giovedì 24 aprile 2025

Massimo CARRERA


Quando l’aereo di una qualsiasi trasferta decolla e i compagni tuffano le mani nei borsoni per estrarre mazzi di carte, giochini elettronici, videoregistratori portatili, riviste patinate, Walkman e ogni altro pretesto che faccia correre più veloce il tempo – scrive Maurizio Crosetti sul “Guerin Sportivo” del 4 dicembre 1991 – Massimo Carrera si mette comodo sul sedile e comincia a sfogliare un romanzo di Stefen King. Pochi secondi ed eccolo in un orrido mondo dove il sangue inonda la pagina e il terrore fa a gara col raccapriccio.

mercoledì 23 aprile 2025

Mario FERRERO



A quella che è la commemorazione doverosa e ufficiale di Mario Ferrero su queste colonne – sono le parole di Felice Borel su “Hurrà Juventus” del maggio 1964 desidero aggiungere una breve, accorata rievocazione personale di quello che fu un mio caro e valente compagno di squadra. Il ricordo di Lui si mescola per me in un fiume straripante di bellissimi ricordi che risalgono al periodo più indimenticabile della mia carriera di calciatore: risalgono a un’epoca in cui ottimi campioni giocavano un bellissimo calcio e facevano grande la Juventus. La simpatica figura di Ferrero io la rivedo oggi nella commozione del rimpianto come quella di un atleta forte e leale, di un giocatore intelligente e di alto, sicuro rendimento.

martedì 22 aprile 2025

Johannes PLOEGER


Alla fine dell’estate 1948, la società bianconera acquistò dal Freni Copenaghen, la rivelazione olimpica John Hansen, il quale consigliò al presidente Gianni Agnelli il connazionale Præst, che con lui aveva entusiasmato ai Giochi di Londra, appena conclusi. Purtroppo, il danese comunicò di non essere disponibile per un immediato trasferimento e, così, la Juventus cambiò obiettivo, pur mantenendosi sul mercato danese, poco costoso e ricco di talenti. Hansen, a quel punto, fece il nome di Johannes Pløger, furetto di un metro e settantadue che poteva vantare una grossa esperienza, maturata in otto anni di incontri a livello europeo con la maglia della Nazionale.

lunedì 21 aprile 2025

PARMA - JUVENTUS


8 gennaio 1995 – Stadio Tardini di Parma
PARMA – JUVENTUS 1-3
PARMA: Bucci (Galli dal 31’); Di Chiara (Benarrivo dal 48’), Minotti, Apolloni e Couto; Sensini, D.Baggio e Crippa; Branca, Zola ed Asprilla. In panchina: Castellini, Caruso e Pin. Allenatore: Scala.
JUVENTUS: Peruzzi; Ferrara, Torricelli, Fusi, (Jarni dal 60’) e Carrera; Paulo Sousa (Marocchi dall’84’), Tacchinardi e Conte; Vialli, Del Piero e Ravanelli. In panchina: Rampulla, Orlando e Di Livio. Allenatore: Lippi.
Arbitro: Ceccarini di Livorno.
Marcatori: Baggio al 57', Paulo Sousa al 63', Ravanelli al 70' e al 74' su rigore.

domenica 20 aprile 2025

Robert KOVAC


Chi ha seguito il doppio confronto di Champions League fra il Bayern Monaco e il Chelsea – afferma Gianluca Spessot, sul “Guerin Sportivo” del 26 aprile-2 maggio 2005 – si starà chiedendo come mai la Juventus abbia deciso di puntare su Robert Kovac per dare maggiore stabilità alla difesa. Sono bastate la forza fisica e la stazza di Drogba per far venire alla luce i limiti di un centrale costretto spesso a regalare un paio di centimetri all’avversario di turno. Nel gol del provvisorio 2-1 per il Chelsea, Kovac tentò di contrastare piuttosto goffamente l’ivoriano, che, con uno stacco imperioso, fece sembrare il numero 5 del Bayern Monaco ben più basso dei 182 centimetri riportati sulla sua carta di identità. Anche nell’incontro d’andata la coppia centrale del Bayern non aveva vinto quasi nessun duello aereo contro il colosso dei londinesi, ma in quella occasione la squadra di Magath giocò male e si ipotizzò una serata storta di tutta la truppa.

sabato 19 aprile 2025

Raffaele PALLADINO


Quando ci si trova di fronte ad un ragazzo di ventitré anni che gioca con continuità in una squadra come la Juventus – scrive Giulio Sala, su “Hurrà Juventus” del febbraio 2007 – e lo fa talmente bene da risultare determinante in più di una partita, la tentazione di ricorrere a termini come rivelazione o sorpresa è insistente. Cedere al luogo comune però, oltre che poco professionale, nel caso di Raffaele Palladino sarebbe a dir poco ingeneroso: “Palla” è sì giovane, ma è tutt’altro che una scoperta e che avesse stoffa e cosa nota ormai da qualche anno. Che si tratti della Primavera della Juventus, della Salernitana o del Livorno, Raffaele ha sempre e comunque lasciato un’impronta, marchiata da gol e giocate preziose.

