Arrivato in Italia dal Racing Avellaneda con la fama di sfonda reti, questo uruguagio dal tratto marcato, approdò al Modena nel 1940. La sua prima apparizione con i Canarini fu molto positiva: nove reti in sedici partite, ma i suoi gol non furono sufficienti a evitare la retrocessione del club emiliano. La Serie B, si rivelò molto più adatta alle caratteristiche di Banfi, trovando avversari meno tecnici e più adatti al suo gioco di potenza. Ventiquattro partite e ventidue reti; un biglietto da visita che avrebbe inorgoglito chiunque.La Juventus lo acquistò, battendo la concorrenza di numerose squadre, ma, il rendimento del sudamericano, contrastò nettamente con le impressioni ricavate in precedenza. Banfi, in attacco, subì la concorrenza dell’albanese Lushta, che con i suoi sedici gol tenne la Juventus in sella; Raul, invece, fu presente solo dodici volte presente, mettendo a segno quattro reti.
Tre su quattro nel giro di una settimana. 16 novembre 1941, Torino: la Juventus sconfisse il Milan 3-2, giocando un grandissimo primo tempo, chiuso sul 3-0; primo gol con stoccata dal limite di Banfi. 23 novembre, Bergamo, un altro 3-2 e, stavolta, Banfi realizzò una doppietta. Segnerà ancora alla Fiorentina, il 15 febbraio.
Quando il Modena chiese il ritorno in Emilia del giocatore, i dirigenti juventini non si opposero e Banfi ritornò in Serie B, segnando nuovamente tantissimo.
Dopo Modena, si trasferì a Mantova e a Prato, chiudendo nel capoluogo toscano la sua avventura italiana.
Siamo i nipoti di Raul Banfi, volevamo ringraziarti per aver trovato spazio nel tuo blog anche per nastro nonno che per noi sarà sempre il nostro bomber preferito!
RispondiEliminaTanti saluti e complimenti per il tuo lavoro.