, infatti, lo ingaggiò nell’estate del 1970, proprio nel periodo del radicale rinnovamento dei quadri che coincise con l’inizio del ciclo che tuttora dura. A quel tempo Danova era diciottenne. Una promessa di Allodi riuscì a strappare alla concorrenza per la modesta cifra di 23 milioni. In sei anni la valutazione del terzino ha avuto un’impennata stratosferica.
«In bianconero – ricorda Danova – ho vissuto per una sola stagione. Poi passai in prestito al Como, dove rimasi ancora un anno a titolo di comproprietà. Due campionati in B poi nell’estate del 1973 la Juventus mi riscattò. Pei trasferirmi subito in prestito al Cesena che nella stagione successiva mi acquistò a metà per farmi poi interamente suo al mercato estivo del 1975».

ALEX SANDRO

 

Lunedì 24 agosto 2015, è il giorno della presentazione di Alex Sandro al popolo juventino: «Un sogno». Non usa mezzi termini il brasiliano per definire la sua nuova avventura alla Juventus. Sono momenti intensi per il difensore, che dopo la conferenza stampa ha visitato il J-Museum e salutato i tifosi al J-Store; nella giornata precedente, invece, aveva avuto modo di vivere da vicino l’atmosfera dello Stadium: «Una sensazione fantastica, che qualsiasi giocatore dovrebbe provare. La mia caratteristica principale è la voglia di dare sempre il 100%, sia che si pratichi la fase difensiva che quella offensiva. Non vedo l’ora di dimostrare le mie qualità in campo, sono pronto per giocare e la mia fiducia cresce giorno dopo giorno. Essere qui è la realizzazione di un sogno: ho sempre seguito la Juve, dai tempi di Del Piero e Trezeguet e quando la mia squadra è uscita dalla scorsa Champions ho tifato per i bianconeri. Inoltre sento di avere fatto la scelta giusta per me e per il mio futuro venendo in Italia: un campionato tattico, difficile, che mi farà crescere molto».

Federico CHIESA

 

Nato a Genova il 25 ottobre 1997 – scrive il 5 ottobre 2020 il sito ufficiale juventino – Federico muove i primi passi calcistici nella Settignanese, squadra di Coverciano, passando alla Fiorentina all’età di dieci anni. Coverciano e Firenze sono le sue città: nella prima tornerà per rispondere alla chiamata della Nazionale, nel capoluogo toscano cresce giorno dopo giorno, dando il massimo in ogni allenamento e in ogni sfida, prima nel settore giovanile, poi in Prima Squadra, con cui esordisce il 20 agosto 2016. In pochissimo tempo diventa un elemento insostituibile, collezionando 137 presenze in Serie A, più di qualsiasi altro giocatore viola in quel periodo, guadagnandosi, come detto, anche la maglia dell’Italia. Ora, la chiamata della Juventus e l’aggiunta, nella mappa della sua carriera, di una terza città: da oggi, Torino è casa sua. Per scrivere insieme pagine importantissime.

venerdì 24 ottobre 2025

Cesare NAY


Centromediano di poco stile, ma di immensa generosità e combattente di razza: Cesare Nay, studente di medicina, aveva anche classe e tanto, tanto mestiere. Aveva sempre il sorriso sulle labbra, diventava serioso solo quando scendeva in campo. Ricavava, infatti, il meglio delle sue prestazioni riuscendo a coordinare l’impeto e lo stile, disimpegnandosi al meglio sia nella distruzione sia nella costruzione del gioco.

giovedì 23 ottobre 2025

Alvaro MORATA


Arrivato come una specie di oggetto misterioso nell’estate del 2014 («È uno scarto del Real Madrid», dicevano in tanti), con una formula alquanto bizzarra – la famosa “recompra” – ha anche la sfortuna di infortunarsi al suo primo allenamento, in uno scontro con Rubinho, rimediando una distorsione al ginocchio che lo costringe a stare fuori dal campo per quasi due mesi. Metteteci pure che Allegri lo tiene in naftalina anche dopo la guarigione, ecco che l’etichetta di “pacco” gli viene cucita addosso come una seconda pelle.

mercoledì 22 ottobre 2025

Nicola LEGROTTAGLIE


Nicola Legrottaglie è nato il 20 ottobre 1976 a Gioia del Colle – scrive Simone Stenti su “Hurrà Juventus” del dicembre 2007 – in provincia di Bari. Ha mosso i primi passi nel calcio nelle giovanili del Bari, senza riuscire a esordire in prima squadra. A vent’anni, all’inizio del 1996-97 inizia infatti un lungo peregrinare in giro per l’Italia calcistica. Dalla Pistoiese – dove con mister Catuzzi diventa centrale difensivo dopo anni a centrocampo – al Prato, dalla Reggiana al Modena. Ma la squadra del destino diventa il Chievo. A Verona trascorre tre periodi diversi, l’ultimo dei quali diventa decisivo. Nel 2001-02 i veneti approdano per la prima volta in Serie A e anche Legrottaglie fa il grande salto. Tredici presenze e due gol nella prima annata, quattro reti in trenta partite nella seconda, entusiasmante, che porta alla Nazionale di Trapattoni: esordio con la Turchia e gol con la Svizzera.