venerdì 18 aprile 2025

Roberto ANZOLIN


«Avevo diciotto anni, stavo attraversando le 52 Gallerie del Pasubio, quelle famose del 1915-18 sulle Piccole Dolomiti. Era buio. Presi una capocciata tremenda. Qualcuno mi toccò la mano: “Ti aiuto io”. Era una ragazza. L’ho sposata». Si chiama Gabriella e mezzo secolo dopo, in salotto, precisa sorridendo: «Ma non subito. L’ho sposato al suo secondo anno di Juventus, perché se fosse andato male, avrebbero dato la colpa a me. Infatti prese 50 goal, la Juventus finì quart’ultima. Peggio di così non poteva andare. Allora l’ho sposato». Il reduce dalla capocciata è Roberto Anzolin; nato a Valdagno (Vicenza) il 18 aprile 1938, inizia la carriera nel Marzotto, due anni nel Palermo, i primi, quelli della consacrazione, poi una vita intera nella Juventus.

giovedì 17 aprile 2025

Karl-Erik PALMER


«Languido magrolino con pochi peli biondi – dice di lui Camin – ebbe una parte breve ma singolare, surrogando Sivori il contestatore, in un’infelicissima partita a Vienna di Coppa Campioni che costò il posto a Brocic. Attaccante di fulgida tecnica, destinato a sparire tra i marcantoni delle nostre difese che facevano girare al largo i leggerini. Rinone Ferrario, per ischerzo, lo chiamava Bombolo».

mercoledì 16 aprile 2025

Enrico CANFARI


Socio fondatore e secondo presidente – scrive Renato Tavella – nato a Genova il 16 aprile 1877. Da ritenersi l'indiscusso trascinatore dei primi passi juventini. Nella torinese officina di biciclette di Corso Re Umberto 42, che condivide col fratello Eugenio, si tiene la storica riunione da cui nasce la società. Eletto presidente nel secondo anno di vita societaria, si attiva per organizzare le prime partite e far confezionare le prime maglie, quelle leggendarie di colore rosa. Della primissima formazione che si confronta sui prati del Valentino coi pionieri del gioco si assegna il ruolo di avanti centrale ma, ben presto, si fa da parte preferendo l'arbitraggio. Laureatosi in chimica, la professione sovente lo conduce in Inghilterra da cui trasferisce e diffonde, primo in Italia, il riconosciuto Regolamento Arbitrale.

martedì 15 aprile 2025

Frederik SORENSEN


Nel 1998 Frederik aveva solo sei anni e difficilmente sarà andato a vedere il film “Sliding doors” – scrive Giuseppe Gattino su “Hurrà Juventus” del marzo 2011 eppure, la storia di questo ragazzo, che fino a pochi mesi fa calcava i campi della Serie B danese, ci ricorda l’importanza del caso, delle “porte scorrevoli” che possono aprirsi o chiudersi improvvisamente, determinando esiti anche imprevedibili.  Perché se è vero che nello sport, come nella vita, il destino si costruisce con l’impegno, con il sacrificio e con il talento, è altrettanto vero che se Sørensen oggi è un giocatore della Juventus si deve anche a un insieme di casualità e che, davvero, le cose per lui sarebbero potute andare in modo assai diverso. «Sapevo dal mio agente – racconta – che Paratici mi stava seguendo già quando era alla Sampdoria. Poi è venuto alla Juventus ed eccomi qui».

lunedì 14 aprile 2025

Carlo MATTREL


«Calmo come un veterano – racconta Caminiti – e agile come un cherubino. La Juventus 1957-58 del decimo scudetto gli dovette parecchio. E sì, ci furono in quella Juventus i 28 gol di Charles, un armadio pieno di tutta l’irruenza pedatoria del Galles; e i 22 di Sivori, cattivo come un indio e fantasioso come un faraone; e gli otto gol scientifici di Boniperti che era il capitano. Ma il ragazzo di vent’anni in porta era in gamba, neh… I torinesi che amano la Goëba se lo ricordano, con la sua maglia bianca, i riccioletti, il viso di fanciullo con quegli occhi stellanti, dietro a quell’altro armadio di Rinone Ferrario, a quel pudico compare di Colombo, a quel vanitoso efficiente di Garzena, a quello stakanovista di Emoli, all’ala lungo-linea Stivanello; perché, senza le sue parate capolavoro, incredibili e meravigliose per semplicità, non sarebbe arrivato il decimo scudetto della serie.

