venerdì 8 maggio 2020

Plinio SERENA

 

Coppa Italia 1976-77: in quegli anni, le fasi finali si disputavano a fine stagione e la Juve, spesso e volentieri, era costretta a rinunciare a quasi tutti i titolari, impegnati con la Nazionale. Così il Trap regala la soddisfazione di giocare in Prima Squadra a tanti giovinotti della Primavera. Tra questi anche Plinio Serena che disputerà i due match con l’Inter e quello contro il Lecce.

ALBERTO REFRIGERI, “HURRÀ JUVENTUS” DEL GIUGNO 1977
Siamo giunti all’ultimo capitolo, per la stagione sportiva 1976-1977, delle consuete chiacchierate con i ragazzi della «Primavera» allenati da Francesco Grosso. Questa volta tocca a Plinio Serena, Roberto Esposito e Paolo Marchini.
Plinio Serena, terzino mediano della nazionale juniores, è nato a Bassano del Grappa l’8 maggio 1957; Roberto Esposito, nativo di Mignano Montelungo, in provincia di Caserta dove è nato il 3 febbraio 1958, gioca in qualità di «punta» nella squadra della Primavera, dove invece è «mezza punta» Paolo Marchini, nativo di Sannazzaro dei Burgondi, in provincia di Pavia, dove è nato il 12 giugno 1957.
Vogliamo anzitutto conoscere i loro pregi e difetti, facendo una specie di giochetto; ai primi rispondono i compagni, ai secondi il diretto interessato.
MARCHINI: Mi manca ancora la continuità nel gioco; ho delle pause inspiegabili che non sono ancora riuscito a togliere durante la partita, e forse sono un tantino carente nel gioco di testa. I compagni elencano i pregi: la tecnica individuale, l’estro e la fantasia.
SERENA: Difetti: devo migliorare ancora nel temperamento; pregi: i colleghi fanno un mucchio di complimenti del soggetto, dandolo come un giocatore completo, che praticamente ha tutto per sfondare.
ESPOSITO: I difetti sono tanti, fra cui quello che sono imprevedibile, troppo estroso, sia durante le partite che nella vita stessa; in quanto ai pregi i compagni assicurano che è dotato di una buona tecnica, e che è capace di inventare i gol impossibili.
– Chiedo ai ragazzi se hanno incontrato difficoltà nelle loro famiglie nell’intraprendere la carriera di calciatori.
ESPOSITO: In famiglia siamo due maschi e una femmina, per cui, quando ho lasciato il paese per venire a Torino non è stata una tragedia; certo che, specialmente la mamma, per i primi tempi, ha sofferto un pochino, ma adesso va tutto bene.
SERENA: Anche per me gli stessi problemi con la mamma; tuttavia ogni due o tre giorni do una telefonata a casa e tutto va a posto.
MARCHINI: Devo anch’io concordare con i miei due colleghi; primi tempi un po’ duri ma ora tutto si è risolto.
– Cosa avreste intenzione di fare l’anno prossimo?
MARCHINI: Vorrei essere dato in prestito a una società di serie C per farmi meglio le ossa e giocare tutte le partite.
SERENA: Anch’io penso che una buona squadra di serie C mi farebbe bene e potrei acquisire quell’esperienza che ancora mi manca.
ESPOSITO: L’importante è giocare, certo che se mi mandassero a maturare in una squadra di serie C non mi dispiacerebbe affatto.
– Parliamo di cose un po’ più frivole, come la televisione, il cinema, la musica, i libri.
SERENA: Non vado molto spesso al cine, dove preferisco film di avventure, distensivi, tanto per passare un paio d’ore. Mi piace molto Jean Paul Belmondo, e come attrice Glenda Jackson; come donna il mio sogno è Ursula Andress. Sento parecchia musica, e il mio preferito è Lucio Battisti, un cantante che è sempre sulla cresta dell’onda nonostante i tanti anni di supremazia.
MARCHINI: Anch’io non frequento molto le sale cinematografiche; fra le mie preferenze vi sono i film gialli; i migliori non me li perdo; fra gli attori anch’io, come uomo, sono per Belmondo, come donna mi piace molto Charlotte Rampling. Non leggo molto, mi soffermo soprattutto sui quotidiani.
ESPOSITO: Visto che la domanda verteva anche sulla televisione, posso dire che la vedo abbastanza spesso; come film preferisco quelli comici alla Celentano e quelli musicali. Fra i cantanti metto in prima linea Lucio Battisti e i Genesis. Leggo molto, sono infatti abbonato a un Club che sarebbe una specie di biblioteca circolante.
– Vi piacerebbe un giorno intraprendere la carriera di arbitro?
ESPOSITO: Assolutamente no, troppa responsabilità e poche soddisfazioni.
MARCHINI: Condivido in pieno.
SERENA: Preferisco finire la mia carriera sportiva come giocatore.
– Coltivate altri sport?
MARCHINI: No, soltanto il calcio, da giovanissimo facevo anche atletica leggera, ero abbastanza forte nella velocità.
SERENA: Anch’io pratico soltanto il calcio ma mi interesso di tutti gli sport, che seguo sia sui giornali che alla TV; d’estate poi sono sempre in acqua perché mi piace molto nuotare.
ESPOSITO: Anch’io mi interesso di tutti gli sport; da giovanissimo coltivavo abbastanza l’atletica, dove mi distinguevo nel mezzofondo.
– Avete degli hobbies particolari?
SERENA: No, nessun hobby.
MARCHINI: Anch’io nessun hobby.
ESPOSITO: Io un hobby ce l’ho; sto infatti scrivendo, giorno per giorno, il diario della mia vita; chissà che fra qualche anno non diventi un best seller.
– Che studi praticate?
MARCHINI: Ho terminato il secondo anno di perito, ma ora mi dedico soltanto al calcio.
ESPOSITO: Gioco soltanto.
SERENA: Sono alla terza geometri.
– Quando andate in trasferta per qualche torneo o qualche partita, nelle ore libere cosa fate; rimanete in albergo o visitate la città, alla ricerca di bellezze nascoste?
MARCHINI: A me piace vedere vetrine, ragazze, i sistemi di vita, le strade, tutto insomma della città che mi ospita.
SERENA: Anche a me non piace starmene rintanato in albergo; faccio delle lunghe passeggiate nei luoghi più tipici.
ESPOSITO: Mi interessa molto la moda, per cui vado per vetrine.
– Quale percentuale di fortuna assegnate alla riuscita nel calcio?
MARCHINI: Grosso modo un quaranta per cento; sarà perché mi sono infortunato parecchie volte che do un voto così alto.
SERENA: Non più del trenta per cento, in quanto contano essenzialmente le doti naturali.
ESPOSITO: Io sono d’accordo con Marchini, e cioè dico il quaranta.
Non sappiamo l’anno prossimo se questi ragazzi rimarranno ancora alla Juventus oppure emigreranno in cerca di esperienza in qualche altra squadra. In ogni caso auguriamo loro la miglior fortuna, di tornare cioè alla casa madre coperti di gloria.

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