tag:blogger.com,1999:blog-888250682553358476.post5966263428942577541..comments2024-03-27T07:18:21.616+01:00Comments on Il pallone racconta: Alessandro DEL PIEROStefanohttp://www.blogger.com/profile/04037737507536811932noreply@blogger.comBlogger2125tag:blogger.com,1999:blog-888250682553358476.post-24163117033796693272012-01-17T00:54:36.011+01:002012-01-17T00:54:36.011+01:00Quando lo stile diventa persona: è Del Piero. Quan...Quando lo stile diventa persona: è Del Piero. Quando signoriltà, intelletto e bellezza le ritrovi nel talento: il risultato è Del Piero. Quando la parola è pronta e conveniente e furba e ironica e intelligente e distinta e attraente e garbata e nobile per voce di natura: il risultato è Del Piero. Quando il pallone o da fermo o sopito con dolcezza è lanciato parabolico nell’angolo alto opposto a quello di tiro: è Del Piero. E quando ciò accade a ripetizione in Coppa dei Campioni: il risultato è Del Piero. Quando un calcio piazzato diventa più facile di un rigore: lo è solo per Del Piero. Quando ne ricordi il più grande esecutore pur lontano dal portiere e di potenza straordinaria: egli è Del Piero. Se la Juve è campione del mondo: lo è per Del Piero. Quando una squisitezza di piatto imbambola il portiere e ti apre le porte all’ultima gara di un Mondiale e poi lo vinci anche per suo rigore perfetto: il risultato è ancora Del Piero. Quando tu vedi un repertorio completo di ogni prodezza balistica e gol da cineteca: hai visto Del Piero cioè chi ti colpisce accarezzando il pallone. E quando aspetti il ritorno di Godot per un gravissimo infortunio al ginocchio: aspetti Del Piero. Ogni squadra di calcio ricorda un mito e una leggenda o una bandiera con un simbolo e pare molto improbabile che uno del genere deponga lo scettro della storia e del comando. Eppure il galantuomo Boniperti lo depone orgoglioso e volentieri nelle mani di quel ragazzino minuto dal volto signorile che ebbe i natali a Conegliano veneto il 9 di novembre del 1974. Raccontano che papà Gino con pazienza amorevole dopo lunghi giorni di lavoro puntava i fari della macchina per illuminare Sandrino che gioiva con i trastulli di un pallone. Raccontano di un fanciullo che palleggia in casa guardando in alto un gran poster di Platini e dicendo: “pure io indosserò la maglia numero 10 e fuori dai pantaloncini”. Era modestia innocente o un sogno di bambino: nemmeno l’ombra della vanagloria. Mamma Bruna Furlan ama ripetere che Sandrino preferisce sempre tacere quando altri proferiscono discorsi logorroici. Del Piero è troppo intelligente per cadere nella facile e stupida esibizione: quella effimera e provvisoria. Il ragazzino è ponderato e raccolto: mai procurato un problema. L’unica paura fu quando ritorna da scuola e attraversa la strada senza guardare una macchina che lo spinge. Sandrino cade e per l’urto violento finisce in ospedale: esami radiografici e per grazia divina risultati negativi. Pinturicchio torna a dipingere capolavori e nessuno lo ferma più.Enzo Salduttinoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-888250682553358476.post-74690711760534580812011-11-11T10:57:52.463+01:002011-11-11T10:57:52.463+01:00Che dire... un articolo stupendo, un giocatore uni...Che dire... un articolo stupendo, un giocatore unico.Anonymousnoreply@blogger.com