martedì 21 ottobre 2025

Ian RUSH


Nasce a Saint Asaph, nel Galles, il 20 ottobre 1961, Arriva alla Juventus nell’estate del 1987 con la fama di miglior attaccante del mondo, in virtù delle valanghe di goal segnati con il Liverpool (alla fine della sua carriera saranno 346 in 658 partite) e dei numerosi trofei sollevati, fra cui la Scarpa d’oro. Prenotato dalla squadra bianconera, che vince la concorrenza dei maggiori club europei, un anno prima è destinato a far coppia con Platini, per riproporre grandi coppie del passato, in particolare quella composta da Sivori e da Charles.

lunedì 20 ottobre 2025

Romeo BENETTI


22 giugno 1979, il pomeriggio è caldo, la pista di Caselle assolata. Dall’aereo proveniente da Roma sbarca la Juventus, reduce da Napoli, dove ha conquistato la Coppa Italia. I bianconeri sono stanchi dopo l’ultimo successo, ma sorride loro la prospettiva delle imminenti vacanze. Sorrisi e pacche sulle spalle, non tutti però sono allegri: per qualcuno, infatti, è il momento dell’addio; Romeo Benetti, oramai alla conclusione della sua esperienza in bianconero. Anche a Napoli, in occasione della sua ultima prestazione con la maglia juventina, il carro armato del centrocampo, ha offerto una grande prestazione, riscuotendo consensi dai critici e complimenti dai compagni.

domenica 19 ottobre 2025

COMO – JUVENTUS

 

12 ottobre 1975 – Stadio Sinigaglia di Como
COMO-JUVENTUS 2-–2
Como: Rigamonti; Melgrati e Boldini; Guidetti, Fontolan e Garbarini; Rossi (dall’82’ Iachini), Correnti, Scanziani, Pozzato e Cappellini. In panchina: Tortora e Martinelli. Allenatore: Cancian.
Juventus: Zoff; Gentile e Cuccureddu; Furino, Morini e Scirea; Causio, Gori, Anastasi, Capello e Bettega. In panchina: Alessandrelli, Tardelli e Altafini. Allenatore: Parola.
Arbitro: Menegali di Roma.
Marcatori: Furino al 1’, Pozzato al 31’, Fontolan al 62’, Fontolan autorete all’89’.

sabato 18 ottobre 2025

Domenico PENZO


Lo «zingaro» del gol è arrivato a Torino con una valigia piena di sogni. – scrive Angelo Caroli su “Hurrà Juventus” del settembre 1983 – Il trentenne Domenico Penzo tocca la vetta di una carriera che si è ravvivata solo a Verona. Ma i dati anagrafici non gli impediscono di riempire i bagagli di ambizioni. «La strada è ancora lunga – dice spesso con un sorriso discreto – e l’approdo alla Juventus non è certo un punto di arrivo». Perché «zingaro» del gol? Perché in tredici anni di assistenza calcistica, Penzo ha visitato nove città (Varese, Borgosesia, Roma, Piacenza, Benevento, Bari, Monza, Brescia, Verona) servendo dieci club (Romulea compresa) e segnando un buon quantitativo di gol, pur denunciando le discontinuità che il ruolo di «bomber» comporta.

venerdì 17 ottobre 2025

Giacomo MARI


Nato a Vescovato (Cremona), il 17 ottobre del 1924, iniziò la carriera nella Cremonese; passò, poi, all’Atalanta all’inizio della stagione 1946-47, dove riuscì a imporre il suo nome all’attenzione dei tecnici e ottenere la convocazione per le Olimpiadi di Londra del 1948. La Juventus, protesa a rinverdire gli allori del passato e a ripetere le prodezze del quinquennio, decise di acquistarlo, insieme a Piccinini. Il compito dei due mediani era fra i più difficili: dovevano sostituire il tandem Depetrini-Locatelli, oramai declinante, ma che aveva lasciato un’impronta indelebile nel gioco della Juventus; poche partite furono sufficienti a Mari e a Piccinini per sgombrare il campo da ogni dubbio. La Juventus, edizione 1949-50, formato “WM”, la prima Juventus voluta dall’avvocato Gianni Agnelli, aveva trovato, con un colpo fortunato, la sua naturale propulsione a centrocampo.

giovedì 16 ottobre 2025

Federico MUNERATI


Nel suo calcio, le ali giocavano entrambe avanti e il loro compito principale era quello di effettuare traversoni per i piedi o per la testa del centrattacco. Se il cross arrivava da sinistra, l’ala destra si proiettava incontro al pallone per incornarlo in rete e viceversa. Munerati sapeva fare in modo ottimale entrambe le cose, perché era un giocatore velocissimo e opportunista, con eccezionali doti di palleggiatore che gli permisero di vestire la maglia bianconera 254 volte e di realizzare ben 114 gol.