domenica 13 aprile 2025

Angelo CAROLI


Nasce a L’Aquila il 7 aprile 1937; è uno dei ragazzi che Puppo, l’allenatore che a metà dei ‘50 cerca di traghettare la Juventus verso orizzonti più prestigiosi, lancia in prima squadra, per imparare dai Viola e dai Boniperti. Di buona tecnica e abbastanza grintoso, Caroli gioca in attacco nelle formazioni giovanili. «Ero un atleta, ramo salto in lungo; dicevano che potevo diventare un buon giocatore. Puppo, occhialuto filosofo dall’aria pacata e solenne, allenava la Juventus; mi fece debuttare, come centravanti, a Bologna. Me la cavai bene e segnai il gol del successo bianconero; fu un caso, ma fu così. Disputai altre quattro partite in Serie A, prima del derby; erano tempi durissimi per la squadra preseduta da Umberto Agnelli. La società stava uscendo da un ciclo nebuloso, occorrevano dei restauri; perciò, fu realizzato un lancio, in massa, di giovani. Ci chiamavano Puppanti; vissi momenti di celebrità, il mio autografo era richiesto, forse perché ero uno studente calciatore».

sabato 12 aprile 2025

JUVENTUS - LECCE


30 dicembre 1989 – Stadio Comunale di Torino
JUVENTUS-LECCE 3-0
Juventus: Tacconi; Bonetti e De Agostini; Galia, Bruno e Fortunato; Alejnikov, Rui Barros (dall’81’ Alessio), Zavarov, Marocchi e Schillaci. In panchina: Bonaiuti, Napoli, Tricella e Casiraghi. Allenatore: Zoff.
Lecce: Terraneo; Garzya e Miggiano; Levanto (dal 72’ Monaco), Marino e Carannante, Moriero, Barbas, Vincze, Benedetti (dall’81’ D’Onofrio) e Conte. In panchina: Negretti, Ingrosso e Mazzotta. Allenatore: Mazzone.
Arbitro: Fabricatore di Roma.
Marcatori: Schillaci al 27’ e al 90’, De Agostini su rigore al 79’.

venerdì 11 aprile 2025

Renato CESARINI


Un giorno Edoardo Agnelli lo trova in un ristorante in orario di allenamento. Gli fa mandare una bottiglia di champagne dal cameriere per ricordargli chi è che comanda. Cesarini gliene fa arrivare cinque, con tanto di biglietto. «Domani vinciamo e segno». Andrà così. Il più matto, il più estroso giocatore che abbia vestito la maglia della Juventus, era venuto dall’Argentina senza incontrare quelle difficoltà che avevano ostacolato l’ingaggio del suo amicone Raimundo Orsi, perché era meno oriundo di lui: infatti, poteva essere considerato quasi italiano, essendo nativo di Senigallia. Soltanto dopo la sua nascita, i genitori avevano deciso di lasciare le Marche per trasferirsi in Sud America.

giovedì 10 aprile 2025

Cristiano ZANETTI



Cristiano Zanetti: non chiamatelo mediano – scrive Giulio Sala su “Hurrà Juventus” del luglio 2006 – il termine non gli si addice e sicuramente, per dirla con il suo toscano, non gli garba. Anche se correndo dietro agli avversari si è guadagnato un nome di battaglia, «Martello», e per quanto negli anni il ruolo sia stato rivalutato dalla critica, esaltato dai moduli di gioco e perfino nobilitato dalle canzoni, il ragazzo arriva alla Juventus con ambizioni che non si sposano con la figura del faticatore, di quello che passa la vita “a recuperar palloni”, come insegna Ligabue.

mercoledì 9 aprile 2025

Jorge ANDRADE


Nasce a Lisbona, il 9 aprile 1978 e inizia la carriera nelle file dell’Estrela Amadora. Nella stagione 1999-2000 è notato dal Porto, che lo acquisisce nell’estate seguente. Giocando come centrale di difesa nei Dragoni matura le sue doti di forza, equilibrio, passo e distribuzione di palla, tanto da esordire con la nazionale nel novembre 2001. Dopo la sfortunata avventura al Mondiale del 2002, è acquistato dal Deportivo la Coruña e, durante la permanenza in Spagna, subisce il primo grave infortunio al ginocchio sinistro: il 5 marzo 2006 si procura la rottura del tendine rotuleo nella gara contro il Barcellona che lo tiene lontano dai campi per nove mesi. Nonostante questo, è corteggiato in varie occasioni da numerosi club, tra cui Chelsea, Liverpool, Manchester United, Barcellona e Valencia. Alla fine a spuntarla è la Juventus, che lo acquista a titolo definitivo nel luglio del 2007, pagandolo dieci milioni di euro.

martedì 8 aprile 2025

Luis DEL SOL


«Giocherò fino a che mi sento fresco, scattante, nel pieno della forma fisica e morale. Smetterò, tuttavia, non appena mi accorgerò di non essere più questo Del Sol, il vero. Sarò io il primo a capire quando arriva l’uomo del martello, quello che mi costringerà ad attaccare gli scarpini al chiodo».